Poco più di
una settimana fa, fui piacevolmente sorpresa da una sentenza di Cassazione che
riconosceva ai figli minori di una vittima di violenza prima, femminicidio poi,
un risarcimento perché nonostante ben 12 denunce i PM non avevano ritenuto necessario
tutelarla ed agire.
Bene, mi
sono detta, lentamente questo sgangherato Paese sta ritrovando una magistratura
con la M non solo maiuscola, ma ben
evidenziata, sta ritrovando i suoi ruoli, il suo compito di garanzia per la
vittima e non per il carnefice, un po’ meno nessuno tocchi Caino, un po’ più
proteggiamo Abele.
La gioia è
durata ben poco: ieri la notizia che la stessa Cassazione, con una motivazione
intrisa di termini sconosciuti allo stesso Zingarelli ed incomprensibili agli
esseri uomani, ha dato ragione ad uno stupratore, considerando lo stupro un po’
meno stupro.
Certo bravi
sono stati gli avvocati del mostro, ma erano i Giudici che dovevano rigettare
una astrusa difesa che basata su astruse ragioni, che , pur consapevole che
tutti hanno diritto ad una difesa, dovrebbe rendere obbligatorio per una certa
categoria di avvocati un limite etico e morale.
Mi chiedo
come possano guardarsi allo specchio ogni mattina.
Quello che
sconvolge, è che leggendo tra il Klingoniano della sentenza, emerge la cultura
maschilista e machista che intossica ancora il tessuto culturale e sociale del
Paese Italia, perché le parole astruse, in fondo in fondo ,nascondono una sola
realtà: lei era la moglie e quindi non può e non deve trattarsi di stupro!
Il NO al marito ubriaco nel talamo nuziale
non può essere considerato possibile!
Esiste in
Italia una associazione di un uomo, mi rifiuto per decenza verso il genere
maschile citarne nome e ragione sociale, che ha tra i suoi dettati il far
riconoscere come violenza sessuale il “NEGARSI
DELLA MOGLIE AGLI ATTI SESSUALI PROPRI DEL MATRIMONIO” ecco perché quello
stupro è un po’ meno stupro….era la
moglie! mica una donna incontrata per strada e sconosciuta!
Certo,
seguendo questa linea di pensiero, magari era lei ad averlo provocato o magari
aveva collaborato perché indossava i jeans o non aveva capito lo stato d’animo
dopo una lite coi genitori…..
In Italia,
se l’età ormai avanzata non tradisce la mia mente, è dai lontani anni ‘ 90 che
è stato riconosciuto il dirittoal NO, anche
per le mogli e che viene considerata VIOLENZA
CARNALE, OSSIA STUPRO, costringere la consorte ad un rapporto intimo contro
la sua volontà.
Non ricordo
esattamente l’anno, ma ricordo sempre le parole del mio defunto marito e molti
nostri amici, che assertivano essere necessario non solo il consenso orale,
bensì tenere sempre nel comodino un notaio liofilizzato per stillare l’atto di
consenso scritto, onde evitare problemi .
Certo erano
boutade di giovani sposi, ma il senso era la doverosa accettazione che i ruoli
andavano verso una parità che passava dal rispetto reciproco anche in ambito
sessuale: NO ERA NO SENZA SE E SENZA MA!
Ora si è
tornati indietro, ai tempi dei processi a porte chiuse ,dell’obbligo coniugale
da rispettare solo da parte della donna…chissà come si rivolta nella tomba
l’Avv. Tina Lagostena Bassi, colei che con una arringa memorabile, fece sì che
i processi per stupro fossero celebrati a porte aperte, in modo da non sovvertire
le parti di vittima e carnefice!
Certi
avvocati squali, ripeto un limite etico e morale dovrebbe essere insito nella
professione, necessiterebbero di un ripasso: la violenza carnale non è più un
reato contro la morale, bensì contro la persona fin dagli anni ’90, per cui è
persona anche la moglie.
A questo già
gravissima sentenza, non possiamo non affiancare altri due fatti allucinanti,
merito sempre di una magistratura che ha ormai perso il suo ruolo di tutela
della vittima: 16 coltellate non considerate “a rischio mortale”, per cui lo
stalker ai domiciliari e, probabilmente, con una pena lieve, perché in fondo la
colpevole è lei: NON E’ MORTA ,DOVEVA
MORIRE, SE MORIVA…..
Poco importa
se lo stalker non si considererà soddisfatto fintanto che non la avrà uccisa,
che la perseguiterà fino a raggiungere il suo scopo…quando ,Dio non voglia,
questo accadrà , allora sì che il perito potrà dire che le ferite “ ERANO DI NATURA MORTALE”, allora sì i
giudici saranno severi….forse…..se non patteggia….bisogna vedere le
attenuanti…..
Non mi
dilungo nemmeno sulla liberazione di un molestatore con tanto ,di risarcimento
da parte dello Stato, perché “ ERA IN
UNA CELLA SOVRAFFOLATA”….poverino, si sono dimenticati di prenotargli
l’hotel 5 stelle lusso….era SOLO un
molestatore, mica un fotografo di scandali…..
Parliamo
continuamente di contrasto alla violenza ed alla discriminazione di genere,
variamo DDL contro il femminicidio, protestiamo, facciamo campagne perché si
denunci….poi arrivano azzeccagarbugli senza etica e coscienza, giudici
fantasiosi a conoscenza del klingoniano legale ed esperti in scalate giuridiche con sentenze
incomprensibili….e scopriamo che tutti i Caino devono essere garantiti e tutte
le Abeli…..se lo sono cercato!
No contro la
violenza, di qualunque genere e forma, datosi che la violenza è violenza punto
e basta,non servono misure, leggi, concetti straordinari…serve solo una cosa: UNA MAGISTRATURA CON LA M MAIUSCOLA!
Angela
Ronchini
Presidente
Ass. Articolo 51 Laboratorio di Democrazia Paritaria