venerdì 26 settembre 2014

IL KLINGONIANO GIURIDICO DELLA CASSAZIONE

Poco più di una settimana fa, fui piacevolmente sorpresa da una sentenza di Cassazione che riconosceva ai figli minori di una vittima di violenza prima, femminicidio poi, un risarcimento perché nonostante ben 12 denunce i PM non avevano ritenuto necessario tutelarla ed agire.
Bene, mi sono detta, lentamente questo sgangherato Paese sta ritrovando una magistratura con la M non solo maiuscola, ma ben evidenziata, sta ritrovando i suoi ruoli, il suo compito di garanzia per la vittima e non per il carnefice, un po’ meno nessuno tocchi Caino, un po’ più proteggiamo Abele.
La gioia è durata ben poco: ieri la notizia che la stessa Cassazione, con una motivazione intrisa di termini sconosciuti allo stesso Zingarelli ed incomprensibili agli esseri uomani, ha dato ragione ad uno stupratore, considerando lo stupro un po’ meno stupro.
Certo bravi sono stati gli avvocati del mostro, ma erano i Giudici che dovevano rigettare una astrusa difesa che basata su astruse ragioni, che , pur consapevole che tutti hanno diritto ad una difesa, dovrebbe rendere obbligatorio per una certa categoria di avvocati un limite etico e morale.
Mi chiedo come possano guardarsi allo specchio ogni mattina.
Quello che sconvolge, è che leggendo tra il Klingoniano della sentenza, emerge la cultura maschilista e machista che intossica ancora il tessuto culturale e sociale del Paese Italia, perché le parole astruse, in fondo in fondo ,nascondono una sola realtà: lei era la moglie e quindi non può e non deve trattarsi di stupro!
Il NO al marito ubriaco nel talamo nuziale non può essere considerato possibile!
Esiste in Italia una associazione di un uomo, mi rifiuto per decenza verso il genere maschile citarne nome e ragione sociale, che ha tra i suoi dettati il far riconoscere come violenza sessuale il “NEGARSI DELLA MOGLIE AGLI ATTI SESSUALI PROPRI DEL MATRIMONIO” ecco perché quello stupro è un po’ meno stupro….era la moglie! mica una donna incontrata per strada e sconosciuta!
Certo, seguendo questa linea di pensiero, magari era lei ad averlo provocato o magari aveva collaborato perché indossava i jeans o non aveva capito lo stato d’animo dopo una lite coi genitori…..
In Italia, se l’età ormai avanzata non tradisce la mia mente, è dai lontani anni ‘ 90 che è stato riconosciuto il dirittoal NO, anche per le mogli e che viene considerata VIOLENZA CARNALE, OSSIA STUPRO, costringere la consorte ad un rapporto intimo contro la sua volontà.
Non ricordo esattamente l’anno, ma ricordo sempre le parole del mio defunto marito e molti nostri amici, che assertivano essere necessario non solo il consenso orale, bensì tenere sempre nel comodino un notaio liofilizzato per stillare l’atto di consenso scritto, onde evitare problemi .
Certo erano boutade di giovani sposi, ma il senso era la doverosa accettazione che i ruoli andavano verso una parità che passava dal rispetto reciproco anche in ambito sessuale: NO ERA NO SENZA SE E SENZA MA!
Ora si è tornati indietro, ai tempi dei processi a porte chiuse ,dell’obbligo coniugale da rispettare solo da parte della donna…chissà come si rivolta nella tomba l’Avv. Tina Lagostena Bassi, colei che con una arringa memorabile, fece sì che i processi per stupro fossero celebrati a porte aperte, in modo da non sovvertire le parti di vittima e carnefice!
Certi avvocati squali, ripeto un limite etico e morale dovrebbe essere insito nella professione, necessiterebbero di un ripasso: la violenza carnale non è più un reato contro la morale, bensì contro la persona fin dagli anni ’90, per cui è persona anche la moglie.
A questo già gravissima sentenza, non possiamo non affiancare altri due fatti allucinanti, merito sempre di una magistratura che ha ormai perso il suo ruolo di tutela della vittima: 16 coltellate non considerate “a rischio mortale”, per cui lo stalker ai domiciliari e, probabilmente, con una pena lieve, perché in fondo la colpevole è lei: NON E’ MORTA ,DOVEVA MORIRE, SE MORIVA…..
Poco importa se lo stalker non si considererà soddisfatto fintanto che non la avrà uccisa, che la perseguiterà fino a raggiungere il suo scopo…quando ,Dio non voglia, questo accadrà , allora sì che il perito potrà dire che le ferite “ ERANO DI NATURA MORTALE”, allora sì i giudici saranno severi….forse…..se non patteggia….bisogna vedere le attenuanti…..
Non mi dilungo nemmeno sulla liberazione di un molestatore con tanto ,di risarcimento da parte dello Stato, perché “ ERA IN UNA CELLA SOVRAFFOLATA”….poverino, si sono dimenticati di prenotargli l’hotel 5 stelle lusso….era SOLO un molestatore, mica un fotografo di scandali…..
Parliamo continuamente di contrasto alla violenza ed alla discriminazione di genere, variamo DDL contro il femminicidio, protestiamo, facciamo campagne perché si denunci….poi arrivano azzeccagarbugli senza etica e coscienza, giudici fantasiosi a conoscenza del klingoniano legale ed esperti  in scalate giuridiche con sentenze incomprensibili….e scopriamo che tutti i Caino devono essere garantiti e tutte le Abeli…..se lo sono cercato!
No contro la violenza, di qualunque genere e forma, datosi che la violenza è violenza punto e basta,non servono misure, leggi, concetti straordinari…serve solo una cosa: UNA MAGISTRATURA CON LA M MAIUSCOLA!

Angela Ronchini

Presidente Ass. Articolo 51 Laboratorio di Democrazia Paritaria