sabato 18 luglio 2015

LA POLVERE SOTTO IL TAPPETO

LA POLVERE SOTTO IL TAPPETO.


Ass. Articolo 51 Laboratorio di Democrazia Paritaria sente il dovere di condannare la mozione votata in Consiglio di Zona 2, inerente la zonizzazione, parola nuova ed orrenda, quale possibile soluzione al problema della prostituzione per le vie cittadine.
La zonizzazione altro non è che nascondere la polvere sotto il tappeto, non si vede, ma la polvere resta.
Ghettizzare, perché di questo si tratta, le prostitute in zone specifiche e con controlli difficili da approntare, non risolve il problema di queste donne e uomini ridotte, ridotti in schiavitù e sfruttate/i per il loro solo essere femmine o transessuali.

La prostituzione non si vince né con la riapertura delle case chiuse né con i quartieri a luci rosse, già fallimentari in molte città del mondo, la prostituzione o,meglio, la riduzione in schiavitù si batte colpendo non l’offerta, ma la domanda.
E’ inconcepibile che nel 2015, nel terzo millennio , nel mondo globalizzato e tecnologico gli uomini, solo il genere maschile cerca tali soluzioni, abbiano ancora necessità di ricercare prostitute e/o prostituti per soddisfare bisogni sessuali.
Riteniamo che per colpire questa tremenda forma di schiavitù, non serva zonizzare, non solo perché è molto difficile identificare zone adatte in una città densamente popolata quale Milano è, ma perché i controlli delle Forze dell’Ordine risulterebbero difficili e facilmente evitabili, non solo perché le aree diventerebbero spazi in mano alla criminalità,ma perché l’essere la prostituzione praticata in una specie di area protetta, permetterebbe di usufruirne in maggiore sicurezza ed anonimato, alimentando anziché limitando il fenomeno, che però non sarebbe visibile agli occhi dei più.
Non ci piace nascondere la polvere sotto il tappeto, ci piace buttarla nel contenitore apposito, per cui Articolo 51 ritiene che il fenomeno vada combattuto riprendendo la Legge 228/2003 e chiedendo misure drastiche contro chi cerca questo tipo di servizi sessuali, magari “facendo sapere”, informando il datore di lavoro…. Certo sembra essere una violazione del diritto di privacy, ma solo cercando di abbattere la domanda riusciremo a debellare l’offerta.
Chiediamo, quindi, al Consiglio di Zona 2 di ritirare questo obbrobrio ghettizzante che nasconde la polvere sotto il tappeto, senza speranza alcuna di risolvere o limitare lo sfruttamento e la tratta di giovani donne ed uomini.
La Presidente
Angela Ronchini
Ass. Articolo 51 Laboratorio di Democrazia Paritaria