tag:blogger.com,1999:blog-29451109868237219982024-03-12T17:13:49.434-07:00laboratoriomilano-articolo51articolo51http://www.blogger.com/profile/01446678912024811579noreply@blogger.comBlogger111125tag:blogger.com,1999:blog-2945110986823721998.post-72928084734330555522015-11-25T06:12:00.000-08:002015-11-25T06:12:11.822-08:00LA GIORNATA DEL SILENZIO<br />
<div class="_3x-2" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 12px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 16.08px; orphans: auto; text-align: left; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">
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<br />
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<div class="text_exposed_root text_exposed" id="id_5655bfbe912f12c78064307" style="display: inline;">
<div style="display: block; margin: 0px 0px 6px;">
Oggi il Governatore Maroni celebra la Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne, peccato che lui stesso stia facendo violenza a noi tutte , dimenticando la rappresentanza di genere con una Giunta non paritaria e nominando un Assessore alla PO che si è sempre pubblicamente schierato contro la giunta paritaria, tanto che la sua nomina ha creato il vulnus stesso.<br />Violenza non è solo quella fisica, psichica, sessuale, verbale, è anche quella in cui si ignorano bellamente <span class="text_exposed_show" style="display: inline;">leggi e normative dando l'impressione che le donne non valgano o non possano avere incarichi amministrativi,diffondendo la cultura della donna inferiore o non capace. Per questo la nostra giornata sarà celebrata nel silenzio, quel silenzio che avvolge sempre le proteste e le iniziative delle donne nei media e sui giornali, quel silenzio umiliante di altre donne che , succubi di uomini, accettano di nominarli pur di non perdere il loro piccolo scranno , concesso per magnanimità dal potente di turno. Nel silenzio in cui vivono le madri separate, mentre si dà spazio ai padri separati che passano il messaggio che le ex son tutte brutte e cattive....oggi taceremo ,domani grideremo attraverso l'unico strumento, seppur non sempre amico, che abbiamo a disposizione: i Tribunali.!</span></div>
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<div class="">
</div>
</div>
articolo51http://www.blogger.com/profile/01446678912024811579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2945110986823721998.post-13156749483418167412015-11-05T05:55:00.000-08:002015-11-05T05:55:06.872-08:00LETTERA AL DIRETTORE<br />
<div class="_3x-2" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 12px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 16.08px; orphans: auto; text-align: left; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">
<div data-ft="{"tn":"H"}">
<div class="mtm" style="margin-top: 10px;">
<div class="_6m2 _1zpr clearfix _dcs _4_w4 _5cwb" data-ft="{"tn":"H"}" id="u_0_q" style="background-color: white; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.0980392) 0px 0px 0px 1.5px inset, rgba(0, 0, 0, 0.0470588) 0px 1px 1px; overflow: hidden; position: relative; z-index: 0; zoom: 1;">
<div class="clearfix _2r3x" style="zoom: 1;">
<div class="lfloat _ohe" style="float: left;">
<span class="_3m6-"><div class="_6ks" style="line-height: 0; position: relative; z-index: 1;">
<a href="http://l.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fwww.ilgiornale.it%2Fnews%2Fmilano%2Fgenitori-separati-pagella-va-entrambi-1190554.html&h=tAQHDRxJQ&enc=AZPMoBVfOxXzcxhLb6EfLD8Ng3aOizqz02hfNjnTj_2gAGD7FHtQcjkkO5V_0Lwn7gftv9hwg5bLb-iQyK5UkAiuoQCVlzNLvihp2uUIR4Vw6Bh7F9ERS4zx_x_HxCEeYv3eQ2TGzZrtyAfiUZ-V3p75oCDHXWBSAisKrWn5eEAD_Qj3YrsaPra1-8LySf1HfWs&s=1" rel="nofollow" style="color: #3b5998; cursor: pointer; text-decoration: none;" target="_blank"><div class="_6l- __c_" style="background-color: white; position: relative;">
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</a></div>
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</div>
<br />
<div class="_5pbx userContent" data-ft="{"tn":"K"}" id="js_2" style="background-color: white; orphans: auto; overflow: hidden; text-align: left; text-indent: 0px; widows: 1;">
<div style="-webkit-text-stroke-width: 0px; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 1.38; margin: 0px 0px 6px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
<a href="http://www.ilgiornale.it/news/milano/genitori-separati-pagella-va-entrambi-1190554.html" target="_blank">http://www.ilgiornale.it/news/milano/genitori-separati-pagella-va-entrambi-1190554.html</a></div>
<div style="-webkit-text-stroke-width: 0px; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 1.38; margin: 0px 0px 6px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
Egregio Direttore,<br />Ass. Articolo 51 Laboratorio di Democrazia Paritaria, è, purtroppo ancora una volta, costretta a segnalare l’ennesima iniziativa di un Consigliere della Lista Maroni, teso a discriminare le donne, in questo caso le madri separate, per dare spazio ai soliti e contestabili vittimismi dei padri separati.<br />Ahimè dobbiamo, inoltre, ed ancora, sottolineare altresì la linea maschilista che da sempre è la politica del Suo giornale.<br />Il Consigliere Saggese, presenta una richiesta, cui perarltro ha già risposto a dovere in sede di Consiglio l’Assessora Aprea, perché le scuole lombarde di ogni ordine e grado siano obbligate a informare anche i padri dell’andamento scolastico dei pargoli in caso di genitori separati e/o divorziati, citando un caso accaduto in Emilia Romagna.<br />A prescindere dal fatto che non possiamo sapere per quali motivi quella mamma ha chiesto ed ottenuto, sicuramente con un supporto giudiziario, perché il padre non venisse informato (molteplici possono essere le cause a tutela del minore), possiamo citare un caso opposto accaduto a Monza, di un padre a cui “si doveva rispetto” non concedeva il nulla osta per il cambio di scuola, padre assente per 11 lunghi anni, padre naturale non convivente, mai versato un soldo di mantenimento, nessuna sentenza di affido condiviso, mai interessato del minore, ci sono voluti 4 mesi e molta pazienza per ottenere il nulla osta da una Direttrice che si era fatta Giudice, e solo al richiamo degli articoli specifici del codice (art.155 bis), questa lo concedeva, a dimostrazione che le scuole sono molto attente alla , terribile parola, biogenitorialità ed applicano più che ampiamente le disposizioni che, nel rispetto, come sempre,dei padri separati, legano le mani alle madri separate.<br />Caro Direttore l’affido condiviso non è soltanto lamentarsi e starnazzare contro le ex mogli, conviventi, madri, ma una responsabilità importante che prevede una presenza costante nella vita dei figli.<br />Troppo spesso il Suo giornale ha dato voce ai padri separati senza sentire l’altra versione o verificare i fatti.<br />Il Consigliere Saggese dovrebbe sapere che con “genitore collocatario” si intende quel genitore che si occupa H24 dei minori o figli che dir si voglia.<br />Quel genitore che si alza alle 5/6 del mattino per preparare la colazione, i figli, organizzare la casa, che corre da una scuola all’altra per accompagnarli, poi il lavoro, poi riprenderli, poi le attività sportive, poi le feste coi compagni, poi la spesa, la casa, preparazione pasti, gestire malattie e crisi, colloqui coi professori, compiti e ricerche…..ossia LA MADRE SEPARATA.<br />Non basta informarsi sull’andamento scolastico o portare i figli al cinema due weekend al mese, non basta attaccare la madre, per essere un genitore attento e consapevole, non basta.<br />Non basta nemmeno versare quei miseri mantenimenti che i tribunali stabiliscono: aver diritto alla biogenitorialità, significa gestire i figli H24 , cosa che i padri non fanno nemmeno durante il matrimonio.<br />Provi il Consigliere Saggese a presentare una proposta perché i figli, in stile americano, siano “collocati” sei mesi col padre e sei mesi con la madre, in quella casa, altra lamentela dei padri separati, che dimenticano essere questa assegnata ai figli ,non alla madre, ma che li vedrebbe impegnati H24, dovendo sacrificare abitudini e libertà e facendo quello che nemmeno da sposati/conviventi facevano….rileggere righe precedenti.<br />In un Paese in cui si perdonano gli stalker, se uomini, in cui un uomo che uccide, massacra, abusa, violenta una donna è tanto se fa 2/3 anni di galera, in cui la parità di genere è lontanissima, in cui una Regione Lombardia sarà nuovamente al Tar perché viola Statuto e Leggi nazionali, impunemente, sull’equilibrio di genere, in una Regione in cui le PO vengono messe nelle mani di un Assessore manifestatamente anti parità, origine lui stesso del vulnus “giunta squilibrata”, non possiamo né dobbiamo accettare questo continuo ,sottile, messaggio che noi donne tutte, separate, divorziate, conviventi, single, siamo solo delle arpie mangia soldi, desiderose di potere a scapito degli uomini eletti o meno, mariti padri o conviventi che siano.<br />Il cambio culturale deve passare anche da una corretta e terza informazione: i padri separati cercano sempre e solo le luci della ribalta, perché se difficoltà hanno loro, proviamo a pensare quante ne hanno le madri separate, che oltretutto devono affrontare i pregiudizi sociali, non dico maggiori, ma sicuramente alla pari coi padri.<br />Eppure noi non chiediamo e non strilliamo, non riusciamo nemmeno ad ottenere che si dia sempre la doppia versione dei fatti o almeno si dia voce anche alle madri separati. Abbiamo ben altro di cui occuparci: i figli, appunto, di questi padri separati….H24.<br />La scuola rispetta ed esegue perfettamente la normativa , sono i padri che non sempre capiscono l’importanza della condivisione e del lavoro di quelle unità umane che crescono materialmente i loro figli: le madri.<br />Cordialmente<br />Angela Ronchini<br />Presidente Ass. Art.51 Laboratorio di Democrazia Paritaria</div>
<div style="-webkit-text-stroke-width: 0px; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 1.38; margin: 0px 0px 6px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin: 0px 0px 6px;">
<span style="color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; line-height: 19.32px;">http://www.ilgiornale.it/news/milano/genitori-separati-pagella-va-entrambi-1190554.html</span></span></div>
<span style="color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; line-height: 1.38;"><div style="display: inline; margin: 6px 0px 0px;">
</div>
</span></span><div class="" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 1.38; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
</div>
</div>
articolo51http://www.blogger.com/profile/01446678912024811579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2945110986823721998.post-84417235594399783062015-08-18T15:50:00.002-07:002015-08-18T15:50:42.360-07:00TRE DONNE COMUNI<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">Egregio
Direttore,<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">Ass.
Articolo 51 Laboratorio di Democrazia Paritaria, ha deciso di raccontare tre storie di donne,
donne comuni che non troveranno mai spazio nei tg o sulle prime pagine dei
giornali, donne cui nessuno dedicherà un’intervista, un approfondimento,una
qualsiasi attenzione, ma che rappresentano molto bene violenza e sopraffazione,
quella parità sventolata, ma solo formale e certamente non sostanziale.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">I giornali
si occupano di donne quando siamo violentate, abusate,uccise , quando commettiamo
reati o quando siamo starlets incinta.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">Eppure nella
quotidianità subiamo violenze ed abusi per via di leggi e leggine solo
apparentemente “paritarie”, ma,sostanzialmente, scritte dagli uomini per loro
vantaggio e per essere contro le donne.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">Marta è una
giovane madre di due bambini, avuti da due padri diversi, lavora , un buon
lavoro, famiglia solida, anche economicamente, casa di proprietà, vita comune
da madre single che non ha mai chiesto nulla a nessuno né alla famiglia né alle
istituzioni.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">Il padre del
suo primo figlio ,invece, non ha un passato cristallino né un presente limpido
e solido.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">Non ha mai versato
un centesimo per il mantenimento, né ,Marta lo ha mai chiesto, non lo ha
sposato,ha cercato ,sempre con tenacia, che avesse un rapporto col figlio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">Assente per
lungo tempo, ricompare agli albori dell’adolescenza del figlio, comportandosi
da padre padrone: lui decide, lui comanda a 300 km di distanza, sempre senza
versare un centesimo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">Il bambino
non prende bene questa intrusione, vive male la presenza, per di più si trova a
scontrarsi con una Dirigente scolastica che della missione di Don Milani, cui
dice di ispirarsi non ha capito nulla, un corpo insegnante che lo marchia con
una lettera scarlatta e il “padre” che si schiera con la Dirigente.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">La guerra è
inevitabile. Marta si occupa di tutto, segue i consigli, si rivolge a
specialisti, ma Dirigente e insegnanti ormai hanno marchiato il bambino, che
,inevitabilmente ,viene bocciato.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">Marta decide
il cambio di scuola, grazie al suo lavoro, può permettersi un’ottima scuola
privata dove ricominciare il percorso del bambino. La Dirigente non ci sta ed
informa il padre della richiesta di nulla osta. Giusto e corretto,ma informa
anche, che la scuola scelta è una scuola privata, ingerendo in affari di sua
non competenza.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">Ed ecco che
il famoso affido condiviso non è condiviso per nulla : il padre nega il consenso
per dimostrare il suo potere , la Dirigente è soddisfatta e il bambino deve
frequentare lo stesso ambiente dove ha mostrato di non stare bene.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">Marta nulla
può: deve subire la violenza e farla subire al suo bambino, deve veder vincere
una Dirigente che ha marchiato un bambino di 11 anni come “problematico”
coinvolgendo sollerti assistenti sociali che ,invece,non sono altrettanto
sollerti in veri casi problematici……<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">Michela ha
tre bambini, un marito, una casa di proprietà ,un lavoro, un mutuo da pagare,
qualche problema come molti, ma tutto sommato il suo quotidiano scorre sereno e
senza intoppi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">Poi arriva
la crisi, uno dei bambini si ammala, lei deve lasciare il lavoro. Poco dopo
anche lui resta senza lavoro, la banca si prende la casa, inevitabile la
separazione. Michela chiede di poter avere una casa Aler…..ha un redditto di
450 eu mensili, gliela assegnano.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">Non è un
gran palazzo, ai profughi danno trattamenti ed alloggi migliori, ma non si
lamenta e va a prendere le chiavi. Non gliele danno: deve versare 867,62 € in
soluzione unica, non gli concedono rateizzazioni o paga o perde la casa.
Michela non li ha quei soldi, se li avesse avuti non sarebbe lì.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">Disperata
chiede un colloquio al Sindaco tramite
Articolo 51, una elegante ed altezzosa segretaria ci risponde:” Siete
121.000 abitanti, il Sindaco non può ricevervi tutti!”. Ecco un’altra violenza,
un’altra discriminazione di genere: fosse stata uomo, fosse stata profugo,
extra comunitario….<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">Anna è stata
per 30 anni moglie invidiata di un Amm.Delegato, lei Architetto ,tre figli,
girano il mondo, innamorati, coppia perfetta, frequentazioni ad altissimo
livello, vita di lusso.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">Poi entra in
casa una cameriera etiope, lui si innamora, il matrimonio finisce . Male. Lui
sparisce, nega tutto non tanto a lei ,ma alla terza figlia che deve smettere di
studiare e andare a lavorare, le nega la vita avuta dai fratelli maggiori .
Anna lo cerca con tutti i mezzi possibili, tramite parenti, tramite l’azienda
per avere almeno il minimo per la figlia. Riesce ad avere una casa grazie ai
propri genitori, viene vessata e minacciata per lunghi 11 anni, cambia sei
indirizzi in 10 anni. Poi lui muore e Anna scopre che è stato lui, 5 anni
prima, a denunciarla per stalking e lei si trova imputata senza potersi
difendere, senza poter dire quello che ha subito: la legge, sembra incredibile,
glielo impedisce. Ovvio lei è donna. Lui, lo stalkizzato, mentre lei per
trovare un po’ di pace da lui cambia in continuazione vita e città,trova il
tempo di ottenere il divorzio senza che lei lo venga a sapere, di comprarsi
casa, sposarsi nuovamente, viaggiare in camper, fare ulteriori passi in
carriera. E la stalker è lei!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">Ecco tre
storie di violenza che non finiranno mai nei tg, nei talk show, sui giornali,
cui nessuno dedicherà un riga su una pagina web o cartacea che sia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">La violenza,
caro Direttore, è anche e soprattutto questa, ma non fa vendere sono
donne comuni con storie comuni, non acidificano, non sono sorelle
famose, non sono figlie di……. Eppure di storie di violenza si tratta, una
violenza che non piace che dimostra come ancora questo Paese sia profondamente
anti donna, in cui il potere e le leggi sono degli uomini contro le donne.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">Cosa farà
Articolo 51? Lotterà per il nulla osta di Marta, si metterà le mani intasca
per gli 867,62 € di Michela, supporterà Anna durante l’appello perché emerga la
verità.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">Siamo donne,
siamo abituate al silenzio, al dietro le quinte, a lottare nell’indifferenza,
ma ci piacerebbe che ogni tanto si desse voce anche al bambino di Marta, non
solo a quello di un’acidificatrice di cui stiamo seguendo ogni attimo, al
diritto alla casa di Michela non solo alla casa nuova di qualche starlet, che
un Sindaco parlasse con le sue cittadine in difficoltà, che un qualche giudice
ascoltasse anche l’altra campana.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">Dimenticavamo,
non siamo nel Sud d’Italia bensì a Monza e Milano.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">Angela
Ronchini<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">Ass. Art. 51
Laboratorio di Democrazia Paritaria<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 10.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 10.0pt; line-height: 115%;"> </span><span style="font-size: 10.0pt; line-height: 115%;"> <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
articolo51http://www.blogger.com/profile/01446678912024811579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2945110986823721998.post-56147673015548130382015-07-18T09:01:00.001-07:002015-07-18T09:01:56.311-07:00LA POLVERE SOTTO IL TAPPETO<div class="" data-setdir="false" dir="ltr" id="yui_3_16_0_1_1437233852924_2490" style="font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 0.1em; margin-top: 0.1em; padding: 0px;">
<span class="" id="yui_3_16_0_1_1437233852924_2517" style="font-size: 14pt; line-height: 21.4666652679443px;"><b id="yui_3_16_0_1_1437233852924_2516">LA POLVERE SOTTO IL TAPPETO.</b></span></div>
<div class="" id="yui_3_16_0_1_1437233852924_2490" style="font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 0.1em; margin-top: 0.1em; padding: 0px;">
<span class="" style="font-size: 14pt; line-height: 21.4666652679443px;"><br /></span></div>
<div class="" id="yui_3_16_0_1_1437233852924_2490" style="font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 0.1em; margin-top: 0.1em; padding: 0px;">
<span class="" style="font-size: 14pt; line-height: 21.4666652679443px;"><br /></span></div>
<div class="" id="yui_3_16_0_1_1437233852924_2490" style="font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 0.1em; margin-top: 0.1em; padding: 0px;">
<span class="" id="yui_3_16_0_1_1437233852924_2491" style="font-size: 14pt; line-height: 21.4666652679443px;">Ass. Articolo 51 Laboratorio di Democrazia Paritaria sente il dovere di condannare la mozione votata in Consiglio di Zona 2, inerente la zonizzazione, parola nuova ed orrenda, quale possibile soluzione al problema della prostituzione per le vie cittadine.<o:p class=""></o:p></span></div>
<div class="" id="yui_3_16_0_1_1437233852924_2493" style="font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 0.1em; margin-top: 0.1em; padding: 0px;">
<span class="" id="yui_3_16_0_1_1437233852924_2492" style="font-size: 14pt; line-height: 21.4666652679443px;">La zonizzazione altro non è che nascondere la polvere sotto il tappeto, non si vede, ma la polvere resta.<o:p class=""></o:p></span></div>
<div class="" id="yui_3_16_0_1_1437233852924_2502" style="font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 0.1em; margin-top: 0.1em; padding: 0px;">
<span class="" id="yui_3_16_0_1_1437233852924_2501" style="font-size: 14pt; line-height: 21.4666652679443px;">Ghettizzare, perché di questo si tratta, le prostitute in zone specifiche e con controlli difficili da approntare, non risolve il problema di queste donne e uomini ridotte, ridotti in schiavitù e sfruttate/i per il loro solo essere femmine o transessuali.<o:p class=""></o:p></span></div>
<div class="" id="yui_3_16_0_1_1437233852924_2503" style="font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 0.1em; margin-top: 0.1em; padding: 0px;">
<br /></div>
<div class="" id="yui_3_16_0_1_1437233852924_2505" style="font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 0.1em; margin-top: 0.1em; padding: 0px;">
<span class="" id="yui_3_16_0_1_1437233852924_2504" style="font-size: 14pt; line-height: 21.4666652679443px;">La prostituzione non si vince né con la riapertura delle case chiuse né con i quartieri a luci rosse, già fallimentari in molte città del mondo, la prostituzione o,meglio, la riduzione in schiavitù si batte colpendo non l’offerta, ma la domanda.<o:p class=""></o:p></span></div>
<div class="" id="yui_3_16_0_1_1437233852924_2507" style="font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 0.1em; margin-top: 0.1em; padding: 0px;">
<span class="" id="yui_3_16_0_1_1437233852924_2506" style="font-size: 14pt; line-height: 21.4666652679443px;">E’ inconcepibile che nel 2015, nel terzo millennio , nel mondo globalizzato e tecnologico gli uomini, solo il genere maschile cerca tali soluzioni, abbiano ancora necessità di ricercare prostitute e/o prostituti per soddisfare bisogni sessuali.<o:p class=""></o:p></span></div>
<div class="" id="yui_3_16_0_1_1437233852924_2445" style="font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 0.1em; margin-top: 0.1em; padding: 0px;">
<span class="" id="yui_3_16_0_1_1437233852924_2444" style="font-size: 14pt; line-height: 21.4666652679443px;">Riteniamo che per colpire questa tremenda forma di schiavitù, non serva zonizzare, non solo perché è molto difficile identificare zone adatte in una città densamente popolata quale Milano è, ma perché i controlli delle Forze dell’Ordine risulterebbero difficili e facilmente evitabili, non solo perché le aree diventerebbero spazi in mano alla criminalità,ma perché l’essere la prostituzione praticata in una specie di area protetta, permetterebbe di usufruirne in maggiore sicurezza ed anonimato, alimentando anziché limitando il fenomeno, che però non sarebbe visibile agli occhi dei più.<o:p class=""></o:p></span></div>
<div class="" id="yui_3_16_0_1_1437233852924_2453" style="font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 0.1em; margin-top: 0.1em; padding: 0px;">
<span class="" id="yui_3_16_0_1_1437233852924_2454" style="font-size: 14pt; line-height: 21.4666652679443px;">Non ci piace nascondere la polvere sotto il tappeto, ci piace buttarla nel contenitore apposito, per cui Articolo 51 ritiene che il fenomeno vada combattuto riprendendo la Legge 228/2003 e chiedendo misure drastiche contro chi cerca questo tipo di servizi sessuali, magari “facendo sapere”, informando il datore di lavoro…. Certo sembra essere una violazione del diritto di privacy, ma solo cercando di abbattere la domanda riusciremo a debellare l’offerta.<o:p class=""></o:p></span></div>
<div class="" id="yui_3_16_0_1_1437233852924_2539" style="font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 0.1em; margin-top: 0.1em; padding: 0px;">
<span class="" style="font-size: 14pt; line-height: 21.4666652679443px;">Chiediamo, quindi, al Consiglio di Zona 2 di ritirare questo obbrobrio ghettizzante che nasconde la polvere sotto il tappeto, senza speranza alcuna di risolvere o limitare lo sfruttamento e la tratta di giovani donne ed uomini.<o:p class=""></o:p></span></div>
<div class="" style="font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 0.1em; margin-top: 0.1em; padding: 0px;">
<span class="" style="font-size: 14pt; line-height: 21.4666652679443px;">La Presidente<o:p class=""></o:p></span></div>
<div class="" style="font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 0.1em; margin-top: 0.1em; padding: 0px;">
<span class="" style="font-size: 14pt; line-height: 21.4666652679443px;">Angela Ronchini<o:p class=""></o:p></span></div>
<div class="" style="font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 0.1em; margin-top: 0.1em; padding: 0px;">
<span class="" style="font-size: 14pt; line-height: 21.4666652679443px;">Ass. Articolo 51 Laboratorio di Democrazia Paritaria<o:p class=""></o:p></span></div>
<div class="" style="font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 0.1em; margin-top: 0.1em; padding: 0px;">
<br /></div>
articolo51http://www.blogger.com/profile/01446678912024811579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2945110986823721998.post-11130888504736999912015-06-25T06:52:00.000-07:002015-06-25T06:52:01.483-07:00DEMOCRAZIA PARITARIA, QUESTA SCONOSCIUTA PER REGIONE LOMBARDIA<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px;">
Purtroppo oggi in II Commissione consiliare Affari Istituzionali la maggioranza ha votato contro il progetto di legge che aveva lo scopo di modificare, recependo la normativa nazionale, le leggi regionali sulle nomine negli enti ed organismi partecipati da Regione Lombardia.<br />Il provvedimento andrà comunque in Aula, presumibilmente a settembre, seppur nella forma del non passaggio agli articoli.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Le donne di Ass. Articolo 51 Laboratorio di Democrazia Paritaria si associano e condividono il comunicato rilasciato dalla Vice Presidente del Consiglio Regionale Sarah Valmaggi e dalla Consigliera Castellano in merito a quanto accaduto in II Commissione Affari Istituzionali di Regione Lombardia, sottolineando che ancora una volta la più importante Regione italiana, il traino economico del Paese, la vetrina del mondo con Expo 2015, indossi la maglia nera per quanto riguarda la parità di genere e il rispetto della democrazia paritaria, eludendo ancora una volta norme nazionali e Statuto Regionale.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Ricordiamo al Governatore Maroni che già il rimpasto di Giunta dello scorso Dicembre ha violato lo Statuto che prevede un equilibrio di genere nel numero degli assessori/e, non vorremmo che anche nelle nomine il Governatore ignorasse leggi e statuti, dando un pessimo esempio in un momento in cui alla politica si chiede un cambio culturale e di essere esempio per i cittadini e le cittadine.<br />Le donne lombarde meritano maggiore rispetto e considerazione, sono maggioranza del corpo elettorale e molte di esse saranno elettrici nelle prossime amministrative di Milano.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Confidiamo che durante i mesi estivi il Governatore Maroni e l’Assessora alle PO M.C. Cantu’, riconsiderino la formulazione del progetto di legge di modifica delle leggi regionali in merito alle nomine negli enti ed organismi partecipati da Regione Lombardia, recependo non solo la normativa nazionale, ma dimostrando che Regione Lombardia è vetrina ed esempio anche nella strada della democrazia paritaria.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Attendiamo fiduciose , altrimenti prepareremo le valigie per i viaggi in Tribunale, impugnando singolarmente ogni eventuale nomina non rispondente alla normativa e al rispetto dovuto al genere meno rappresentato.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Ass.Articolo 51 Laboratorio di Democrazia Paritaria.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; display: inline; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-top: 6px;">
“Valmaggi e Castellano: “La maggioranza vota con sprezzo contro la parità di genere nelle nomine”<br />La maggioranza vota contro la parità di genere. Oggi in commissione Affari istituzionali la maggioranza ha bocciato due progetti di legge, presentati da Pd e Patto civico, che prevedono di recepire la normativa nazionale sulla parità di accesso agli organi delle società controllate dalla pubblica amministrazione e di introdurre per ciascuna nomina del Consiglio la doppia preferenza, per avere da subito la certezza normativa della presenza femminile.<br />“In Lombardia – afferma la vicepresidente del Consiglio regionale, Sara Valmaggi- la parità di accesso è ancora lontana. Questo nonostante lo Statuto sancisca il principio di democrazia paritaria e la normativa nazionale imponga la presenza di un quinto delle donne. Per questo abbiamo presentato due progetti di legge, nei quali si stabilisce che le nomine debbano essere per un terzo femminili, pena la loro nullità. La nostra richiesta è quella di recepire la normativa nazionale, evitando tra l’altro richiami e sanzioni, e rafforzarla per fare della Lombardia la promotrice di un rinnovamento che porti finalmente all’affermazione della democrazia paritaria. La maggioranza ha bocciati i nostri progetti. Una scelta sbagliata, oltretutto non realmente motivata”.<br />“L’atteggiamento di questa maggioranza- afferma la capogruppo del Patto civico, Lucia Castellano- si conferma spiazzante: di fronte a un principio sancito dallo Statuto regionale e a un assetto normativo nazionale che parla chiaro, Lega e alleati vogliono evidentemente porre un argine al cambiamento culturale in atto. Non si spiega altrimenti il loro no a una modifica di legge che intende favorire il percorso dovuto della democrazia paritaria, facilitando l’accesso delle donne alla politica e garantendo così un riequilibrio di genere funzionale anche all’efficienza degli enti”.<br />“Da qui al passaggio in aula- concludono Valmaggi e Castellano- ci appelliamo alla loro intelligenza, auspicando un ripensamento”.</div>
articolo51http://www.blogger.com/profile/01446678912024811579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2945110986823721998.post-719208848832474882015-04-15T01:21:00.003-07:002015-04-15T01:21:57.200-07:00NON SOLO PADRI SEPARATI, MA ANCHE MADRI SEPARATE<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px;">
Egregio Direttore,</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Sono costretta ancora una volta a sottolineare la discriminazione cui vengono sottoposte le donne dalla linea "politica" del Suo giornale.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Ancora una volta si parla di problematiche dei padri separati, senza tenere in considerazione le stesse problematiche inerenti le madri, che soffrono disagi ancora maggiori in questa epoca di crisi.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
L'articolo a firma Sonia Bedeschi apparso questa mattina, ancora una volta non rappresenta un quadro completo ed obiettivo e come sempre il maschilismo imperante in questo nostro sgangherato Paese , da voce solo agli uomini.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Seppur correlato al problema delle troppe attenzioni e privilegi agli immigrati, ormai troppi ed ingestibili, va sottolineato che a tanti padri separati corrispondono altrettante madri separate.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
L'assegno di mantenimento viene percepito dalle mogli per i figli, non per se stesse, se lavoratrici, e non creda che 200/400 eu mensili servano alle madri per comprarsi pellicce e gioielli ed affamare i figli sfruttando gli ex mariti.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Quella cifra copre tutte le necessità dei figli che comprendono anche le quote di utenze varie, ossia luce, gas, trasporti o quelle non sono da considerare? Oltre a cibo vestiario medicinali ed attività varie.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
La stessa giornalista fa notare che nel 2014 i suicidi/omicidi legati alle separazione sono 110 di padri e 20 di madri, ma non sottolinea che di quei 110 il 90% sono femminicidi di uomini che non hanno saputo o voluto accettare la fine di una relazione, mentre quei 20 suicidi sono di madri disperate incapaci di essere ascoltate o di trovare aiuti per i figli a fronte di padri spariti o che non pagano , magari fingendosi poveri , pur avendo macchine di lusso, sempre dono di qualcun altro.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Credo che il peso del dato sia completamente diverso.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Non è accettabile che non si dia mai l'altra versione dei fatti, per il semplice motivo che siamo donne e quindi necessariamente deve essere alimentato lo stereotipo della ex moglie sanguisuga e del povero marito sfruttato.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Spesso la ex moglie riceve un assegno di mantenimento, e già la parola è umiliante, perché ha dovuto abbandonare il lavoro per prendersi cura dei figli o degli anziani di famiglia o perché ha dovuto mettere la carriera del marito davanti alla propria.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Gestire una famiglia non è cosa semplice tanto che il nostro codice riconosce il lavoro casalingo e nell'ambito del matrimonio ,ognuno contribuisce secondo le proprie possibilità al benessere e al successo di quella che possiamo considerare una piccola impresa a conduzione familiare.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Crede sia semplice e facile essere "al lavoro" 24 ore su 24 365 giorni su 365 all'anno?</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
E' un terribile periodo di crisi e la crisi, le statistiche lo dimostrano, pesa sulle spalle delle donne tutte, non solo le mogli, certamente la perdita di potere d'acquisto dei salari, causa euro, e tasse , ha messo in situazioni difficili molti padri separati, inerentemente all'assegnazione della casa coniugale.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Ebbene quella casa è assegnata ai figli, non alle mogli ed allora perché, invece di alimentare stereotipi che portano all'orrendo numero di femminicidi che si compiono in questo Paese, purtroppo sempre con una vena di giustificazionismo verso gli omicidi da parte dei media, giustificazionismo che fa pensare essere la colpa delle vittime solo per il fatto di essere donne,non chiedere così come per i figli l'affido condiviso della detta casa?</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Perché questi padri disperati non chiedono di alternarsi in quella casa per periodi di tre/sei mesi, gestirla, occuparsi h24 dei figli come fanno quelle sanguisughe delle mogli? Cosa che darebbe molto sollievo alle madri che potrebbero non solo ricrearsi una propria vita personale e sociale, ma lavorare ed alleggerire l'assegno di mantenimento, contribuendo al mantenimento dei figli stessi.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Ciò però comporterebbe un'assunzione di responsabilità da parte di quei padri, che dovrebbero rivedere le loro abitudini, datosi che una cosa è occuparsi dei figli un weekend sì ed uno no, spesso con l'aiuto dei nonni, altro pensare a gestire casa e figli senza aiuti tutti i giorni e senza una "sanguisuga" che riesce sempre e comunque a gestire tutto, emergenze comprese.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
In merito al DDR di Regione Lombardia lo aspettiamo al varco, perché se discriminante, ossia,favorisce i padri , lo porteremo nelle sedi opportune perché sia annullato o cambiato,anche se da una prima analisi, il DDR 144 è in gioco dal Maggio 2013, sembra che ancora una volta i requisiti li abbiamo più le madri separate che i padri separati, perché , e questo nell'articolo non lo fa notare, conditio sine qua non, è l'essere in regola con il pagamento degli assegni di mantenimento , cosa che, purtroppo, piaccia o meno, nella maggior parte dei casi non si verifica, perché gli uomini sono bravissimi a diventare poveri non appena si separano.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
E vengono ascoltati, trovano spazio sui media, mentre, come sempre, alle donne nessuno da voce siano esse madri separate, vittime di crimini vari, assessore rimosse in barba alla legge vigente per far posto agli uomini.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
In quanto agli alloggi prima che ai padri separati o agli immigrati, sarebbe bene pensare a quelle vittime di violenza domestica, stalking, mobbing, violenza sessuale che hanno necessità di potersi rinventare una vita ed un luogo dove vivere.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Concludo che questa storia dei padri separati nuovi poveri, senza vedere anche l'altra faccia del problema dandole voce, dimostra ancora una volta che noi donne subiamo costantemente violenza perché di questo si tratta: violenza psicologica, morale, sociale.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Certa che non pubblicherà questa mia, cercheremo di farla girare via web, porgo cordiali saluti.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Dott.ssa Angela Ronchini</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Presidente Ass. Articolo 51 Laboratorio di Democrazia Paritaria</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; display: inline; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-top: 6px;">
<a href="http://l.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fwww.ilgiornale.it%2Fnews%2Fcronache%2Fi-padri-separati-che-hanno-paura-essere-sfrattati-dai-1116465.html&h=-AQEYzXfM&enc=AZMQUf2wEN9tjy6etfBy5uLYpplJmRfvLLaDeHdmFHhw5J7DnpJ8nBiAQMknZCvCZGRhEBC4CiqWjTLovqE5sX9uSsauBHEoso_FD93ME4q0S6HlIf1pP5-0G7PAQaP8rr083rBl0W8bRy-3n9Z8JMOHNlrwMiZ9M2NQEFvZhLYOnZZY-C2Ri7hCnwxjH2nClAY&s=1" rel="nofollow" style="color: #3b5998; cursor: pointer; text-decoration: none;" target="_blank">http://www.ilgiornale.it/…/i-padri-separati-che-hanno-paura…</a></div>
articolo51http://www.blogger.com/profile/01446678912024811579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2945110986823721998.post-87872432801178773652015-03-25T06:57:00.001-07:002015-03-25T06:57:33.959-07:00LE LEGGI VANNO RISPETTATE......LETTERA APERTA ALL'ASSESSORA MARIA CRISTINA CANTU'<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px;">
Egregia Assessora,</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Quello che Le rivolgiamo è un appello, appello che, purtroppo, è necessario ed urgente.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Il 12 agosto 2011, con l’entrata in vigore della legge 120/2011 - approvata grazie all’impegno delle On.li Lella Golfo e Alessia Mosca - è stata stabilita una importante novità nell’ambito del diritto societario italiano: gli organi sociali delle società quotate in scadenza dal 12 agosto 2012 dovranno essere rinnovati riservando una quota pari ad almeno un quinto dei propri membri al genere meno rappresentato: le donne.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Donne che, a partire dal secondo e terzo rinnovo degli organi sociali, dovranno essere pari ad almeno a un terzo, per arrivare al 2022, data in cui si pone la seconda importante scadenza fissata dalla legge Golfo-Mosca: l’esaurimento della sua efficacia.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
La legge ha, dunque, una validità temporale di soli dieci anni, entro i quali si auspica di raggiungere l’obiettivo di rimuovere gli ostacoli che sinora hanno limitato l’accesso delle donne a ruoli di comando, favorendo un processo di rinnovamento culturale a supporto di una maggiore meritocrazia e di opportunità di crescita.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
In questi dieci anni le donne che siederanno nei consigli di amministrazione avranno la responsabilità di affermare le proprie competenze e di essere in grado di contribuire alla creazione di valore: l’obiettivo è quello di non avere più bisogno di una legge e, dal 2023, di superare il tema del genere, candidando alle cariche sociali chi ha le caratteristiche più adeguate per quel ruolo, uomo o donna che sia.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Le società si stanno attrezzando per adeguarsi alle novità che la legge ha introdotto. Attraverso le associazioni di categoria (ad esempio Assonime), molte hanno partecipato al dibattito e alle consultazioni di cui Consob ha tenuto conto nella formulazione del nuovo art. 144-undecies del Regolamento Emittenti. Tale articolo è stato recentemente approvato con la delibera n. 18098 dell’8 febbraio 2012 e, in attuazione degli artt. 147 ter e 148 del Testo Unico della Finanza, stabilisce quali modifiche le società quotate devono apportare ai propri statuti per garantire l’equilibrio di genere nei loro organi sociali.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Con questa norma è stata data autonomia alle società di rivedere i propri meccanismi statutari di nomina di consiglieri e sindaci. In caso di riparto, comunque, l’arrotondamento dovrà avvenire a favore del genere meno rappresentato per eccesso all’unità superiore. Ciò significa che, nel caso in cui il numero complessivo dei consiglieri sia, ad esempio, pari a 11 la “quota di un terzo” riservata alle donne è pari non a tre, ma a quattro membri.<br />Il processo di modifica degli statuti da parte delle società quotate è un fattore che non deve essere sottovalutato. Le modifiche statutarie in questione non hanno una mera valenza regolamentare, ma impattano sulle politiche di governo societario delle aziende, mediante un inevitabile rinnovamento di organi sociali, la cui composizione spesso era consolidata da tempo.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Queste modifiche promuovono un dibattito che coinvolge una pluralità di interlocutori:<br />- Gli emittenti, che devono adeguare la propria corporate governance a criteri di equilibrio tra i generi;<br />- Tutti i loro soci (di maggioranza e di minoranza) che sono chiamati a candidare e a rinnovare gli organi sociali e a condividere novellati meccanismi di voto complessi, come quelli di lista, che spesso devono fare anche i conti con pattuizioni parasociali di pari complessità;<br />- I consulenti tecnici, tra cui avvocati e notai, che devono supportare soci e società in questo processo.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Vi è poi un tema cruciale e delicato: selezionare le donne da candidare a ruoli strategici, le prime delle quali già dovranno essere identificate tra pochi mesi, appena dopo l’estate.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Per questo evento i soci e le società cominciano ad attrezzarsi: entro il 2015 le donne che dovranno sedere negli emittenti saranno circa 700 e circa 200 nei collegi sindacali.<br />Gli investitori istituzionali (soprattutto internazionali) si stanno muovendo, al pari degli azionisti di minoranza, nella direzione di ricercare per tempo eccellenze femminili da inserire nei consigli delle società dei quali sono soci. Meno percepibili, invece, sono le azioni intraprese da soci di maggioranza delle società ad elevata concentrazione familiare, in cui spesso si registrano situazioni di sovrapposizione tra il management e titolarità del capitale.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
La legge Golfo-Mosca non ha soltanto mobilitato il mondo delle società quotate, ma anche e soprattutto quelle a partecipazione pubblica. Si tratta di una realtà importante, ma che viene censita con difficoltà. La stima è che debbano confluire nelle società pubbliche, nei prossimi dieci anni, circa diecimila donne, tra consiglieri e sindaci.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Questo sopra riportato è un articolo a spiegazione di quella che noi consideriamo una pietra miliare per il raggiungimento non della parità di genere soltanto, ma di una democrazia paritaria compiuta, definita, sostanziale e non formale.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Purtroppo ,però, vediamo che , soprattutto nel pubblico,si fa molta, moltissima fatica a rispettare quelle norme che, qualora fossero state varate per gli uomini, sarebbero immediatamente diventate dogmi inattaccabili.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Sappiamo essere in rinnovo alcuni CdA molto importanti controllati o partecipati da Regione Lombardia.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
I nomi che vediamo scorrere, in sordina, sui giornali , come sempre non sono che nomi al maschile e,nonostante l'impegno pubblico preso dal Governatore Maroni, e già tradito nella composizione di Giunta, di rispettare le quote cosidette "rosa, non sembra, nella pratica, volerlo fare.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Non ci stupisce che questo accada, fanno testo il CdA del Teatro alla Scala e il recente CdA dell'Ente Molina di Varese, dove dette quote sono state ignorate bellamente.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Stiamo, come Associazione attuando tutte le misure legali del caso, riguardo detti CdA, oltre ad averne fatto segnalazione ai Ministeri di competenza, onde per cui rivolgiamo a Lei, Assessora, un appello affinchè vigili strettamente perché la Legge 120, unitamente alla Legge 215, sia fatta rispettare fin nei minimi dettagli, non solo per i diritti delle donne, ma ,anche e soprattutto, per il rispetto che uomini e donne delle istituzioni devono alle Leggi in quanto tali.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Non può e non deve accadere che Regione Lombardia , a pochi giorni da Expo, debba essere chiamata a rispondere della violazione della legge, che , innegabilmente, porterebbe a calpestare quel diritto alla parità di genere ed ad una vera democrazia paritaria , di cui Regione Lombardia ha indossato per lunghissimo tempo la maglia nera, maglia nera che noi, cittadine e donne lombarde, maggioranza del corpo elettorale, pensavamo si fosse tolta e che, invece vediamo ancora pronta per essere indossata.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Noi come Associazione faremo il possibile per informare l'opinione pubblica di eventuali violazioni, certamente staremo in allarme e segnaleremo, così come già fatto, dette ed eventuali violazioni.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Sappiamo essere forti le pressioni e la riluttanza degli uomini a cedere anche un solo strapuntino di potere, ma non possiamo permetterlo: siamo uscite da dietro le quinte e non abbiamo intenzione di ritornarci, anche se questo dovesse costarci tempo, soldi, fatica per ulteriori viaggi per Tribunali.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Il momento è critico, tutte noi viviamo di lavoro Comune, ma non esiteremo a metterci le mani in tasca, a fare qualche ulteriore sacrificio, per difendere il nostro sacrosanto diritto al rispetto delle leggi fatte a nostro vantaggio, leggi che sono sempre cogenti e transitorie, ma che, causa la scarsa collaborazione degli uomini di potere, non vorremmo diventassero permanenti, avendo vanificato un cambio culturale che le istituzioni pubbliche dovrebbero favorire e sostenere rigidamente con l'applicazione ferrea di leggi e norme.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Assessora, contiamo molto sul suo operato e sulla azione di controllo: non ci deluda.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Qualora non la conoscesse, Le alleghiamo la Legge 120/2011.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
In attesa di una Sua gradita risposta, Le auguriamo buon lavoro.</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Dott.ssa Angela Ronchini</div>
<br />
<div style="background-color: white; color: #141823; display: inline; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px; margin-top: 6px;">
</div>
<br />
<div style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, 'lucida grande', sans-serif; font-size: 14px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 19.3199996948242px; margin: 6px 0px; orphans: auto; text-align: left; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">
Presidente Associazione Articolo 51 Laboratorio di Democrazia Paritaria</div>
articolo51http://www.blogger.com/profile/01446678912024811579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2945110986823721998.post-29402609831442688792014-10-31T03:40:00.001-07:002014-10-31T03:40:19.608-07:00YOGA AL POSTO DELLA PALESTRA ...E I GENITORI PAGANO<b>Di Maria Letizia Tombolini </b><br />
<b><br /></b>
<b><br /></b>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #555555; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 20px; margin-bottom: 20px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<div class="wp-caption alignleft" id="attachment_44012" style="background: rgb(238, 238, 238); border-bottom-left-radius: 3px; border-bottom-right-radius: 3px; border-top-left-radius: 3px; border-top-right-radius: 3px; border: 1px solid rgb(221, 221, 221); color: #555555; float: left; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 20px; margin: 10px; max-width: 100%; padding: 4px 0px 0px; text-align: center; vertical-align: baseline; width: 199px;">
<a href="http://www.tusciatimes.eu/wordpress/wp-content/uploads/2014/10/maria-letizia-tombolini.jpg" style="border: 0px; color: #09a5cf; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><img alt="Maria Letizia Tombolini" class=" wp-image-44012" height="284" src="http://www.tusciatimes.eu/wordpress/wp-content/uploads/2014/10/maria-letizia-tombolini-200x300.jpg" style="border: 0px none; height: auto; margin: 0px; max-width: 100%; padding: 0px; vertical-align: baseline;" width="189" /></a><div class="wp-caption-text" style="border: 0px; font-size: 11px; line-height: 17px; padding: 0px 4px 5px; vertical-align: baseline;">
Maria Letizia Tombolini</div>
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #555555; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 20px; margin-bottom: 20px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
"<a href="http://www.tusciatimes.eu/" target="_blank">http://www.tusciatimes.eu/wordpress/?p=44011</a></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #555555; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 20px; margin-bottom: 20px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
"Nelle scuole di Viterbo sta prendendo piede la moda di far fare lezioni di yoga ai bambini al posto delle normali ore di Educazione Fisica, oltre tutto a pagamento, simbolico ma a pagamento. Sembra che alla Scuola Elementare di Villanova si sia aggiunta anche quella de La Quercia e pare che anche qui ciò dipenda dalla mancanza della palestra per cui debbano essere effettuati dei lavori per ripristinarla al posto di un’aula. Siccome<span id="more-44011" style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"></span> però mancano i soldi, siamo arrivati a fine ottobre e della palestra neanche l’ombra. Quindi, cosa si fa? Alla modica cifra di un euro a settimana si inserisce la lezione di yoga. Le domande che sorgono spontanee sono diverse: l’Amministrazione Comunale poteva non sapere che i soldi a disposizione non sarebbero stati sufficienti? Non poteva muoversi per tempo in modo da garantire l’avvio dell’anno scolastico con la palestra pronta? Perché si deve fare proprio yoga? Come, con quali criteri e soprattutto A CHI è stata affidata questa attività? Perchè, come sempre, i genitori debbono mettere mano al portafogli per svolgere il corso? Come mai lo yoga sta diventando una moda presso le scuole viterbesi tanto da essere “proposto” anche in altri istituti? Dove viene svolta tale attività laddove manchi la palestra? In classe? E i genitori che non fossero d’accordo, cosa possono fare? Portarsi a casa i bambini o peggio lasciarli in un’altra classe con un insegnante? Nulla contro lo yoga, ma avrebbe potuto essere un’attività inserita fra quelle non curricolari. Sarà ora di farla finita con le mode esterofile o dobbiamo prepararci anche a sostituire la merendina con una ciotola di riso? Ancora, sarà ora di farla finita con la pessima abitudine delle scuole di chiedere sempre denaro alle famiglie, che siano sotto forma di “contributo volontario” o altro? Queste domande meriterebbero una risposta seria ed articolata da parte dei soggetti interessati. Se ogni palestra fosse stata approntata per tempo, non crediamo si sarebbe ricorso allo yoga e comunque non al posto di Educazione Fisica. Ma il proprietario dei locali (la Provincia?), il Comune e l’istituto scolastico sono fermi e immobili in attesa che il problema si risolva in altri modi, con buona pace di tutti. Tanto si fa yoga”.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #555555; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 20px; margin-bottom: 20px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
articolo51http://www.blogger.com/profile/01446678912024811579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2945110986823721998.post-32712826195098525742014-10-23T02:56:00.002-07:002014-10-23T02:56:45.063-07:00GLI INUTILI SOS DELLE TROPPE SONIE<div aria-expanded="true" aria-labelledby="yui_3_16_0_1_1414056590116_6241 yui_3_16_0_1_1414056590116_6242 yui_3_16_0_1_1414056590116_6243 " class="thread-item expanded " data-action="select-thread" data-mid="_AH3sw0MAABA+VEjMZgAAANkqiBk" id="yui_3_16_0_1_1414056590116_6128" role="section" style="-webkit-transition: none; background-color: white; border-color: rgb(255, 255, 255) transparent rgba(0, 0, 0, 0.0470588); border-style: solid; border-width: 2px; cursor: default; font-family: 'Helvetica Neue', 'Segoe UI', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; font-size: 13px; height: auto; margin: 6px 0px; overflow: visible; padding: 6px 10px; position: relative; transition: none;" tabindex="0">
<div class="thread-item-header" id="yui_3_16_0_1_1414056590116_6215" role="presentation" style="cursor: pointer;">
<div class="thread-info" role="presentation" style="color: #777777; position: absolute; right: 45px; top: 9px;">
<span class="thread-date" role="presentation"><span class="short" role="presentation" title="Gio 23 Ott 2014 alle 11:37">Oggi alle 11:37 <span class="ampm" style="font-size: 0.9em;">AM</span></span></span></div>
</div>
<div class="thread-body" id="yui_3_16_0_1_1414056590116_6243" role="presentation" style="margin: 0px 27px; word-wrap: break-word;">
<div class="body undoreset" id="yui_3_16_0_1_1414056590116_6274" role="gridcell" style="background-color: inherit; display: table-cell; padding-left: 0px; padding-top: 12px; width: auto; word-break: break-word; word-wrap: break-word;" tabindex="0">
<div id="yiv9519466306">
<div id="yui_3_16_0_1_1414056590116_6279">
<div id="yui_3_16_0_1_1414056590116_6278" style="font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; font-size: 16px;">
<div class="yiv9519466306" id="yui_3_16_0_1_1414056590116_6277">
<span class="yiv9519466306" id="yui_3_16_0_1_1414056590116_6276" style="font-size: 14pt; line-height: 21.4666652679443px;">Sonia aveva lanciato un S.O.S, nessuno ha potuto o voluto far nulla, anzi voluto far nulla. Sonia poteva essere salvata? Allontanata, messa al sicuro?</span></div>
<div class="yiv9519466306" id="yui_3_16_0_1_1414056590116_6293">
<span class="yiv9519466306" id="yui_3_16_0_1_1414056590116_6292" style="font-size: 14pt; line-height: 21.4666652679443px;">Si poteva. Se nel nostro Paese ci si fosse liberati della cultura del sociale, se qualcuno si fosse preso delle responsabilità, se qualcuno avesse deciso subito, immediatamente, senza carte, senza prassi burocratiche, senza viaggi di andata e ritorno di faldoni, carte, cartine, cartucce.</span></div>
<div class="yiv9519466306" id="yui_3_16_0_1_1414056590116_6295">
<span class="yiv9519466306" id="yui_3_16_0_1_1414056590116_6294" style="font-size: 14pt; line-height: 21.4666652679443px;">L’Italia è il Paese dei timbri, dei permessi, delle autorizzazioni, il Paese dove se non hai almeno 100 Kg di carte e 80 di timbri, marche e marchette, non si agisce, non ci si muove, non si fa.</span></div>
<div class="yiv9519466306" id="yui_3_16_0_1_1414056590116_6297">
<span class="yiv9519466306" id="yui_3_16_0_1_1414056590116_6296" style="font-size: 14pt; line-height: 21.4666652679443px;">Siamo il Paese dove per costruire un parcheggio occorrono 10 anni, perché una legge diventi valida, se va bene, ci vogliono minimo 650 giorni, dove nessuno è responsabile di nulla, mai in prima persona, in uno scarica barile continuo , di cui si perde il capo.</span></div>
<div class="yiv9519466306" id="yui_3_16_0_1_1414056590116_6299">
<span class="yiv9519466306" id="yui_3_16_0_1_1414056590116_6298" style="font-size: 14pt; line-height: 21.4666652679443px;">C’è sempre una qualche ragione sociale,la società responsabile, ossia tutti e nessuno, in un perenne sessantotto rivoluzionario, nella continua sindrome del garantismo che tanto male ha fatto e sta facendo a noi tutti,tutte</span></div>
<div class="yiv9519466306" id="yui_3_16_0_1_1414056590116_6301">
<span class="yiv9519466306" id="yui_3_16_0_1_1414056590116_6300" style="font-size: 14pt; line-height: 21.4666652679443px;">Certo, Sonia poteva essere salvata , se quel S.O.S fosse stato raccolto,il soccorso immediato, la messa in protezione subitanea.</span></div>
<div class="yiv9519466306" id="yui_3_16_0_1_1414056590116_6303">
<span class="yiv9519466306" id="yui_3_16_0_1_1414056590116_6302" style="font-size: 14pt; line-height: 21.4666652679443px;">Ma no, da noi non si può, manca la cultura dell’emergenza, del pronto intervento.</span></div>
<div class="yiv9519466306" id="yui_3_16_0_1_1414056590116_6305">
<span class="yiv9519466306" id="yui_3_16_0_1_1414056590116_6304" style="font-size: 14pt; line-height: 21.4666652679443px;">Da noi devi denunciare, poi le forze dell’ordine fanno le indagini, poi il PM decide se vale la pena di intervenire.</span></div>
<div class="yiv9519466306" id="yui_3_16_0_1_1414056590116_6316">
<span class="yiv9519466306" id="yui_3_16_0_1_1414056590116_6317" style="font-size: 14pt; line-height: 21.4666652679443px;">Nel frattempo col naso sanguinante, le braccia livide, gli occhi pesti, puoi sempre telefonare ad un centro antiviolenza, che in perfetto stile femminismo anni ’70, ti dirà che devi fare un percorso, essere determinata, prendere appuntamento con la psicologa….che sarà disponibile …dopo un mese ad incontrarti.</span></div>
<div class="yiv9519466306" id="yui_3_16_0_1_1414056590116_6315">
<span class="yiv9519466306" id="yui_3_16_0_1_1414056590116_6314" style="font-size: 14pt; line-height: 21.4666652679443px;">E tu nel frattempo, non sai dove andare, come sopravvivere, gli avvocati costano, lui ti chiede scusa, visto che nessuno ha considerato il tuo S.O.S un’emergenza, ti convinci, anche, di essere tu che hai sbagliato ed allora torni dal mostro…..e lui alla fine ti ammazza.</span></div>
<div class="yiv9519466306" id="yui_3_16_0_1_1414056590116_6313">
<span class="yiv9519466306" id="yui_3_16_0_1_1414056590116_6312" style="font-size: 14pt; line-height: 21.4666652679443px;">Ecco Sonia, come tutte le altre, è vittima della cultura del sociale, quella per cui, per cambiare l’uomo devi cambiare la società, quella cultura dove tutti e tutte dobbiamo essere uguali, dove nessuno può far meglio di un altro, dove tutti hanno diritti , ma nessun dovere, dove tutto può e deve trovare una ragione giustificativa.</span></div>
<div class="yiv9519466306" id="yui_3_16_0_1_1414056590116_6321">
<span class="yiv9519466306" id="yui_3_16_0_1_1414056590116_6320" style="font-size: 14pt; line-height: 21.4666652679443px;">Sonia è vittima del concetto sociale del contrasto alla violenza, dei centri anti violenza che, è ormai chiaro, hanno fallito, serviti solo ad ingoiare fondi e favorire lauree in psicologia, per donne arroganti e senza contatto con la realtà.</span></div>
<div class="yiv9519466306">
<span class="yiv9519466306" style="font-size: 14pt; line-height: 21.4666652679443px;">Mai uno di questi finanziatissimi centri con soldi pubblici, è intervenuto per prendere e mettere in sicurezza una vittima, 10 minuti, e sono già tanti, dopo la richiesta di aiuto..ti dicono che non si può, che ci vogliono strutture adeguate, che non possono aiutarti devono chiedere ed ottenere fondi, soldi, finanziamenti , firmare accordi e protocolli..dopo ..forse..caso mai.</span></div>
<div class="yiv9519466306">
<span class="yiv9519466306" style="font-size: 14pt; line-height: 21.4666652679443px;">Una donna che chiede aiuto deve essere soccorsa subito, non le interessa se ha la camera privata o lei e i suoi bambini debbano dormire su un materasso, basta che la salvino, che la portino in un luogo dove il mostro non possa raggiungerla e dove qualcuno la ascolti senza giudicarla, senza farle pressioni per il percorso, perché dimenticare una violenza richiede tempo, ma soprattutto serenità, niente pressioni, rispetto dei tempi personali, richiede PM coraggiosi che autorizzino azioni immediate contro il mostro, forze dell’ordine autorizzate ad allontanarlo con ogni mezzo, fortezze invalicabili dove la donna possa vivere tranquilla senza pressioni, per avere tutto il tempo necessario a se stessa per decidere , avviare, riflettere.</span></div>
<div class="yiv9519466306">
<span class="yiv9519466306" style="font-size: 14pt; line-height: 21.4666652679443px;">Dobbiamo, lo so non piace, spostare il focus dalla società all’individuo, dobbiamo iniziare a pensare che l’uomo non si cambia cambiando la società, ma punendo l’uomo responsabile senza se e senza ma, tornando al concetto dell’individuo singolo protagonista, della responsabilità personale e non sociale, del….pronto intervento.</span></div>
<div class="yiv9519466306">
<span class="yiv9519466306" style="font-size: 14pt; line-height: 21.4666652679443px;">E’ per cambiare , per agire materialmente, per l’azione prima dell’analisi e del perché delle cause, che Articolo 51 Laboratorio di Democrazia Paritaria e White Mathilda stanno lavorando ad un progetto di una task force, di una SWAT , di un pronto intervento anti violenza….un progetto che vedrà molti nuovi attori,che sta individuando luoghi adatti alla messa in sicurezza immediata di chi lancia un sos….certo non piacerà alla cultura del sociale,a chi vede nella donna violentata abusata pestata un soggetto passivo, da recuperare….noi nella donna che lancia un sos ,invece ,vediamo un soggetto attivo, consapevole, pronto all’azione, protagonista già da quel momento della sua scelta.</span></div>
<div class="yiv9519466306">
<span class="yiv9519466306" style="font-size: 14pt; line-height: 21.4666652679443px;"> Bisogna dargliene la possibilità, bisogna “ carpe diem”, quello squillo, quel whatsapp, quel sms di richiesta aiuto.</span></div>
<div class="yiv9519466306">
<span class="yiv9519466306" style="font-size: 14pt; line-height: 21.4666652679443px;">Solo così quella donna sarà aiutata, si sentirà ascoltata, considerata. Solo così avrà la certezza di essere protetta, capita, pronta per un nuovo inizio. Solo così contrasteremo seriamente e concretamente la violenza, anche in termini di cambio culturale. Dobbiamo passare dalle azioni formali a quelle sostanziali e materiali.</span></div>
<div class="yiv9519466306">
<span class="yiv9519466306" style="font-size: 14pt; line-height: 21.4666652679443px;">Altrimenti, come dimostrano i fatti ,fatti da numeri, tante altre Sonie seguiranno a Sonia, così come molte altre l’hanno preceduta, nonostante le psicologhe, le denunce, i centri antiviolenza, i tavoli, i finanziamenti, le leggi ,i percorsi, la formazione, le campagne informative.</span></div>
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<span class="yiv9519466306" style="font-size: 14pt; line-height: 21.4666652679443px;">Contro la violenza si deve agire, non pensare!</span></div>
<div class="yiv9519466306">
<br class="yiv9519466306" /></div>
</div>
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<div class="thread-footer" style="border-top-color: rgb(236, 236, 236); border-top-style: solid; border-top-width: 1px; clear: both; font-weight: 700; margin: 5px 27px 0px; padding: 13px 0px 7px;">
<a href="http://www.ilgiornale.it/" target="_blank">http://www.ilgiornale.it/news/milano/ecco-perch-lsos-sonia-non-ha-salvato-vita-1061493.html</a></div>
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<div aria-label="Clicca per rispondere a tutti" class="add-to-conv" data-action="thread-item-replyall" id="yui_3_16_0_1_1414056590116_6122" style="background-color: white; border-color: rgb(255, 255, 255) transparent rgba(0, 0, 0, 0.0470588); border-style: solid; border-width: 1px; font-family: 'Helvetica Neue', 'Segoe UI', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; font-size: 13px; margin: 6px 0px;" tabindex="0">
<div class="compose" style="bottom: auto; position: relative; right: 0px;">
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<tr role="presentation"><td class="footer-separator" role="presentation" style="border-top-color: rgb(215, 213, 213); border-top-style: solid; border-top-width: 1px; padding: 0px 28px;"><div class="bottomToolbar" style="padding: 16px 0px;">
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<span class="icon icon-choose-font" data-action="menu" id="btn-fontnamesize" role="button" style="color: #777777; cursor: pointer; display: inline-block; font-family: mail; font-size: 2rem; line-height: 1em; padding: 5px 6px; speak: none; vertical-align: -18%;" tabindex="-1" title="Carattere"></span> <span class="icon icon-bold" data-action="bold" role="button" style="color: #777777; cursor: pointer; display: inline-block; font-family: mail; font-size: 2rem; line-height: 1em; padding: 5px 6px; speak: none; vertical-align: -18%;" tabindex="-1" title="Grassetto"></span> <span class="icon icon-italic" data-action="italic" role="button" style="color: #777777; cursor: pointer; display: inline-block; font-family: mail; font-size: 2rem; line-height: 1em; padding: 5px 6px; speak: none; vertical-align: -18%;" tabindex="-1" title="Corsivo"></span> <span aria-haspopup="true" aria-label="Colore del testo" class="icon icon-text-highlight" data-action="menu" id="btn-forecolor" role="button" style="color: #777777; cursor: pointer; display: inline-block; font-family: mail; font-size: 2rem; line-height: 1em; padding: 5px 6px; speak: none; vertical-align: -18%;" tabindex="-1" title="Colore del testo"></span> <span class="icon icon-list-bullets" data-action="menu" id="btn-insertunordered" role="button" style="color: #777777; cursor: pointer; display: inline-block; font-family: mail; font-size: 2rem; line-height: 1em; padding: 5px 6px; speak: none; vertical-align: -18%;" tabindex="-1" title="Elenchi"></span> <span class="icon icon-indent" data-action="menu" id="btn-indent" role="button" style="color: #777777; cursor: pointer; display: inline-block; font-family: mail; font-size: 2rem; line-height: 1em; padding: 5px 6px; speak: none; vertical-align: -18%;" tabindex="-1" title="Rientro"></span> <span aria-haspopup="true" class="icon icon-align-left" data-action="menu" id="btn-text-align" role="button" style="color: #777777; cursor: pointer; display: inline-block; font-family: mail; font-size: 2rem; line-height: 1em; padding: 5px 6px; speak: none; vertical-align: -18%;" tabindex="-1" title="Allineamento testo"></span> <span class="icon icon-link" data-action="insertlink" role="button" style="color: #777777; cursor: pointer; display: inline-block; font-family: mail; font-size: 2rem; line-height: 1em; padding: 5px 6px; speak: none; vertical-align: -18%;" tabindex="-1" title="Inserisci link"></span> <span aria-haspopup="true" class="icon icon-emoticons" data-action="menu" id="emoticon" role="button" style="color: #777777; cursor: pointer; display: inline-block; font-family: mail; font-size: 2rem; line-height: 1em; padding: 5px 6px; speak: none; vertical-align: -18%;" tabindex="-1" title="Faccine"></span> <span class="om-buttons"></span><span class="icon icon-check-spelling" data-action="spellcheck" id="btn-spellchk" role="button" style="color: #777777; cursor: pointer; display: inline-block; font-family: mail; font-size: 2rem; line-height: 1em; padding: 5px 0px 5px 6px; speak: none; vertical-align: -18%;" tabindex="-1" title="Controlla l'ortografia"></span> <span aria-haspopup="true" class="icon icon-chevron-down" data-action="menu" id="btn-spell-langs" role="button" style="color: #777777; cursor: pointer; display: inline-block; font-family: mail; font-size: 2rem; line-height: 1em; margin-left: -3px; padding: 5px 6px 5px 0px; speak: none; vertical-align: -18%;" tabindex="-1" title="Opzioni lingua"></span> <span class="switchtext btn-isRich last icon icon-chevron-double-left" id="switchtext-rich" role="button" style="color: #777777; cursor: pointer; display: inline-block; font-family: mail; font-size: 2rem; line-height: 1em; padding: 5px 6px; speak: none; vertical-align: -18%;" target="rich-text" title="Passa a solo testo"></span></div>
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articolo51http://www.blogger.com/profile/01446678912024811579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2945110986823721998.post-35435372487259210752014-10-08T02:04:00.002-07:002014-10-08T02:04:19.221-07:00LETTERA APERTA ALL'ON. MARIA STELLA GELMINI COORDINATORA FI REGIONE LOMBARDIA<br />
<div style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #141823; font-family: Helvetica, Arial, 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 12px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 15.3599996566772px; orphans: auto; text-align: left; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: auto; word-spacing: 0px;">
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<div style="margin: 0px 0px 6px;">
Egregia Onorevole,</div>
<div style="margin: 6px 0px;">
Ci vediamo costrette ,ancora una volta, ad intervenire riguardo al possibile, paventato, continuamente preteso rimpasto della Giunta di Regione Lombardia.</div>
<div style="margin: 6px 0px;">
Come be Lei sa, l'assetto e la Composizione di detta Giunta, non solo è frutto del riconoscimento del Valore D ,voluto dal Governatore Maroni, ma anche e soprattutto, da una lunga e costosa battaglia legale delle donne di Articolo 51 Laboratorio di Democrazia Paritaria, unitamente a moltissime altre associazioni femminili, che ha tracciato una linea di non ritorno con la epocale sentenza del 21 Giugno 2012 in Consiglio di Stato che ha sentenziato le Giunte debbano essere OBBLIGATORIAMENTE PARITARIE O, QUALORA IL NUMERO DEGLI ASSESSORATI FOSSE DISPARI, AL NUMERO PIU' VICINO ALLA META' NUMERICA.</div>
<div style="margin: 6px 0px;">
Questo ha, di fatto azzerato la prima Giunta Formigoni, a seguito di questa sentenza anche la seconda Giunta, nata per arginare l'eventuale azzeramento, è stata, già al Tar dichiarata illegittima per la stessa ragione di non equilibrio di genere, sentenza del 21 Novembre 2012.</div>
<div style="margin: 6px 0px;">
I continui rumors giornalistici , le richieste degli ormai noti consiglieri regionali Gallera ed Altitonante, di valorizzare SOLO CHI HA I VOTI oltre a mettere in evidenza che per avere voti bisogna dar modo di crearli i voti e in nessun partito vengono valorizzate le candidature al femminile , oltretutto si osteggia la doppia preferenza di genere, sono chiaramente tesi a voler sostituire le donne presenti in Giunta.</div>
<div style="margin: 6px 0px;">
Lei ,spero con Lei il Presidente Berlusconi, sia ben consapevole che questo sarebbe solo un suicidio politico in una delle due Regioni a guida centrodestra, per di più un un panorama dove, dopo il DDL Del Rio, ciò che era e sarebbe rimasto col voto popolare di centrodestra è diventato di centrosinistra, perché procederemmo immediatamente alla impugnazione al Tar della eventuale Giunta non paritaria.</div>
<div style="margin: 6px 0px;">
Unendo alle precedenti sentenze ,quella del Tar Lazio dello scorso 8 Settembre 2013, che ha, praticamente, sentenziato l'obbligo anche per il Governo ad una compagine paritaria, nel dichiarare illegittima per mancanza di parità di genere, la Giunta del Comune di Civitavecchia , Lei, che è un Avvocata, sa quanto facile sarebbe vincere questo eventuale ricorso, dando modo alle opposizioni, che mal hanno digerito la vittoria della Lega, di avere motivi di chiederne le dimissioni e prendere anche l'importantissima Regione Lombardia.</div>
<div style="margin: 6px 0px;">
A questo va aggiunto che, pur sapendo quale suicido stanno chiedendo al Governatore Maroni, detti consiglieri dimostrano non l'attaccamento al Partito ed al rispetto per gli elettori, le elettrici lombarde che hanno chiaramente espresso la loro volontà ormai ventennale di non essere amministrati da una compagine di sinistra, ma solo i loro personalismi e le loro ambizioni di "arrivare" ad una po,poltrona indipendentemente da ciò che questo potrebbe ,poi, causare.</div>
<div style="margin: 6px 0px;">
Credo che vada anche sottolineato il fatto che la disaffezione dell'elettorato di centrodestra, che noi tocchiamo con mano perché raccogliamo le lamentele, le critiche, delle persone comuni , quelle che ci chiedono aiuto per il degrado di Milano ,non trovando riscontro proprio in quei consiglieri troppo occupati ad occuparsi di MM4. EXPO, bilanci o arrampicata alle poltrone, dipende anche dall'eccessivo accumulo di cariche che questi consiglieri hanno, cariche che ,però, non utilizzano per il bene comune.</div>
<div style="margin: 6px 0px;">
Lo sventolio delle bandiere, gli osanna tra i soliti soliti e fedeli sostenitori, non serviranno a riportare il popolo di centrodestra al voto, non per FI....mi spiace Coordinatora ,ma questa è le realtà, possa o meno piacere, per cui sottoporre la Giunta ad un ricorso , per sostenere le ambizioni di consiglieri già con pluri incarichi, non sarebbe certo mossa logica ed intelligente.</div>
<div style="margin: 6px 0px;">
Noi questo dovevamo, per la fatica e la lotta che ci è costato quel ricorso, anche dovendo lottare contro l'immagine di galline o bambole da pettinare, che noi donne di centrodestra abbiamo avuto, abbiamo ed avremo , se non troviamo il coraggio anche all'interno di FI di imporre uno Statuto che obblighi alla parità di genere ed a favorire nelle liste candidature e ruoli preminenti di donne.</div>
<div style="margin: 6px 0px;">
Certo essere Panda in via di estinzione, protette, non ci piace, ma non possiamo fare altro ,se non chiedere misure cogenti e transitorie fino ad una democrazia paritaria compiuta e definita, che deve necessariamente passare dall'acquisizione del ruolo della donna in politica, anche imponendo con tutti i mezzi possibili, a consiglieri recalcitranti, la necessità della Giunta Paritaria.</div>
<div style="margin: 6px 0px;">
Questo le dovevamo per la stima e il rispetto di quanto da Lei fatto fino ad ora.</div>
<div style="margin: 6px 0px;">
Cordialmente</div>
<div style="margin: 6px 0px;">
Dott.ssa Angela Ronchini</div>
<div style="display: inline; margin: 6px 0px 0px;">
Presidente Ass. Articolo 51 Laboratorio di Democrazia Paritaria</div>
</div>
articolo51http://www.blogger.com/profile/01446678912024811579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2945110986823721998.post-22293481311103091792014-10-06T23:17:00.002-07:002014-10-06T23:17:43.605-07:00IL FEMMINISMO NON RADICAL-CHIC<h1 class="entry_title" style="background-color: white; border: none; color: #222222; font-family: 'palatino linotype', palatino, 'times new roman', times, serif; font-size: 45px; font-weight: normal; letter-spacing: -1px; line-height: 41px; margin: 0px 0px 10px; padding: 0px 0px 8px; text-align: center; vertical-align: baseline;">
Femministe non radical chic contro l’inciucio alla milanese</h1>
<div class="glautore" style="background-color: white; border: 0px; color: #555555; font-family: georgia, 'palatino linotype', palatino, 'times new roman', times, serif; font-size: 12px; font-style: italic; line-height: 19px; margin: 0px 0px 15px; padding: 0px; text-align: center; vertical-align: baseline;">
di <a href="http://www.lintraprendente.it/author/matteo-borghi/" rel="author" style="border: 0px; color: #333333; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;" title="Articoli scritti da: Matteo Borghi">Matteo Borghi</a></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #555555; font-family: georgia, 'palatino linotype', palatino, 'times new roman', times, serif; font-size: 14px; line-height: 19px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<strong>Forza Italia</strong> fa l’<a href="http://www.lintraprendente.it/2014/10/inciucio-alla-milanese/" style="border: 0px; color: #cd1713; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;" target="_blank"><strong>inciucio alla milanese</strong></a>. E il mondo di centrodestra gli si fionda contro a ribadire che, specie con Pisapia, nessun accordo è<a href="http://www.lintraprendente.it/wp-content/uploads/2014/10/Pd.gif" style="border: 0px; color: #cd1713; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"><img alt="Pd" class="size-medium wp-image-63645 alignright" height="182" src="http://www.lintraprendente.it/wp-content/uploads/2014/10/Pd-300x182.gif" style="border: 1px solid rgb(34, 34, 34); display: block; float: right; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; line-height: 0; margin: 4px 0px 0px 10px; padding: 0px; vertical-align: baseline;" width="300" /></a> possibile.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #555555; font-family: georgia, 'palatino linotype', palatino, 'times new roman', times, serif; font-size: 14px; line-height: 19px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
A entrare in polemica col centrodestra è, nello specifico, <strong>Articolo 51</strong>, associazione <strong>di area</strong> a tutela della donna (l’articolo 51 della Costituzione è quello che tutela la parità dei sessi): «A <strong>fronte</strong> di<strong>problemi concreti</strong> – scrivono dall’associazione – di igiene, cura degli spazi pubblici, sicurezza, servizi da terzo mondo, ormai offerti da Amsa e Atm, e più in generale la gestione del Comune di Milano i nostri <strong>consiglieri</strong>, capogruppo in testa, preferiscono <strong>occuparsi</strong> di non far perdere l’<strong>appalto per MM4</strong> e i conseguenti finanziamenti, a chi ha vinto l’appalto».</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #555555; font-family: georgia, 'palatino linotype', palatino, 'times new roman', times, serif; font-size: 14px; line-height: 19px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
Una situazione intollerabile visto che «ai cittadini e alle cittadine <strong>poco importa</strong> dei <strong>massimi sistemi</strong>, della MM4, di Expo. Noi vogliamo la città pulita, i marciapiedi lavati, gli incroci sgomberati da discutibili giocolieri e lavavetri, vogliamo che la spazzatura sia ritirata entro le sei del mattino, come sempre accaduto, non alle 5 del pomeriggio, che i mezzi Atm siano puliti, puntuali, funzionanti, che le aree cani non vengano usate come latrine e lavatoi da rom ed immigrati, mettendo a rischio la salute nostra e dei nostri pelosi, che si possa fare un biglietto senza essere circondati, che si possa prendere un treno senza problemi, che non si vedano mendicanti ovunque, buche e manti stradali riparati».</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #555555; font-family: georgia, 'palatino linotype', palatino, 'times new roman', times, serif; font-size: 14px; line-height: 19px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
Difficile dar loro torto se consideriamo che le situazioni descritte stanno proliferando proprio sotto Pisapia. E che, da qualche tempo, con una strana coincidenza su quello che avviene sul piano nazionale (leggi <a href="http://www.lintraprendente.it/2014/09/renzusconi-atto-finale/" style="border: 0px; color: #cd1713; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;" target="_blank">Renzusconi</a>) il centrodestra meneghino, da sempre molto combattivo, sembra aver tirato fuori il <strong>Calumet della pace</strong>. Guarda caso da quando, poche settimane fa, il <a href="http://www.lintraprendente.it/2014/04/perche-pisapia-ha-tradito-lo-spirito-liberale-di-milano/" style="border: 0px; color: #cd1713; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;" target="_blank">combattivo Fabrizio De Pasquale</a> è stato sostituito dal ben più giovane (e mite) Pietro Tatarella nel ruolo di capogruppo.</div>
<div class="wp-caption alignleft" id="attachment_63777" style="background: rgb(248, 248, 248); border: 1px solid rgb(221, 221, 221); color: #555555; float: left; font-family: georgia, 'palatino linotype', palatino, 'times new roman', times, serif; font-size: 14px; line-height: 18px; margin: 4px 10px 7px 0px; max-width: 627px !important; overflow: hidden; padding: 4px; text-align: center; vertical-align: baseline; width: 172px;">
<a href="http://www.lintraprendente.it/wp-content/uploads/2014/10/ronchini-bulbarelli.jpg" style="border: 0px; color: #cd1713; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"><img alt="ronchini bulbarelli" class="wp-image-63777" height="185" src="http://www.lintraprendente.it/wp-content/uploads/2014/10/ronchini-bulbarelli-262x300.jpg" style="border: none; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 5px 5px 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;" width="162" /></a><div class="wp-caption-text" style="border: 0px; font-family: georgia, sans-serif; font-size: 12px; margin: 5px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Angela Ronchini (a destra) con l’assessore regionale Paola Bulbarelli</div>
</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #555555; font-family: georgia, 'palatino linotype', palatino, 'times new roman', times, serif; font-size: 14px; line-height: 19px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Da Articolo 51, però – ci tengono a far sapere – di <strong>non occuparsi</strong>certo <strong>solo</strong> di <strong>politica</strong>. Anzi: in questi mesi stanno portando avanti una seria campagna per <strong>aiutare</strong> le <strong>donne</strong> che hanno <strong>subito</strong><strong>violenza</strong>. Una vera e propria «<strong>task force</strong> preparata, in grado di intervenire nel momento in cui una donna trova il coraggio di chiedere aiuto»», come l’ha definita <strong>Angela Ronchini</strong>, presidentessa dell’associazione, da anni attiva in tema di diritti delle donne. Un modo per evitare che una donna abusata debba, una volta fatta la denuncia, ritornare fra le mura domestiche condivise con un uomo violento.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #555555; font-family: georgia, 'palatino linotype', palatino, 'times new roman', times, serif; font-size: 14px; line-height: 19px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
Già perché, a differenza di molte altre associazioni del settore, Articolo 51 punta più all’<strong>azione</strong> che alla <strong>vuota retorica</strong>: la difesa concreta delle donne e la richiesta di «pene più severe» per chi fa loro del male.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #555555; font-family: georgia, 'palatino linotype', palatino, 'times new roman', times, serif; font-size: 14px; line-height: 19px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #555555; font-family: georgia, 'palatino linotype', palatino, 'times new roman', times, serif; font-size: 14px; line-height: 19px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<a href="http://www.lintraprendente.it/2014/10/femministe-non-radical-chic-contro-linciucio-alla-milanese/" target="_blank">IL FEMMINISMO NON RADICALCHIC</a></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline;">
<span style="color: #555555; font-family: georgia, palatino linotype, palatino, times new roman, times, serif;"><span style="font-size: 14px; line-height: 19px;">http://www.lintraprendente.it/2014/10/femministe-non-radical-chic-contro-linciucio-alla-milanese/</span></span></div>
<div class="clear" style="background-color: white; border: 0px; clear: both; color: #555555; font-family: georgia, 'palatino linotype', palatino, 'times new roman', times, serif; font-size: 14px; height: 1px; line-height: 19px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
</div>
<div class="clear" style="background-color: white; border: 0px; clear: both; color: #555555; font-family: georgia, 'palatino linotype', palatino, 'times new roman', times, serif; font-size: 14px; height: 1px; line-height: 19px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<div class="clear" style="background-color: white; border: 0px; clear: both; color: #555555; font-family: georgia, 'palatino linotype', palatino, 'times new roman', times, serif; font-size: 14px; height: 1px; line-height: 19px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
<div class="clear" style="background-color: white; border: 0px; clear: both; color: #555555; font-family: georgia, 'palatino linotype', palatino, 'times new roman', times, serif; font-size: 14px; height: 1px; line-height: 19px; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<br /></div>
articolo51http://www.blogger.com/profile/01446678912024811579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2945110986823721998.post-5184656010692540022014-10-06T17:22:00.000-07:002014-10-06T17:22:04.933-07:00OPPOSIZIONE SOTTO ANESTESIA O SOLO VANITOSA?<b>UNA OPPOSIZIONE ANESTETIZZATA OPPURE TROPPO VANITOSA ?</b><br />
<br />
Dal 2011, anno della presa di Palazzo Marino da parte degli arancioni di Pisapia, la Città di Milano ha iniziato una lunga e dolorosa decadenza. Il vento è sì cambiato, ma dire in peggio è usare un eufemismo.<br />
Degrado, illegalità, mancanza di sicurezza, immigrazione selvaggia, squallidi mercatini abusivi nelle vie del lusso e di fronte alla Stazione Centrale, sporcizia, incuria dei Cimiteri, inefficienza dei mezzi di trasporto pubblico…..e molto altro ancora, sono sotto gli occhi di tutti i cittadini e le cittadine milanesi.<br />
La responsabilità di questa incredibile decadenza , certamente, non è soltanto degli arancioni pisapiani, ma anche di chi, pensando di protestare, illuso dalle sirene del non voto accese proprio da quella sinistra , cui ha giovato il non voto, è anche di una opposizione nulla,inesistente, attenta solo ad esigenze personali e personalismi da scalata.<br />
Leggiamo e ascoltiamo quasi quotidianamente solo di quanto accade al Quartiere Adriano residenza di una consigliera di zona, che non perde occasione per intervenire, citare gli incarichi, ma poco o nulla concretizzare e per il Quartiere Adriano e per il resto della vastissima zona 2.<br />
Stesso dicasi per le altre nove zone, dal centro alla periferia estrema, dove si parla sempre di poche aree ,sempre le stesse, sempre per bocca degli stessi/e consiglieri/e.<br />
Viene dunque da chiedersi: chi continua ad essere presente ovunque per parlare, solo parlare e farsi citare, di una sola parte di zona di competenza, lo fa perché è una parte davvero degradata oppure per immagine personale, per ambizione, per ottenere potenziali voti, senza un vero interesse nel bene pubblico cui è stato chiamato a difendere? Può, chi fa politica, pensare sempre e solo ai propri personalismi ? Eppure, chiosa la Dr.ssa Angela Ronchini Presidente dell’Associazione Articolo 51, il degrado, la mancanza di sicurezza e l’illegalità oramai ha raggiunto in modo capillare tutto il territorio milanese, mentre chi è stato preposto a difenderci o è troppo impegnato nei salotti tv o ad occuparsi dei “massimi sistemi”,MM4, Expo’ per trovare il tempo di risolvere i banali e volgari problemi di Milano, difendendo i suoi abitanti….che voteranno.<br />
Ricordiamo agli, alle elette tutti/e che noi poveri comuni mortali, abbiamo un’arma potentissima : la matita nel chiuso di una cabina elettorale.<br />
Il vento cambiato docet: la matita ha colpito. Mediti l’opposizione.<br />
<div>
<br /></div>
articolo51http://www.blogger.com/profile/01446678912024811579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2945110986823721998.post-53585539906944011092014-09-26T01:43:00.003-07:002014-09-26T01:44:17.387-07:00IL KLINGONIANO GIURIDICO DELLA CASSAZIONE<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">Poco più di
una settimana fa, fui piacevolmente sorpresa da una sentenza di Cassazione che
riconosceva ai figli minori di una vittima di violenza prima, femminicidio poi,
un risarcimento perché nonostante ben 12 denunce i PM non avevano ritenuto necessario
tutelarla ed agire.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">Bene, mi
sono detta, lentamente questo sgangherato Paese sta ritrovando una magistratura
con la <b>M </b>non solo maiuscola, ma ben
evidenziata, sta ritrovando i suoi ruoli, il suo compito di garanzia per la
vittima e non per il carnefice, un po’ meno nessuno tocchi Caino, un po’ più
proteggiamo Abele.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">La gioia è
durata ben poco: ieri la notizia che la stessa Cassazione, con una motivazione
intrisa di termini sconosciuti allo stesso Zingarelli ed incomprensibili agli
esseri uomani, ha dato ragione ad uno stupratore, considerando lo stupro un po’
meno stupro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">Certo bravi
sono stati gli avvocati del mostro, ma erano i Giudici che dovevano rigettare
una astrusa difesa che basata su astruse ragioni, che , pur consapevole che
tutti hanno diritto ad una difesa, dovrebbe rendere obbligatorio per una certa
categoria di avvocati un limite etico e morale.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">Mi chiedo
come possano guardarsi allo specchio ogni mattina.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">Quello che
sconvolge, è che leggendo tra il Klingoniano della sentenza, emerge la cultura
maschilista e machista che intossica ancora il tessuto culturale e sociale del
Paese Italia, perché le parole astruse, in fondo in fondo ,nascondono una sola
realtà: lei era la moglie e quindi non può e non deve trattarsi di stupro!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">Il <b>NO </b>al marito ubriaco nel talamo nuziale
non può essere considerato possibile!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">Esiste in
Italia una associazione di un uomo, mi rifiuto per decenza verso il genere
maschile citarne nome e ragione sociale, che ha tra i suoi dettati il far
riconoscere come violenza sessuale il “<b>NEGARSI
DELLA MOGLIE AGLI ATTI SESSUALI PROPRI DEL MATRIMONIO”</b> ecco perché quello
stupro è un po’ meno stupro….era <b>la
moglie! </b>mica una donna incontrata per strada e sconosciuta!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">Certo,
seguendo questa linea di pensiero, magari era lei ad averlo provocato o magari
aveva collaborato perché indossava i jeans o non aveva capito lo stato d’animo
dopo una lite coi genitori…..<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">In Italia,
se l’età ormai avanzata non tradisce la mia mente, è dai lontani anni ‘ 90 che
è stato riconosciuto il dirittoal <b>NO, anche
per le mogli</b> e che viene considerata <b>VIOLENZA
CARNALE, OSSIA STUPRO,</b> costringere la consorte ad un rapporto intimo contro
la sua volontà.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">Non ricordo
esattamente l’anno, ma ricordo sempre le parole del mio defunto marito e molti
nostri amici, che assertivano essere necessario non solo il consenso orale,
bensì tenere sempre nel comodino un notaio liofilizzato per stillare l’atto di
consenso scritto, onde evitare problemi .<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">Certo erano
boutade di giovani sposi, ma il senso era la doverosa accettazione che i ruoli
andavano verso una parità che passava dal rispetto reciproco anche in ambito
sessuale: <b><i>NO ERA NO SENZA SE E SENZA MA!</i></b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">Ora si è
tornati indietro, ai tempi dei processi a porte chiuse ,dell’obbligo coniugale
da rispettare solo da parte della donna…chissà come si rivolta nella tomba
l’Avv. Tina Lagostena Bassi, colei che con una arringa memorabile, fece sì che
i processi per stupro fossero celebrati a porte aperte, in modo da non sovvertire
le parti di vittima e carnefice!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">Certi
avvocati squali, ripeto un limite etico e morale dovrebbe essere insito nella
professione, necessiterebbero di un ripasso: la violenza carnale non è più un
reato contro la morale, bensì contro la persona fin dagli anni ’90, per cui è
persona anche la moglie.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">A questo già
gravissima sentenza, non possiamo non affiancare altri due fatti allucinanti,
merito sempre di una magistratura che ha ormai perso il suo ruolo di tutela
della vittima: 16 coltellate non considerate “a rischio mortale”, per cui lo
stalker ai domiciliari e, probabilmente, con una pena lieve, perché in fondo la
colpevole è lei: <b>NON E’ MORTA ,DOVEVA
MORIRE, SE MORIVA…..</b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">Poco importa
se lo stalker non si considererà soddisfatto fintanto che non la avrà uccisa,
che la perseguiterà fino a raggiungere il suo scopo…quando ,Dio non voglia,
questo accadrà , allora sì che il perito potrà dire che le ferite “<b> ERANO DI NATURA MORTALE</b>”, allora sì i
giudici saranno severi….forse…..se non patteggia….bisogna vedere le
attenuanti…..<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">Non mi
dilungo nemmeno sulla liberazione di un molestatore con tanto ,di risarcimento
da parte dello Stato, perché “<b> ERA IN
UNA CELLA SOVRAFFOLATA”….</b>poverino, si sono dimenticati di prenotargli
l’hotel 5 stelle lusso….era <b>SOLO </b>un
molestatore, mica un fotografo di scandali…..<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">Parliamo
continuamente di contrasto alla violenza ed alla discriminazione di genere,
variamo DDL contro il femminicidio, protestiamo, facciamo campagne perché si
denunci….poi arrivano azzeccagarbugli senza etica e coscienza, giudici
fantasiosi a conoscenza del klingoniano legale ed esperti in scalate giuridiche con sentenze
incomprensibili….e scopriamo che tutti i Caino devono essere garantiti e tutte
le Abeli…..se lo sono cercato!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">No contro la
violenza, di qualunque genere e forma, datosi che la violenza è violenza punto
e basta,non servono misure, leggi, concetti straordinari…serve solo una cosa: <b>UNA MAGISTRATURA CON LA M MAIUSCOLA!<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">Angela
Ronchini<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;">Presidente
Ass. Articolo 51 Laboratorio di Democrazia Paritaria</span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 115%;"><a href="http://www.ilgiornale.it/news/cronache/cassazione-ammette-attenuanti-stupro-1054650.html" target="_blank">http://www.ilgiornale.it/news/cronache/cassazione-ammette-attenuanti-stupro-1054650.html</a><span style="font-size: x-small;"><o:p></o:p></span></span></div>
articolo51http://www.blogger.com/profile/01446678912024811579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2945110986823721998.post-60520748836768442622014-08-07T07:24:00.000-07:002015-03-27T09:46:53.141-07:00ANDARE OLTRE<div class="MsoNormal">
In occasione dell’entrata in vigore il <b>1 Agosto 2014,</b> della <b>Convenzione
di Istambul,</b> sottoscritta dal Governo Italiano seppur nell’indifferenza
generale di parlamentari uomini e partiti tutti, <b>ASS.
ARTICOLO 51 LABORATORIO DI DEMOCRAZIA PARITARIA </b> desidera andare <b>OLTRE</b>, sottolineando che è necessario l’impegno di tutte le donne,
perché l’abbattimento della violenza di genere passa solo ed obbligatoriamente
da un cambio culturale, che veda sconfitto il pervicace maschilismo e machismo
,ancora maggioranza in questo Paese.<br />
<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
La violenza di genere, gli abusi, le prevaricazioni contro e
sulle donne si sconfiggono con la cultura della parità che deve,
inevitabilmente, passare dagli esempi di azioni e comportamenti.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Per questo chiediamo alle donne della “<b>POLITICA</b>” di impegnarsi per una vera e qualificata rappresentanza <b> PARITARIA</b> di genere nelle Giunte e nei CdA
degli Enti , poiché ancora oggi i dettati e le normative vengono disattese.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Esempio ne sia che due Giunte Regionali recenti, di area
politica del Premier Renzi, che ha un Governo rispettoso della parità di
genere, sono invece sottodimensionate per numero di Assessore: la Giunta di
Regione Abruzzo è un 5 a 1 e la Giunta di Regione Piemonte è un 10 a 4,
inaccettabile, considerato che il Governatore di entrambe le Regioni è uomo.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
A questo vanno aggiunti i recenti esempi di sfruttamento del
corpo della donna da parte di agenzie pubblicitarie o di imprenditori sardi in
odore di “hot pubblicity”, il sarcasmo sorto intorno alla necessità, sempre per
il cambio culturale e comportamentale, dell’uso di termini propri al femminile
, inesistenti nella nostra lingua che fa rigorose distinzioni tra maschile e
femminile, portando, quindi, a pensare che per certi ruoli possano essere qualificati
solo uomini.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
E’ necessario ricordare che l’esempio è il miglior mezzo per
operare il cambio culturale ed è per questo che l’impegno per una legge
elettorale che non penalizzi le donne attraverso le preferenze e che in quel
caso preveda un minimo di elette obbligando i partiti ad investire sulle
candidature al femminile, cosa che ancora non è di facile comprensione nelle
segreterie di tutti i partiti di ogni ordine e grado, è fondamentale ed
urgente.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Le donne non vogliono essere una specie protetta, non ci
sentiamo e non siamo panda in via di estinzione, ma perché la parità sia
raggiunta ed una vera democrazia paritaria conquistata, dobbiamo partire alla
pari ai blocchi di partenza e questo non è ancora reale nel nostro Paese.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Per questo chiediamo misure cogenti e transitorie: vogliamo
la possibilità di pari partenza.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Chiediamo che nell’ottica di questa battaglia contro la
violenza di genere, sia cambiata la Legge Mancino e si preveda oltre che la
discriminazione razziale, quella di genere, prevedendo severe norme per chi,
confermando il machismo imperante, usa offese sessiste nei confronti delle
donne, ivi compresa la pubblicità.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
L’esempio deve essere dato anche dalla Magistratura , che
deve recuperare il suo ruolo di tutela della vittima e severità per il
colpevole, non concedendo sconti a chiunquiesi macchi di un reato violento
contro le donne in ogni sua forma, dal femminicidio all’insulto sessista,
dall’uso improprio del corpo femminile
alla mancato rispetto delle norme sulla parità di genere.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Chiediamo, altresì , alle parlamentari tutte di impegnarsi
affinché sia dato spazio nella comunicazione alle istanze delle donne e siano
puniti quegli organi mediatici che usano toni giustificazionisti, soprattutto
in casi di femminicidio.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Le donne di Articolo 51 auspicano , anche,
la nomina di un Ministero alle Politiche di Genere, mancante dal 2011 e che è
necessario per vigilare e applicare quelle norme riportate dalla Convenzione,
ma che rischiano di essere “<b>DIMENTICATE
ED INAPPLICATE</b> “ senza una strenua e pressante difesa ….a catenaccio!<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Oggi le donne stanno pagando un contributo enorme alla
crisi in termini di lavoro e sacrificio
familiare, stanno pagando un prezzo altissimo di vite sacrificate sull’altare
del diffuso sentire “ che ammazzare una donna non è un reato”, quasi fosse una
zanzara d’estate, un tributo altissimo di immagine nella questione separazioni
e divorzi che ha invertito le parti vittime, per questo necessitiamo di una
tutela governativa ed efficiente.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Ringraziamo le Parlamentari
di Forza Italia che hanno capito e pensato la necessità di “<b> ANDARE OLTRE LA CONVENZIONE” </b>, ma
ribadiamo l’estrema urgenza che l’andare oltre passi , innanzitutto, dalla
rappresentanza, da leggi elettorali regionali che dovrebbero essere priorità
delle Assessore preposte e nazionali delle Parlamentari tutte.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Ci auguriamo che ANDARE OLTRE passi da questo cambio
culturale della politica delle e per le
donne, senza il quale la lotta contro la violenza di genere è e sarà sempre
perdente.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<b>LA PRESIDENTI<o:p></o:p></b></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<b>DOTT.ANGELA RONCHINI<o:p></o:p></b></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<b>ASS.ARTICOLO 51 LABORATORIO DI DEMOCRAZIA PARITARIA<o:p></o:p></b></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
articolo51http://www.blogger.com/profile/01446678912024811579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2945110986823721998.post-11181257103178298612014-08-06T11:47:00.002-07:002014-08-06T11:47:57.942-07:00LETTERE VECCHI STEREOTIPI DI GENERE E RISPOSTE TERZO MILLENNIO<div class="MsoNormal">
Egregio Direttore,<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Ho letto tra lo stupito e il disappunto , le lettere
dell’Avv. Bernardini De Pace al “caro marito”
e la risposta del Dott. Feltri con un “cara moglie”.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Entrambe hanno elementi reali , entrambe raccontano falsità,
entrambe discriminanti per il genere femminile e maschile, entrambe un
panegirico al più banale e offensivo degli stereotipi: moglie sofferente ed
amorosa con marito traditore, marito traditore in cerca di giovinezza, che
considera la moglie una zecca succhia soldi priva di dignità.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Mi auguro siano due brevi racconti estivi, di quelli da
leggere sotto l’ombrellone tra la crema abbronzante e un richiamo ai bambini,
altrimenti devo supporre che sia l’Avvocata che l’esimio giornalista, abbiano
subito un colpo di sole in questa estate che estate non è.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Carissima Avvocata, Carissimo Dottore, la realtà non è
quella descritta , la realtà è si quella degli uomini che raggiunti i 50,
magari con un nipotein arrivo,cercano carne fresca per ritrovare una giovinezza
che è fuggita da tempo, gli uomini sono terrorizzati dal tempo che passa, è sì
quella di qualche ragazza giovane o meno giovane che insegue il portafoglio, ma
non certamente quella di donne che sopportano quali novelle martiri tradimenti
per proprio comodo o per accedere ad un conto corrente del marito fredifrago.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Dott. Feltri smettiamola con le donne mogli mantenute e
capaci solo di sfruttare: non ne esistono più in natura.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Si guardi intorno Dott. Feltri: le donne lavorano, hanno
carriere, conti separati e matrimoni in separazioni dei beni, mentre quelle
che, come lei fa intendere, vivono nel agio
coi soldi del coniuge, hanno contribuito a quei soldi , da dietro le
quinte,sacrificandosi, come accaduto alla sottoscritta, in cantieri di centrali elettriche nei posti più sperduti al mondo,a partire dal lontano 1978, curando
l’immagine,le relazioni sociali, stando alzate la notte su un disegno a fare
“as built” con la lametta gillette, il rapidograph e pancione di sette mesi, perché l’ingegnere,
giovanissimo capo cantiere, in un’epoca dove sotto i 40 non comandavi che l’ interruttore della luce,potesse
spedire in tempo i disegni, che da un 24enne si aspettavano molto e tendevano a sperare
facesse brutte figure. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Quegli armadi pieni di vestiti e scarpe, carte di credito
illimitate queste donne se le sono guadagnate, perché anche quello di “cura e
assistenza familiare” come si dice oggi, è un lavoro pesante, stressante, H 24
per 370 giorni l’anno su 365!<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Persino lo sgangherato diritto civile italiano riconosce
alle donne che non lavorano , ma che si sono occupate della famiglia un valore:
è l’equa suddivisione dei compiti che in un matrimonio va riconosciuta a chi,
donna, porta avanti una piccola impresa a conduzione familiare.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Quindi se quel uomo è ricco, di successo, coi soldi,
carriera esplosiva, il merito è anche di chi, moglie, si è occupata di tutto
il resto, lasciando a lui solo IL LAVORO, senza altri problemi, nemmeno quello
di comprarsi un paio di mutande.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Le racconto due piccoli accadimenti.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Nel 1991, a Riyadh, con molta gioia, scoprii di attendere un
quarto figlio. Il giovanissimo ingegnere era nel frattempo diventato il primo
Amm. Delegato per il Medio Oriente, sotto i 40 anni, 37 per la precisione, di
una grande multinazionale,anche grazie a quella moglie che aveva riempito l’armadio
di vestiti.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Purtroppo, causa
guerra del Golfo e susseguente pioggia nera, subii una interruzione
spontanea della gravidanza. Con noi a Riyadh erano mio figlio undicenne e la
piccola di 4 anni attaccatissima a me. La grande studiava a Roma.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Ricoverata d’urgenza, lo pregai di occuparsi della piccola,
nonostante avessi predisposto tutto con il personale, prima del ricovero.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Dal mio letto telefonai, alle sei del mattino, per chiedere se tutto andava
bene: mi rispose la cameriera che l’Ingegnere era andato ad Abha .<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
In un Paese dove le donne non possono firmare le proprie
dimissioni, feci firmare l’autista e tornai a casa.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
La sera alle mie rimostranze, mi sentii rispondere: “MA IL
MEETING ERA FISSATO DA TEMPO!”, risposi con un laconico: “Ok, la prossima volta
che mi capita di abortire, ti faccio un memo, così mi dici quando sei libero.” <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
A questo posso aggiungere molti altri episodi, ma a
significarli tutti è la frase che sentii
pronunciare a mio padre , una delle rarissime volte che facemmo il
viaggio di rientro insieme.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Arrivati a casa dei miei sentii ordinare”Fate riposare S…..è
stanco lavora ed ha viaggiato di notte”.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Considerato che S….si era limitato ad arrivare a casa alle
20, mangiare ,farsi la doccia , cambiarsi e sedersi in macchina, mentre io
avevo fatto i bagagli, preparato i figli, organizzato i cani e i gatti da
lasciare con la colf, telefonato in Italia, controllato i libri,i compiti e una
volta, seduta in aereo, sveglia tutto il volo, per quel perverso senso di
responsabilità che a noi madri fa vedere esplosioni in volo ad ogni
scricchiolio,mentre lui dormiva un sonno profondo, ebbene sì doveva riposare.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Non vogliamo lasciare, caro Dott. Feltri, a queste donne
nemmeno il diritto ad un armadio di vestiti e alle carte di credito?<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Invece , cara Avvocata, anche Lei, eppure dovrebbe saperlo,
vede una realtà anni 50: le donne oggi , non barattano la propria dignità in
nome di un amore, che, sebbene fedele nei secoli, le umilia e le ignora.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Io ho rinunciato, nonostante le molteplici sollecitazioni
contrarie, alla casa di 500 mq in Olgiata,quartiere super chic ed esclusivo di Roma, carte di credito oro, due persone di
servizio ed annessi vari.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Non mi sono umiliata, e come me quasi tutte, in indagini e
ricerche, non ho sopportato odori o coiti improvvisi e freddi, ho sospettato al
primo mazzo di fiori diverso, in una splendida routine di 30 anni.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Ho cercato di capire, ho scoperto il tradimento con la
cameriera etiope : ho cacciato lei sotto gli occhi di lui, ho litigato,
discusso, resistito per due anni, poi appunto,la mia dignità ha detto basta…e
mi sono ritrovata senza nulla, fuori dalla villa e senza l’armadio dei vestiti.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Molte come me, hanno rinunciato a tutto fuorché alla loro
dignità, molte come me, cara Avvocata, ancora combattono per il loro diritto
alla stessa vita, molte come me , non si sono rifatte una vita, perché dentro
una moglie trentennale non c’è una zoccola viva, anche per il semplice fatto
che la cultura italiana machista , indipendentemente, dal corpo palestrato ,
vede la donna di 50 merce scadente ed avariata.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Diciamo piuttosto la verità, i mariti cercano la giovinezza
perduta, le mogli attendono la soddisfazione: un infarto prima o poi capita a
tutti ed allora serve la carne vecchia per l’assistenza….ed il No sarà
gigantesco.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Per cui donne, uomini, mogli, mariti,cara Avvocata, caro
Dottore i tempi son cambiati e di molto…..quindi basta stereotipi, guardiamo la
realtà e svegliamoci: siamo nel terzo millennio .<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Dott.ssa Angela Ronchini<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Presidente Ass. Articolo 51 Laboratorio di Democrazia
Paritaria <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
articolo51http://www.blogger.com/profile/01446678912024811579noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2945110986823721998.post-56284670702886077322014-07-17T12:28:00.001-07:002015-03-27T09:48:56.063-07:00FUMMO LE PRIME A PROPORLO....<div role="article" style="background-color: white; color: #37404e; font-family: Helvetica, Arial, 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 15.359999656677246px;">
<div class="_1x1" style="margin: 15px 0px; padding: 0px;">
<div class="userContentWrapper">
<div class="_wk" style="font-size: 14px; line-height: 20px;">
<div class="text_exposed_root text_exposed" id="id_53c820833cda73c41623997" style="display: inline;">
<span class="userContent" data-ft="{"tn":"K"}">Lo scorso anno, un mese dopo il suo insediamento, noi, Articolo 51 insieme a DonneinQuota, artefici del suo esistere nella allora neonata Giunta paritaria Maroni, incontrammo l'Assessora Bulbarelli e le presentammo una piattaforma di lavoro, cui aveva dato il suo apporto anche la Consigliera di Parità Regionale Carolina Pellegrini, contenente le proposte di cui pensavamo <span class="text_exposed_show" style="display: inline;">dovesse occuparsi la prima Assessora alle PO che Regione Lombardia aveva dopo 18 anni.<br />Non fu neanche presa in considerazione, poiché l 'Assessora ha sempre ritenuto sua priorità la casa, Aler, gli aiuti ai terremotati.......<br />Si ricorda delle Po solo al Tavolo del contrasto alla violenza.<br />Oggi ha annunciato trionfalmente l'istituzione di corsi di formazione specifici per 200 avvocati nelle provincie di Milano, Varese e Mantova.<br />La formazione inizia con gli avvocati, l'albo specifico comunque in Regione esisteva già da tempo, per poi proseguire con tutti i soggetti, comprese le Forze dell'Ordine, coinvolti nel contrasto alla violenza.<br />Ebbene questo era uno dei punti della nostra piattaforma elaborata e spedita all'Assessora il 9 APRILE 2013.<br />Ora sappiamo che per lei contano solo le elette o chi ha ruoli istituzionali, ma le associazioni hanno avuto ed hanno un ruolo determinante nel suo esistere ed un grazie lo meritavamo soprattutto noi di Articolo 51.<br />Di seguito la famosa piattaforma:<br /><br />Piattaforma di richieste per Assessora Paola Bulbarelli alle PO.<br /><br />"Le Associazioni femminili Ass. Articolo 51 Laboratorio di Democrazia Paritaria, Donnein Quota, White Mathilda qui rappresentate dalle Presidenti Angela Ronchini, Donatella Martini, Luisa Oliva chiedono la discussione dei seguenti punti:<br /><br />– Modifica alla attuale legge elettorale regionale per l'introduzione della doppia preferenza di genere.<br />Si è infatti constatato che nonostante l'introduzione obbligatoria dell'alternanza di genere, questo non ha comportato l'elezione in Consiglio Regionale di un numero di donne tale da poter essere incisivo sull'operare del medesimo. L'ONU fissa nel 30% la soglia dalla quale la presenza delle donne nelle assemblee elettive può dare svolte alle azioni di governo. Essendo tale soglia confermata e superata nel Parlamento Nazionale, non può Regione Lombardia non considerare la soluzione del problema , immediatamente come fatto in Regione Sicilia. Onde per cui roteniamo necessario essa sia modificata entri i prossimi 100 giorni<br /><br />-L'istituzione di un tavolo permanente di discussione per un Politica di Genere<br /><br />E' infatti necessario scindere le Pari Opportunità dalle politiche di Genere. Le PO sono ormai obsolete nella misura in cui coprono ampi spazi sociali, culturali, per la lotta alle discriminazioni, ma non perseguono unicamente, come da origine, il fine dell'empowerment femminile soprattutto a livello di assemblee elettive e ruoli istituzionali.<br />Il tavolo avrà la funzione di mainstreaming e si dovrà avvalere delle comptenze della Consigliera di Parità per l'indirizzo delle politiche di genere e per il contrasto alla discriminazione di genere in tutti gli ambiti lavorativi e socio-culturali.<br />Il tavolo dovrà interagire con tutti gli assessorati, in quanto le politiche di genere devono essere applicate a tutte le realtà socio economico sanitario scolastico ecc. Ovviamente il tavolo servirà allo sviluppo delle politiche di genere con proposte di immediata applicazione<br /><br />– Consiglio per le Pari Opportunità<br /><br />Istituito nel 2011 con Legge Regionale num.8, non ha ancora potuto funzionare nella sua piena competenza, per cui si chiede che l'Assessora si faccia garante del rispetto della normativa, mettendo locali e personale necessario al suo funzionamento a disposizione e prevedendo per il medesimo CPO un finanziamento senza il quale le funzioni a lui delegate dalla legge risultano di difficile applicazione.<br />Il CPO dovrà lavorare quotidianamente ed essere il promotore di controll0o su tutte le leggi emesse dal Consiglio Regionale, sulle decisioni degli Enti e partecipate. Al CPO sarà riconosciuta e rispettata la posizione di controllo che la legge stabilisce e sarà compito del CPO chiedere copia degli atti preventivamente per il controllo e l'analisi dei medesimi.<br /><br />– Consigliera di Parità<br /><br />E' ,poi, auspicabile una stretta collaborazione con le Consigliere di Parità, che avamposto sul territorio, sono a stretto contatto con le problematiche di genere, quali il lavoro,la discriminazione , la violenza in ambito lavorativo, la conciliazione, la tratta e lo sfruttamento di esseri umani , soprattutto di donne e minori.<br /><br />-Accesso ai media<br /><br />Le Associazioni chiedono che l'Assessorato si impegni a promuovere le istanze, le proposte e quant'altro presso i media e la comunicazione in genere, in modo da poter diffondere i principi della democrazia paritaria.<br />E', infatti, noto che poco spazio viene dato alle donne per istanze “politiche” , essendo l'immagine delle donne per i media legata a fatti drammatici o/e di scandalo. Mentre è importante far conoscere e far prendere coscienza che il rinnovamento e l'efficienza passa anche e soprattutto da una maggiore presenza di donne nei vertici istituzionali, anche e soprattutto a contrasto dei fenomeni di violenza ed intolleranza.<br /><br />– Legge per il contrasto alla violenza<br />Si chiede che detta legge sia finanziata e supportata da piani di informazione ed educazione.<br /><br />-Nelle scuole a partire dalle primarie;<br /><br />-Nel controllo preventivo delle immagini pubblicitarie attraverso il CORECOM;<br /><br />- La riqualificazione e il potenziamento del consultori, come previsto dalla legge 194, anche come luogo di educazione alla sessualità e al rispetto della medesima per donne ed uomini e con indicazioni multilingue;<br /><br />-Nei piani di sicurezza territoriale anche con la formazione specifica delle autorità preposte alla tutela della medesima ;<br /><br />-Istituzione delle “bacheche rosa” presso stazioni e comandi di Carabinieri, Polizia di Stato e Polizia locale, dove possa raccogliere la denuncia personale femminile con preparazione specifica<br /><br />-Istituzione presso i Pronto Soccorso dei “codici rosa”, ossia all'arrivo di donne con evidenti segni di violenza o abusi o maltrattamenti, queste devono essere condotte in aree separate ed immediatamente soccorse ed assistite oltre che dal personale medico, anche da psicoterapeuti, forze dell'ordine, ecc.<br /><br />– Osservatorio per l'equilibrio di genere<br /><br />Le Associazioni chiedono che sia prontamente istituito un osservatorio di monitoraggio e controllo sulle liste e sulle future giunte che usciranno dalla prossima tornata elettorale di Maggio 2013, in considerazione anche delle recenti sentenze che vanno dal CdS del Giugno 2012 alla recentissima del Tar Lazio Marzo 2013.<br /><br />-Finanziamento progetti per la democrazia paritaria<br /><br />Tenendo conto delle attuali condizioni di crisi e nel rispetto delle politiche di risparmio, si chiede ,laddove possibile, l'aumento del budget per il finanziamento di progetti per le politiche di genere e le PO.<br /><br />Concludendo, da quanto richiesto è necessaria una stretta collaborazione tra assessorati, istituzioni, associazioni, territorio, che conferma la necessità dell'istituzione di un tavolo che porti Regione Lombardia ad una vera e compiuta Democrazia Paritaria."</span></span></div>
</div>
</div>
</div>
</div>
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<span class="yiv2203937091" style="font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Il 12<span class="yiv2203937091"> </span>Maggio 1974 non potei votare per il
referendum sul divorzio, non avevo ancora 21 anni, la legge che porterà la
maggiore età a 18 anni è del Maggio 1975, 8 Maggio per la precisione, quella
che mi permise di sposarmi senza il consenso dei miei genitori, mi sposai il 26
Giugno 1975, ma fui una grande attivista tra quelle che non volevano l’abrogazione
<span class="yiv2203937091"> </span>della Legge del 1971.</span></div>
<div class="yiv2203937091">
<span class="yiv2203937091" style="font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Mi sembrava,
allora, di fare il bene dell’emancipazione femminile, della libertà di scelta
delle donne, insieme al diritto di scegliere se essere madri, la legalizzazione
dell’aborto, e il famoso “il corpo è mio e lo gestisco io”: non avevo capito
nulla.</span></div>
<div class="yiv2203937091">
<span class="yiv2203937091" style="font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Non avevo
capito che la Legge sul divorzio era una legge scritta dagli uomini per gli
uomini, nonostante alcune modifiche negli anni seguenti era ed è una legge
scritta dagli uomini per gli uomini.</span></div>
<div class="yiv2203937091">
<span class="yiv2203937091" style="font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Dopo 40 anni
,e l’esperienza sulla mia stessa pelle, mi rendo conto che non avevamo capito
nulla allora ed ancora, noi donne, non abbiamo capito nulla.</span></div>
<div class="yiv2203937091">
<span class="yiv2203937091" style="font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Oggi sento
commenti entusiasti di deputate sulla conquista del divorzio breve, solo che io
non ho più 20 anni e all’entusismo per quello che sembrava essere la
liberazione dalle catene del bigottismo religioso, oggi è subentrata la
saggezza dell’esperienza di vita, la consapevolezza che noi donne andiamo
incontro ancora una volta sventolando la bandiera del “io sono mia”, ad una
discriminazione enorme e di cui poi non sapremo fronteggiare le conseguenze che
saranno gravi solo ed esclusivamente per noi genere femminile.</span></div>
<div class="yiv2203937091">
<span class="yiv2203937091" style="font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Il divorzio
dovrebbe essere l’extrema ratio, la soluzione inevitabile dopo un percorso di
recupero, di dialogo, di superamento crisi.</span></div>
<div class="yiv2203937091">
<span class="yiv2203937091" style="font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Con troppa
facilitrà oggi, si dice basta alla prima difficoltà, al primo scontro si è pronte
a buttar via acqua sporca e bambino, senza soffermarsi sulle conseguenze di
quel “buttare via” che sono sempre a discapito solo ed esclusivo della donna.</span></div>
<div class="yiv2203937091">
<span class="yiv2203937091" style="font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Il divorzio
non è per le donne : E’ CONTRO LE DONNE!</span></div>
<div class="yiv2203937091">
<span class="yiv2203937091" style="font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Non
giudichiamo dai pochi clamorosi casi di coppie più o meno famose e ricche, il
divorzio riguarda per la maggior parte i comuni mortali, quelli che faticano a
mettere insieme il pranzo con la cena.</span></div>
<div class="yiv2203937091">
<span class="yiv2203937091" style="font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">E lì la
donna viene discriminata. Pensate per un momento alla regola per cui la donna
mantiene i diritti successori e l’acquisizione della pensione di reversibilità
solo se titolare, post sentenza, di un assegno almeno alimentare.</span></div>
<div class="yiv2203937091">
<span class="yiv2203937091" style="font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Sapete cosa
vuol dire questo? Che nel 1971 si era stabilito che la donna non potesse
rifarsi una vita, perché lavorando o risposandosi avrebbe perso quell’assegno
che riconosceva il suo lavoro di prima moglie, perché, come molte donne, magari
si era abbandonata la propria carriera per fare ,appunto la moglie e la madre e
sostenere la carriera del marito.</span></div>
<div class="yiv2203937091">
<span class="yiv2203937091" style="font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Pensate ad
un divorzio dopo 30 anni di matrimonio, alla tenacia di lei che si ricostruisce
una vita lavorativa e perde quell’assegno: lui si risposa<span class="yiv2203937091"> </span>muore dopo pochi mesi dal matrimonio e tutto,
dico, tutto quello costruito nei lunghi 30 anni va alla nuova e breve moglie.</span></div>
<div class="yiv2203937091">
<span class="yiv2203937091" style="font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">A questo va
aggiunto il dramma dei figli che difficilmente, nonostante il comune sentire di
psicoterapeuti di scuola sessantottina, accettano la fine del matrimonio dei
genitori e i nuovi compagni, indipendentemente dall’età che hanno.</span></div>
<div class="yiv2203937091">
<span class="yiv2203937091" style="font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Senza
contare che questo divorzio breve , che tanto piace alle deputate, pronte a
garantire la<span class="yiv2203937091"> </span>necessità di rifarsi nuovi
affetti, favorirà esclusivamente, o nella maggiore percentuale, gli uomini,
che, chissà perché, hanno sempre pronta in tasca la nuova compagna di vita,
minimamente turbati da cosa accade a quella precedente.</span></div>
<div class="yiv2203937091">
<span class="yiv2203937091" style="font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Allora
invece di parlare entusiaste di divorzio breve, parliamo di divorzio non
discriminante per la donna, parliamo di maggiori tutele per quelle donne che si
ritrovano divorziate dopo più di vent’anni di sacrifici , parliamo di riparare
prima di buttare.</span></div>
<div class="yiv2203937091">
<span class="yiv2203937091" style="font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Pensiamo sì
ad acellerare i tempi, ma dopo un percorso, cosa che esiste in tutti gli
ordinamenti giudiziari occidentali, di tentativo di recupero attraverso colloqui
con esperti, con qualcuno che ha “già vissuto”, per il bene della donna e,
soprattutto dei figli, il cui sentire non può non essere tenuto in
considerazione , qualunque età essi abbiano e che magari, per il loro bene, non
credete, care amiche deputate, i figli preferiscono la lite quotidiana che il
vedere i genitori divisi, tentano un nuovo approccio alla convivenza
matrimoniale, che può ricostruirsi, perché matrimonio, questo va detto alle
nuove generazioni, è sacrificio e rinuncia di un pezzo del proprio io a favore
dell’altro.</span></div>
<div class="yiv2203937091">
<span class="yiv2203937091" style="font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Pensiamo sì
ad accellerare i tempi, ma a stabilire regole che mettano la prima moglie in
primo piano: quanti uomini approccerebbero un secondo matrimonio sapendo , che
il loro spirito di vendetta, coccerebbe contro la regola che alla seconda
moglie i diritti successori vengono assegnati solo dopo che il matrimonio abbia
circumnavigato la boa della metà più uno degli anni del primo?</span></div>
<div class="yiv2203937091">
<span class="yiv2203937091" style="font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Pensiamo sì
ad accellerare i tempi, ma riconoscendo quelli del primo e riconoscendo alla
donna il diritto a rifarsi una vita lavorativa ed affettiva , senza perdere i
diritti acquisiti col matrimonio, senza essere cancellata come non fosse mai
esistita.</span></div>
<div class="yiv2203937091">
<span class="yiv2203937091" style="font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Se non poniamo
queste basi, costringiamo nuovamente le donne a lasciare il lavoro, le
carriere, le riconduciamo nelle cucine per assecondare la voglia di nuovo di
qualche maschietto in crisi di identità.</span></div>
<div class="yiv2203937091">
<span class="yiv2203937091" style="font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Allora non
facciamo, ancora, una volta il gioco degli uomini, non abbocchiamo a questo
diffuso sentire di “laicizzare” tutto, pur di dimostrare che siamo moderne,
libere, anti cattoliche: ragioniamo, pensiamo ponderiamo.</span></div>
<div class="yiv2203937091">
<span class="yiv2203937091" style="font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Chiediamo
tutele maggiori, chiediamo l’istituzione di un vero e proprio Tribunale della Famiglia
con personale formato ad hoc, che valuti situazione per situazione, perché se
tutte le famiglie sono felici nello stesso modo, ognuna è diversa nella sua
infelicità.</span></div>
<div class="yiv2203937091">
<span class="yiv2203937091" style="font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Recuperiamo
il ruolo di genitore, di moglie, di marito, parliamo ,prima di alzare barriere,
questo dobbiamo chiedere al legislatore: certezze e garanzie per tutti e tutte,
che non discriminino, che mettano i padri, più che le madri, di fronte alle
responsabilità di crescere i figli insieme nell’ambito di una famiglia, prima
di allargarla.</span></div>
<div class="yiv2203937091">
<span class="yiv2203937091" style="font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Pensiamo a
noi donne che in questo Paese , in un modo o nell’altro, fatta una legge, è
sempre <b class="yiv2203937091">contro di noi</b>, mai per noi,
perché la cultura è ancora profondamente maschilista e, soprattutto, il potere
economico è ancora largamente nelle mani maschili e coi soldi si vince sempre.</span></div>
<div class="yiv2203937091">
<span class="yiv2203937091" style="font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Chi costringerà
un padre, una volta ottenuto il divorzio in 12 mesi, a curarsi dei figli? Chi
lo obbligherà a vederli, pagargli gli alimenti? E se lei non lavora, chi lo
obbligherà a versare regolarmente il mantenimento? </span></div>
<div class="yiv2203937091">
<span class="yiv2203937091" style="font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Una volta
decretata la fine del vincolo matrimoniale, in 12 mesi, chi si farà carico dei
nuovi single perché rispettino le disposizioni del Tribunale? Se spariscono,
cambiano indirizzo, diventano latitanti, come ci difendiamo? Rischiando di
essere noi denunciate per stalking, magari perchè vogliamo il mantenimento per
i figli?</span></div>
<div class="yiv2203937091">
<span class="yiv2203937091" style="font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">No, il
divorzio breve non mina l’istituto della famiglia, mina la libertà e la parità
della donna, ne condiziona le scelte in virtù di diritti acquisiti che rischia
di perdere, riporata l’essere moglie indietro di un secolo e il tutto con l’entusiamo
delle donne stesse, che a sbaglire sono bravissime da sole, nel continuo inseguire
una obsoleta ideologia femminista che vuole si liberarci dalle catene <span class="yiv2203937091"> </span>del matrimonio indissolubile di cattolica
professione, ma mettendoci quelle dell’obbligo a scegliere in una sola
direzione.</span></div>
<div class="yiv2203937091">
<span class="yiv2203937091" style="font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Non hanno
accettato mai, gli italici, maschietti, il nostro diritto alla parità, per cui
quale mezzo migliore per tenerci all’angolo se non il divorzio breve?</span></div>
<div class="yiv2203937091">
<span class="yiv2203937091" style="font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Ragazze,
svegliamoci: diciamo sì al divorzio, ma a patto di una ben più profonda riforma
del Diritto di Famiglia e dell’Istituzione di un Tribunale della Famiglia, di
tutele e garanzie anche per i nostri figli, perché , va ricordato, come diceva
mia Mamma con la saggezza delle donne anni ‘ 50, che hanno fatto studiare le
figlie, prima dei figli..”LA PRIMA SCOPA LA CASA, LA SECONDA SIGNORA E’
CHIAMATA!”</span></div>
<div class="yiv2203937091">
<span class="yiv2203937091" style="font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Il messaggio
nella sua rudezza, è chiaro ed esplicito: divorzio breve sì, ma per le donne
non contro le donne!</span></div>
<div class="yiv2203937091">
<span class="yiv2203937091" style="font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"> </span></div>
<div class="yiv2203937091">
<span class="yiv2203937091" style="font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Angela
Ronchini</span></div>
<div class="yiv2203937091">
<span class="yiv2203937091" style="font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Presidente
Ass. Articolo 51 Laboratorio di Democrazia Paritaria.</span></div>
<span class="yiv2203937091" style="font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"></span>articolo51http://www.blogger.com/profile/01446678912024811579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2945110986823721998.post-29343582940818143872014-05-05T02:20:00.000-07:002014-05-05T02:20:05.331-07:00LETTERA APERTA AL SINDACO PISAPIA<div class="_4-u3 _5cla" style="border-top-left-radius: 3px; border-top-right-radius: 3px; border-top-style: none; color: #333333; font-family: 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 15.359999656677246px; padding: 16px;">
<div class="_5k3v _5k3w clearfix" style="font-size: 14px; line-height: 20px; margin-top: 16px; word-wrap: break-word; zoom: 1;">
Egregio Sig. Sindaco,<br />
Chi scrive è una residente di Via Stresa, laddove Giovedì 1 Maggio un gruppo di antagonisti ha occupato la Palazzina ex ufficici amministrativi della Regione, al num. 24, creando notevoli disagi, caos ,sporcizia e il senso di frustrazione che vive chi si sente impotente di fronte all’arroganza di una minoranza che calpesta i voleri e i sentire della maggioranza.<br />
Io e Lei apparteniamo alla generazione degli anni 70, per meglio dire, la generazione che frequentava il Liceo negli anni 70, la generazione che ha fatto della politica e della difesa delle idee il suo credo di vita, anche, magari ,facendo altro.<br />
Io e Lei siamo stati e siamo su posizioni politiche diverse, Lei non ha avuto il mio voto, né mai lo avrà, ma io e Lei apparteniamo, appunto, a quella generazione che si è scontrata, combattuta, insultata nelle assemblee, nelle manifestazioni, abbiamo concezioni e visioni della gestione della res pubblica differenti,Lei è per la fantasia al potere, per i diritti di tutti e di tutto, per i fratelli mussulmani e i rom da integrare, per l’esproprio proletario e gli indiani metropolitani,per i centri sociali e gli antagonisti, per gli orti e le ciclabili, io per l’ordine, il rispetto delle regole, i doveri prima dei diritti, la responsabilità individuale e non collettiva, l’energia nucleare e i parcheggi, le case e le infrastrutture, non amo i rom, rispetto i mussulmani, ma niente burqa e moschea, voglio l’esercito per le strade e le forze dell’ordine hanno sempre ragione, però, Lei è comunque il Sindaco della mia città, non il mio Sindaco, ma il Sindaco della mia città, per cui mi aspetto da Lei che curi e tuteli anche i miei interessi di cittadina milanese, il che comporterebbe che io non mi debba trovare ad avere disagi ogni 15 giorni , perché groppuscoli di giovani nullafacenti , prendono possesso di luoghi pubblici e privati per le loro feste e i loro assurdi proclami.<br />
Mi aspetto dal Sindaco della mia città che non permetta che ciò accada, non solo per rispetto dei residenti , soprattutto anziani,di quella Via, ma per i tanti giovani non antagonisti che feste vorrebero fare , ma non possono perché senza lavoro o anche con il lavoro,non hanno possibilità di avere luoghi di incontro , dato che i locali costano e i soldi, se ci sono, certamente non possono servire per pagare affitti di luoghi dove festeggiare.<br />
Questi giovanotti e giovanotte, con la kefiah intorno al collo, le bombolette spray per imbrattare i muri, i capelli rasta, fiumi di birra e musica hip hop, droghe varie considerate normali abitudini, con ai piedi le Nike e che arrivano in taxi alla riunione del collettivo, strano come certi termini non passino mai di moda, in un momento di crisi e difficoltà a superare la seconda settimana del mese per la maggioranza dei milanesi, costeranno a noi comunità un mucchio di soldi perché i condomini, secondo il regolamento voluto dalla Sua Assessora all’Urbanistica, dovranno farsi carico ,per il decoro, di ripulire le facciate imbrattate dagli slogan, dai graffiti, restaurare vetri sfasciati e portoni sfreggiati, per non parlare di macchine danneggiate, e il conto gli amministratori non lo presenteranno a Lei, Sig. Sindaco, ma a noi con le prossime rate di spese condominiali e sarà un conto salato, per non contare, poi, che i mezzi e il personale AMSA dovranno fare ore straordinarie per ripulire e anche questi costi ce li ritroveremo da pagare noi cittadini elettori.<br />
Lei è il Sindaco di Milano non del Leoncavallo e se Milano non è Beyruth , non è nemmeno il dominio del caos e del disturbo.<br />
Non creda, Sig. Sindaco, che tutto ciò aggrada anche a chi a Lei ha dato il suo voto:a nessuno piace vedere sperperati i propri soldi per far festeggiare qualche scalmanato che vuole fare il rivoluzionario a spese della comunità, che si sente trendy pensando ad una Milano di orti e pollai in P.zza Duomo.<br />
Le chiedo ,Sig. Sindaco, di dimettersi da studente rivoluzionario che vuol cambiare il mondo, abbiamo i capelli bianchi, ormai, lasciamo la fantasia al potere nel cassetto della giovinezza e cambiamola Milano sul serio, da persone adulte, esperte, realiste quali la nostra età ci richiede, anche per quei giovani, cui dovremmo essere guida ed esempio.<br />
Milano è in uno stato pietoso, buche, sporcizia, venditori ambulanti nelle vie del lusso, mezzi ATM e MM, una volta orgoglio della città, obsoleti e inefficienti, impossibilità di avere parcheggi, micro e macro criminalità dilagante, quartieri degradati dall’arrivo di orde di clandestini, centri sociali che vandalizzano e distruggono per ragioni varie e mai capite e conosciute, per cui non sprechiamo tempo e denaro per permettere occupazioni inutili e fini a se stesse.<br />
Riporti Milano a quella che era , dimostri di essere il Sindaco di tutti e tutte, rinunci Lei e la Sua Giunta a dimostrare che si può governare con l’ideologia:<strong> non si può Sig. Sindaco, non si può governare con l’ideologia.</strong><br />
Per governare serve il pugno duro e la fermezza, bisogna dire più no che sì, come i buoni genitori per educare devono essere rigidi e fermi, così per governare una città.<br />
Lo sappiamo dare sempre ragione, dire sì, comporta meno problemi,meno attacchi, meno accuse, rende più facile la vita a Lei, ma non a noi che a Milano dobbiamo vivere, muoverci, lavorare.<br />
Solo così governando con fermezza e senza il paraocchi ideologico,magari con metodi da far torcere il naso agli arancioni e ai radical -chic, poi, potrà trovare spazio per l’ideologia.<br />
Solo così potrà essere il Sindaco di Milano, di tutti i milanesi, di tutte le milanesi.<br />
Grazie<br />
Dott.ssa Angela Ronchini<br />
Ass. Articolo 51 Laboratorio di Democrazia Paritaria<br />
</div>
</div>
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<div class="clearfix" style="zoom: 1;">
<div class="_5pcp _5vsi lfloat _ohe" style="color: #999999; float: left; margin-top: 10px;">
<a aria-live="polite" class="UFILikeLink" data-ft="{"tn":">"}" data-reactid=".c3" href="https://www.facebook.com/notes/angela-ronchini/lettera-aperta-al-sindaco-pisapia/10152106984196045#" role="button" style="color: #6d84b4; cursor: pointer; text-decoration: none;" title=""Mi piace"">Mi piace</a> · </div>
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articolo51http://www.blogger.com/profile/01446678912024811579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2945110986823721998.post-62879865155164867082014-04-15T14:25:00.001-07:002014-04-15T14:25:34.388-07:00UN PICCOLO PASSO PER LE DONNE, UN GRANDE PASSO PER LA DEMOCRAZIA PARITARIA<br />
<div style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #141823; font-family: Helvetica, Arial, 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 12px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 15.359999656677246px; orphans: auto; text-align: left; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: auto; word-spacing: 0px;">
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<br />
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<div style="margin: 0px 0px 6px;">
<span style="line-height: 1.38;"><b>TRE DONNE AI VERTICI DI ENI, ENEL, POSTE ITALIANE, TRE PRESIDENTI IN TACCO E GONNA.</b></span></div>
<div style="font-weight: normal; margin: 0px 0px 6px;">
<span style="line-height: 1.38;"><br /></span></div>
<div style="font-weight: normal; margin: 0px 0px 6px;">
<span style="line-height: 1.38;"><br /></span></div>
<div style="font-weight: normal; margin: 0px 0px 6px;">
<span style="line-height: 1.38;">Ieri, a mercati chiusi, sono state comunicate le prime nomine per i colossi pubblici,gli assets strategici controllati dallo Stato, per cui il Premier, il primo di area PD in 20 anni a dover fare le sudette nomine, aveva annunciato “volti nuovi e molte donne”.</span></div>
<div style="font-weight: normal; margin: 6px 0px;">
In effetti sentire nomi al femminile per ENI, ENEL, POSTE ITALIANE, fa effetto, ci ha fatto sperare che ,finalmente, il Fattore D, le competenze, il merito, il valore delle donne, la democrazia paritaria, avesse preso l’ascensore per il potere, per i luoghi del decidere, sfondando quel tetto di cristallo che fino ad ora era antitutto.</div>
<div style="font-weight: normal; margin: 6px 0px;">
All ’entusiasmo iniziale, poi, a ruoli annunciati, è subentrata un pò di delusione, infatti abbiamo capito che era il contentino per aggirare il problema dei vertici in rosa, che , se realizzati, deporrebbero grande potere nelle mani delle donne, non ancora gestibili, normalmente non corruttibili, efficienti, preparate, laboriosissime, senza troppa voglia di molteplici incarichi, per poter meglio fare.</div>
<div style="font-weight: normal; margin: 6px 0px;">
Infatti , se possono far rumore tre Presidenti donna in ENI, ENEL, POSTE ITALIANE, sappiamo tutte e tutti, che in quel tipo di azienda il, anzi, LA , Presidente è rappresentativa e non esecutiva.</div>
<div style="font-weight: normal; margin: 6px 0px;">
Il potere decisionale, gestionale, esecutivo, risiede tutto nelle mani degli Amministratori Delegati…e quelli tutti uomini sono stati nominati!</div>
<div style="font-weight: normal; margin: 6px 0px;">
Certo che forse qualche cv femminile poteva essere trovato per essere una Amm. Delegata di ENI, ENEL, POSTE ITALIANE, è impensabile non ci sia una donna adatta al ruolo tra le migliaia di cv che le fondazioni hanno raccolto, tra le docenti universitarie, nella dirigenza manageriale delle stesse aziende,ma , evidentemente, l’Italia politica, vecchio o giovane che sia il Premier, non è ancora pronta a riconoscere alle donne il loro valore, le loro capacità, il loro merito.</div>
<div style="font-weight: normal; margin: 6px 0px;">
Certo queste nomine formali , ma non sostanziali, lasciano l’amaro in bocca, percepiamo l’ennesimo raggiro, l’ennesima esclusione, io, però, per una volta, voglio vedere il bicchiere mezzo pieno e in queste nomine trovare il lato positivo.</div>
<div style="font-weight: normal; margin: 6px 0px;">
Ragazze, vediamola così: su quelle poltrone, seppur solo formali, ci sono donne, donne coi fiocchi, il tacco 12, il loro vissuto, i loro cv, i loro meriti.</div>
<div style="font-weight: normal; margin: 6px 0px;">
Donne, appunto….non uomini,donne: tre uomini in meno che occupano una poltrona nei luoghi del decidere, una poltrona che dà visibilità, che può essere di esempio e stimolo per altre donne.</div>
<div style="font-weight: normal; margin: 6px 0px;">
La nostra cultura è ancora profondamente e saldamente maschilista e machista, tradizionalista e abitudinaria: le innovazioni, il nuovo ,in questo Paese hanno presa lenta, per cui ogni azione che cominci a scalfire un angolo, un’immagine, un’abitudine, sia benvenuta, tutto serve, tutto ritorna utile.</div>
<div style="font-weight: normal; margin: 6px 0px;">
Quando portammo la Giunta Formigoni in Tribunale perché con una sola donna, dissero che eravamo matte, che ottenere il potere con le quote era umiliante, ci faceva assomigliare a dei panda..però quelle donne messe in Giunta per terrore dell’azzeramento, hanno costituito un precedente, hanno creato nell' opinione pubblica, nonostante il silenzio dei media tutti, un’immagine, un pensiero, un ragionamento, un cambiamento delle abitudini.</div>
<div style="font-weight: normal; margin: 6px 0px;">
Ci si è abituati all’ idea che una Giunta può e deve essere paritaria, con tutti i mezzi disponibili, le donne hanno capito che il merito, le competenze, vanno chieste anche agli uomini, che per noi conta …ESSERCI, occupare le posizioni, dobbiamo contare sulla quantità, poi verrà la qualità.</div>
<div style="font-weight: normal; margin: 6px 0px;">
Abituiamoci al potere, facciamoci vedere al potere: ora abbiamo dovuto salire le scale, ma siamo in cima…poi cominceremo a scendere per prenderci il vero potere, quello sostanziale.</div>
<div style="font-weight: normal; margin: 6px 0px;">
Le abitudini italiche sono dure a morire, ma come d'ora in poi, sarà difficile accettare un Premier di 60/70, perché gli italiani una volta presa una strada difficilmente tornano indietro, se non costretti,così per quelle poltrone: ora ci siedono donne, ci si abitua, diventa normale, più donne saranno stimolate a scalare carriere da “top manager”, come si diceva ai miei tempi ed allora mettendo a confronto i cv si dovrà chiedere anche agli uomini stesse competenze e merito…allora occuperemo qualche poltrona da Amm. Delegato….fino ad esprimere, direi tra una decina d’anni, un Premier donna , magari giovane e mamma.</div>
<div style="font-weight: normal; margin: 6px 0px;">
Questa volta voglio essere ottimista, certo la battaglia non è finita, c’è un Italicum da fermare, un’alternanza di genere da imporre, una doppia preferenza di genere da far applicare, le liste women friendly, l’allergia delle donne a votare le donne, il ritornello della dignità venuta meno con le quote, da combattere….e altro ancora, ma un altro passo è stato fatto, seppur formale e non sostanziale, verso quella democrazia paritaria compiuta che tutte auspichiamo.</div>
<div style="font-weight: normal; margin: 6px 0px;">
Occupiamo, ragazze, occupiamo ed accettiamo posti….cambiamo le abitudini, l’immaginario collettivo, facciamo vedere che non temiamo le responsabilità, che siamo ben armate e pronte alla guerra per il potere.</div>
<div style="font-weight: normal; margin: 6px 0px;">
Nel lontanissimo 1974, io e una mia amica, entrammo nell’aula di analisi matematica della Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano, perché, eravamo matricole di Architettura, quelle materie bisognava farle lì, dato che Architettura era perennemente occupata e dedita solo alle materie più specificatamente creative, diciamo.</div>
<div style="font-weight: normal; margin: 6px 0px;">
Raggiungemmo l’ultima fila in alto sotto lo sguardo attonito, eravamo in ritardo, del Docente e di circa 300 matricole tutti maschi…..</div>
<div style="font-weight: normal; margin: 6px 0px;">
Allora eravamo solo noi due, ingegneria era considerata feudo indiscusso ed indiscutibile dei ragazzi,oggi credo che il numero di iscrizioni nei vari campi della Facoltà di Ingegneria sia di poco superiore in maschi , anche in specializzazioni molto tematiche e specifiche.</div>
<div style="font-weight: normal; margin: 6px 0px;">
Ecco, ogni passo è un cambiamento, un metro in meno verso la metà della vera ed effettiva parità di genere.</div>
<div style="font-weight: normal; margin: 6px 0px;">
Forza ragazze, sebbene consapevoli della strada ancora lunga da fare.. diciamoci, parafrasando l’Astronauta Armstrong, mentre poggiava il piede sulla Luna: “ UN PICCOLO PASSO PER LE DONNE, UN GRANDE PASSO VERSO LA DEMOCRAZIA PARITARIA!”</div>
<div style="font-weight: normal; margin: 6px 0px;">
</div>
<div style="font-weight: normal; margin: 6px 0px;">
Angela Ronchini</div>
<div style="display: inline; font-weight: normal; margin: 6px 0px 0px;">
Presidente Associazione Articolo 51 Laboratorio di Democrazia Paritaria.</div>
</div>
articolo51http://www.blogger.com/profile/01446678912024811579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2945110986823721998.post-78872559467289423982014-03-28T02:08:00.001-07:002014-03-28T02:08:24.309-07:00LETTERA AL DIRETTORE DE IL GIORNALE<div class="thread-item expanded " data-action="select-thread" data-mid="_AGHsw0MAAA5gUzUwDQAAAGo+EzI" id="yui_3_13_0_ym1_1_1395995837967_2757" style="background-color: white; border: 1px solid rgb(77, 77, 153); cursor: default; font-family: 'Helvetica Neue', 'Segoe UI', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; font-size: 13px; height: auto; margin: 5px 0px 6px; outline: none 0px; overflow: visible; padding: 6px 10px; position: relative;" tabindex="0">
<div class="thread-body" id="yui_3_13_0_ym1_1_1395995837967_2761" style="margin: 0px 27px; word-wrap: break-word;">
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<div class="thread-quoted-body" id="yui_3_13_0_ym1_1_1395995837967_2807" style="border-left-color: rgb(204, 204, 204); border-left-style: solid; border-left-width: 1px; height: auto; margin: 10px; overflow: visible; padding-left: 10px;">
<div class="yiv8741747316yahoo_quoted" id="yui_3_13_0_ym1_1_1395995837967_2806">
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<div align="center" class="yiv8741747316Textbody" id="yui_3_13_0_ym1_1_1395995837967_2812" style="text-align: center;">
<b id="yui_3_13_0_ym1_1_1395995837967_2816">ASSOCIAZIONE ARTICOLO51</b></div>
<div align="center" class="yiv8741747316Textbody" style="text-align: center;">
<b>Laboratorio di Democrazia Paritaria</b></div>
<div align="center" class="yiv8741747316Textbody" style="text-align: center;">
<b>Iscritta Albo Regionale Lombardia Num. 424</b></div>
<div class="yiv8741747316MsoNormal" style="text-align: justify;">
</div>
<div class="yiv8741747316MsoNormal" style="text-align: justify;">
</div>
<div class="yiv8741747316MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 21.466665267944336px;">Egregio Direttore,</span></div>
<div class="yiv8741747316MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 21.466665267944336px;">Ancora una volta siamo costrette a leggere un articolo a difesa dei padri separati, addiruttura aventi il tempo e la voglia di scrivere un “manifesto” , inno al vittimismo, a firma<b> Angelo Mellone.</b></span></div>
<div class="yiv8741747316MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 21.466665267944336px;">Abbiamo molte volte confutato con i nostri comunicati, quanto affermato in molti articoli a difesa di detti padri separati: comunicati che non sono mai stati pubblicati, perché, si sa, le donne nonostante Pechino 1995, nonostante proclami e prese di posizione, non hanno pari accesso ai media.</span></div>
<div class="yiv8741747316MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 21.466665267944336px;">Noi facciamo notizia se siamo compagne di…, Belen, escort o per gli abiti che indossiamo oppure se ci ammazzano, ci violentano, ecc….difficilmente le nostre lotte e battaglie per i diritti vengono messe in prima pagina.</span></div>
<div class="yiv8741747316MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 21.466665267944336px;">Ebbene le madri separate appartengono alla categoria delle senza voce.</span></div>
<div class="yiv8741747316MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 21.466665267944336px;">Se esistono 4milioni di padri separati ,esistono, anche, 4 milioni di madri separate, se 800mila sono i padri in povertà, Le assicuro che le statistiche degli Ordini Forensi, parlano di ben più alti numeri di madri separate sotto la soglia di povertà.</span></div>
<div class="yiv8741747316MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 21.466665267944336px;">Il problema è che le madri separate ,non hanno tempo per costituirsi in associazione, scrivere manifesti, occupare alloggi….sono, siamo, troppo impegnate a barcamenarci tra gli spiccioli del mantenimento dei figli (la media è di 200€ mensili a figlio) non sufficienti a coprire le spese del loro mantenimento nemmeno alimentare, un qualsivoglia lavoro per noi stesse e la casa da difendere coi denti, perché la casa non è per noi madri, bensì assegnata ai figli, di cui cotanti disperati e maltrattati padri separati, non chiedono massicciamente la collocazione presso di loro come potrebbero dato l’affido congiunto, ma si limitano a vendicarsi delle madri diffondendo lo stereotipo della sanguisuga.</span></div>
<div class="yiv8741747316MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 21.466665267944336px;">Le assicuro non essere così. La mia storia personale, insieme a quella di moltissime madri separate che ascoltiamo, basterebbe a smentire tutto questo assurdo vittimismo, che copre l’atteggiamento maschilista della ricerca del potere perduto.</span></div>
<div class="yiv8741747316MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 21.466665267944336px;">Noi non abbiamo mai chiesto il riconoscimento di uno status, che sembra invece ora essere acquisito e che ancora una volta discrimina le donne.</span></div>
<div class="yiv8741747316MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 21.466665267944336px;">Il momento è difficile e probabilmente qualche criticità esiste, dettata dalla situazione contingente, non certo dalle madri separate che sono esse stesse in grandi difficoltà, anzi la povertà in caso di separazione e/o divorzio è femminile come il sostantivo, oltre alla difficoltà per le madri di rifarsi una vita, proprio perché impegnate col quotidiano dei figli e alla cultura maschilista che vede nella donna separata un essere “usato” “vecchio”…da tenere alla larga.</span></div>
<div class="yiv8741747316MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 21.466665267944336px;">Ho,devo ammettere, in maniera molto aggressiva contattato la redazione e sono, stata, quale novità, maltrattata e umiliata da chi ha risposto.</span></div>
<div class="yiv8741747316MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 21.466665267944336px;">Lungi da noi dettare la linea politica del quotidiano, ma questa non è linea politica: è rispetto del contradittorio, ossia che al manifesto dei padri separati o alla pubblicizzazione delle azioni dell’Associazione lombarda padri separati ,con portavoce l’On. Salvini,si dia spazio anche al comunicato delle madri separate che il giorno dopo vi abbiamo inviato.</span></div>
<div class="yiv8741747316MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 21.466665267944336px;">Vogliamo dire la nostra, semplicemente, ascoltare anche l’altra versione dei fatti, dare spazio alle statistiche e ricordare che ,prima dei padri separati, vengono le donne abusate, stalkizzate, violentate, minacciate ,in un femminicidio continuo che la pubblicazione di detti articoli alimenta gettando benzina sul fuoco di una cultura maschilista che non retrocede di un passo.</span></div>
<div class="yiv8741747316MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 21.466665267944336px;">Io, personalmente, ho scoperto di essere divorziata e che era avvenuto un secondo matrimonio, solo dopo la morte del padre dei miei figli che per 11 anni mi ha stalkizzata, io e mia figlia, ottenendo ,appunto un divorzio senza che io avessi mai ricevuto una notifica. Fui sbattuta fuori casa mentre mia figlia era a scuola e il potere economico, il de cuius era un Amm. Delegato di una importante multinazionale, gli ha permesso letteralmente di sparire, non pagare nulla , essere totalmente irreperibile e, senza risorse economiche, io non ho potuto far nulla.</span></div>
<div class="yiv8741747316MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 21.466665267944336px;">Laureata , ho rinunciato alla mia carriera per seguirlo in giro per il mondo per la sua, cresciuta anche grazie alla mia famiglia.</span></div>
<div class="yiv8741747316MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 21.466665267944336px;">Eppure non ho mai chiesto nulla a nessuno.</span></div>
<div class="yiv8741747316MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 21.466665267944336px;">Io ho potuto farcela ,grazie alla mia famiglia, al mio carattere, all’istruzione, ma la maggior parte di noi non possono farcela, si barcamenano nel quotidiano ed appunto non riescono ad uscire dal baratro in cui sono cadute e, impegnate a sopravvivere, non hanno certo tempo per scrivere manifesti, occupare, parlare con giornalisti.</span></div>
<div class="yiv8741747316MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 21.466665267944336px;">Noi non chiediamo nulla, chiediamo solo che, se la linea “politica” del giornale ,prevede la difesa e di essere megafono per le istanze dei padri separati, non possiamo e non pretendiamo di cambiarla, ma ogni tanto date voce anche a noi ,ai nostri problemi, alla nostra versione dei fatti.</span></div>
<div class="yiv8741747316MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 21.466665267944336px;"><br /></span></div>
<div class="yiv8741747316MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 21.466665267944336px;">La ringrazio per il tempo dedicatomi.</span></div>
<div class="yiv8741747316MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 21.466665267944336px;"><br /></span></div>
<div class="yiv8741747316MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 21.466665267944336px;">Dott.ssa Angela Ronchini</span></div>
<div class="yiv8741747316MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 21.466665267944336px;">Presidente Ass. Articolo 51 Laboratorio di Democrazia Paritaria</span></div>
<div class="yiv8741747316MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14pt; line-height: 21.466665267944336px;"> </span></div>
</div>
</div>
</div>
La lettera è stata pubblicata oggi questo il link:</div>
<div class="yiv8741747316y_msg_container" id="yui_3_13_0_ym1_1_1395995837967_2815">
www.ilgiornale.it/news/interni/ex-mariti-non-sono-mica-vittime-1005601.html<br clear="none" /></div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
<div class="thread-footer" id="yui_3_13_0_ym1_1_1395995837967_2829" style="border-top-color: rgb(236, 236, 236); border-top-style: solid; border-top-width: 1px; clear: both; font-weight: 700; margin: 5px 27px 0px; padding: 13px 0px 7px;">
<span class="addconvtitle"><a data-action="reply_sender" href="https://it-mg6.mail.yahoo.com/neo/launch?.rand=87154muu6gl66#" style="background-color: rgba(0, 0, 0, 0); background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; color: #4d4d99; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;">Rispondi</a>, <a data-action="reply_all" href="https://it-mg6.mail.yahoo.com/neo/launch?.rand=87154muu6gl66#" style="background-color: rgba(0, 0, 0, 0); background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; color: #4d4d99; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;">Rispondi a tutti</a> o <a data-action="forward" href="https://it-mg6.mail.yahoo.com/neo/launch?.rand=87154muu6gl66#" style="background-color: rgba(0, 0, 0, 0); background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; color: #4d4d99; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;">Inoltra</a></span> | <span class="card-actions-menu"><a data-action="menu" href="https://it-mg6.mail.yahoo.com/neo/launch?.rand=87154muu6gl66#" style="background-color: rgba(0, 0, 0, 0); background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; color: #4d4d99; margin: 0px; outline: none; padding: 0px; text-decoration: none;">Altro</a></span></div>
</div>
<div class="add-to-conv" data-action="thread-item-replyall" id="yui_3_13_0_ym1_1_1395995837967_2712" style="background-color: white; border-color: rgb(255, 255, 255) transparent rgba(0, 0, 0, 0.0470588); border-style: solid; border-width: 1px; font-family: 'Helvetica Neue', 'Segoe UI', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; font-size: 13px; margin-top: 6px;" tabindex="0">
<div class="compose" style="bottom: auto; position: relative; right: 0px;">
<div class="composeshim" style="cursor: pointer; height: 188px; opacity: 0.5; position: absolute; width: 844px; z-index: 2;">
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<tr role="presentation"><td role="presentation" style="padding: 0px; width: 844px;"><div class="compose-header" style="border-bottom-style: none; box-sizing: border-box; padding: 2px 28px 0px;">
<div class="reply-text" style="color: #777777; padding-top: 12px;">
<span class="addconvtitle">Clicca per rispondere a tutti</span></div>
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</td></tr>
<tr role="presentation"><td role="presentation" style="width: 842px;"><div class="dummy-compose-msg" style="height: 85px;">
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</td></tr>
<tr role="presentation"><td role="presentation" style="width: 842px;"><div class="attachments-well ">
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<tr role="presentation"><td class="footer-separator" role="presentation" style="border-top-color: rgb(215, 213, 213); border-top-style: solid; border-top-width: 1px; padding: 16px 28px; width: 788px;"><div class="bottomToolbar">
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<div class="attachments-pane gwell rte-pane-fresh shaded" role="tabpanel" style="display: inline-block; float: left; overflow: visible; width: 50px;">
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<div class="rte-pane-fresh format-pane gwell shaded" role="tabpanel" style="display: inline-block; padding-left: 5px;">
<div class="format-inner" role="toolbar">
<span class="icon icon-choose-font s-tp" data-action="menu" id="btn-fontnamesize" role="button" style="-webkit-font-smoothing: antialiased; color: #777777; cursor: pointer; display: inline-block; font-family: mail; font-size: 2rem; line-height: 1em; padding: 5px 6px; speak: none; vertical-align: -18%;" title="Carattere"></span> <span class="icon icon-bold s-tp" data-action="bold" role="button" style="-webkit-font-smoothing: antialiased; color: #777777; cursor: pointer; display: inline-block; font-family: mail; font-size: 2rem; line-height: 1em; padding: 5px 6px; speak: none; vertical-align: -18%;" title="Grassetto"></span> <span class="icon icon-italic s-tp" data-action="italic" role="button" style="-webkit-font-smoothing: antialiased; color: #777777; cursor: pointer; display: inline-block; font-family: mail; font-size: 2rem; line-height: 1em; padding: 5px 6px; speak: none; vertical-align: -18%;" title="Corsivo"></span> <span aria-haspopup="true" class="icon icon-text-highlight s-tp" data-action="menu" id="btn-forecolor" role="button" style="-webkit-font-smoothing: antialiased; color: #777777; cursor: pointer; display: inline-block; font-family: mail; font-size: 2rem; line-height: 1em; padding: 5px 6px; speak: none; vertical-align: -18%;" title="Colore del testo"></span> <span class="icon icon-list-bullets" data-action="menu" id="btn-insertunordered" role="button" style="-webkit-font-smoothing: antialiased; color: #777777; cursor: pointer; display: inline-block; font-family: mail; font-size: 2rem; line-height: 1em; padding: 5px 6px; speak: none; vertical-align: -18%;"></span> <span class="icon icon-indent" data-action="menu" id="btn-indent" role="button" style="-webkit-font-smoothing: antialiased; color: #777777; cursor: pointer; display: inline-block; font-family: mail; font-size: 2rem; line-height: 1em; padding: 5px 6px; speak: none; vertical-align: -18%;"></span> <span aria-haspopup="true" class="icon icon-align-left" data-action="menu" id="btn-text-align" role="button" style="-webkit-font-smoothing: antialiased; color: #777777; cursor: pointer; display: inline-block; font-family: mail; font-size: 2rem; line-height: 1em; padding: 5px 6px; speak: none; vertical-align: -18%;"></span></div>
</div>
</div>
</div>
</td></tr>
</tbody></table>
</div>
</div>
articolo51http://www.blogger.com/profile/01446678912024811579noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2945110986823721998.post-54773166954085117082014-03-26T01:57:00.002-07:002014-03-26T01:57:33.535-07:00NON ABBIAMO LOTTATO SOLO PER DUE LETTERE VICINO AL ALTRE LETTERE!<div align="center" class="Textbody" style="text-align: center;">
<b>ASSOCIAZIONE ARTICOLO51<o:p></o:p></b></div>
<div align="center" class="Textbody" style="text-align: center;">
<b>Laboratorio di Democrazia Paritaria<o:p></o:p></b></div>
<div align="center" class="Textbody" style="text-align: center;">
<b>Iscritta Albo Regionale Lombardia Num. 424<o:p></o:p></b></div>
<div class="Textbody">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Alle Associazioni
Femminili di Regione Lombardia<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Carissime,<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Nell’Aprile
2010, un gruppo di elettrici, esattamente 4, ed
Ass.Articolo 51 Laboratorio di Democrazia Paritaria, ebbero la lucida
follia di impugnare innanzi al Tar la Giunta Formigoni per un 15 a 1 non rispettoso dell’Art. 11
dello Statuto Regionale che garantiva l’equilibrio di genere nella formazione
della Giunta Regionale.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Approvato
dopo lotte e discussioni nel 2008, inserito nello Statuto, alla prima occasione
veniva disatteso dallo stesso Governatore che lo aveva firmato.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Ad un primo
scetticismo verso l’azione da parte dell’associazionismo femminile storico
lombardo, poi seguirono molte adesioni ad adiuvandum.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Il primo
ricorso non andò bene: il Tar Lombardia non lo respinse né lo accettò.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Semplicemente
decise di non decidere, rimandando alla politica il problema.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Non ci
arrendemmo e tutte insieme noi, Articolo 51 Laboratorio di Democrazia
Paritaria, prime firmatarie, Donnein Quota, Usciamo dal Silenzio alcune
Avvocate dell’Ordine degli Avvocati di Milano e molte altre ricoremmo in
Consiglio di Stato…….ed ottenemmo una<span class="MsoEndnoteReference"> </span> sentenza epocale azzerando la Giunta
Formigoni.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Il resto
credo lo conosciate tutte.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Salutammo
con gioia la Giunta Paritaria formata da nuovo Governatore Maroni, che si
impegnò pubblicamente a formarla, non per obbligo,ma “perché le donne hanno una
marcia in più”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Sapevamo
tutte che era solo il terrore di incappare il giorno dopo l’insediamento in un
ricorso al Tar, che ha portato il Governatore a sfidare le logiche di partito
della sua maschilistissima maggioranza.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Salutammo
con altrettanto entusiasmo il primo Assessorato PO che mai Lombardia avesse
avuto negli ultimi 18.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Ci aspettavamo
grandi cose nella politica di genere da un’Assessora che era lì, volente o
nolente, solo grazie ai nostri sforzi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Abbiamo
rintuzzato, in questo primo anno, ogni tentativo di attacco alla sua “poltrona”
da parte di consiglieri uomini
desiderosi di nomina.....sempre in attesa di proposte,convegni,
progetti…<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Invece
giorno dopo giorno, ci siamo rese conto che di politiche di genere e/o pari
opportunità a questa Assessora poco o nulla importava. Anzi, quasi con
fastidio, presenziava ad alcuni convegni pubblici, senza mai portare una sola
proposta, selezionava, non si sa in base a quali criteri, 33 associazioni su
273 per l’accesso ad alcuni bandi, creava regole per soffocare
l’associazionismo sociale e il volontariato, a vantaggio delle grandi associazioni
e dei Comuni, rendeva quasi impossibile l’iscrizione all’Albo preposto
chiedendo PEC, firma digitale ,telefoni e sedi specifici, target……..e chi più
ne ha più ne metta.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Ed allora,
in vista di quello che pensavamo fosse un incontro coi cittadini e le
cittadine, per il tagliando alla giunta, abbiamo scritto al Governatore Maroni,
chiedendo un incontro per esprimere le nostre perplessità, la nostra delusione,
il suo intervento perché l’Assessorato PO diventasse un vero Assessorato e non
solo una sigla accanto a Casa ed Housing Sociale.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Non ha
nemmeno risposto, il Governatore ed oggi alla vergognosa kermesse auto
incensante nomata “Dillo alla Lombardia”, abbiamo visto l’Assessora Bulbarelli
portare a rappresentanza del tavolo tematico il Presidente degli Industriali di
Brescia, che ha parlato di edilizia, lavoro, PMI e, poi, fatto un breve
accenno, in un contesto avulso e fuori logica, al tavolo del contrasto alla
violenza. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Nessun
accenno alla legge elettorale regionale, al rispetto della Legge 120 , alla
legge 215, alle strategie per favorire il voto per le donne alle prossime
amministrative.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">L’Assessora
nel suo brevissimo intervento, a sua volta, ha parlato di ALER e famiglia.
Null’altro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Abbiammo,
immediatamente, chiamato la segreteria del Governatore insistendo per un
incontro e declarando le nostre rimostranze. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Una ,poco
gentile, segretaria ci mette in attesa e, indovinate un po’?, ci trasferisce
all’assistente dell’Assessora che stavamo contestando.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Ci siamo
sentite prese in giro, abbiamo salutato e chiuso la comunicazione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Siamo
contrarie, per principio, alla guerra delle donne alle donne, guerra che giova
sempre e soltanto agli uomini, siamo fervide sostenitrici del principio che al momento
dobbiamo militarmente “occupare” le
posizioni, combiattiamo per la quantità, certe che ad essa seguirà la qualità,
il merito e la competenza non vengono mai richeste agli uomini, abbiamo difeso
donne imbarazzanti al grido di “un uomo in meno”, ma proprio per questo dalle
donne che raggiungono i luoghi del decidere, dobbiamo pretendere che facciano
gli interessi delle donne e ,rimandando l’ascensore a terra, lo facciano
ripartire con altre donne occupandosi di politiche di genere.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Ed allora,
inevitabilmente, dobbiamo pretendere di più: ci spiace, ma dobbiamo fare la
differenza, dobbiamo segnare il cambiamento, anche se questo deve passare per
la messa in critica di una di noi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Doloroso, ma
necessario al fine di quella occupazione delle posizioni che sembra non venire
mai, perché le prime nemiche di noi stesse siamo….noi stesse.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Ci rendiamo
immediatamente ricattabili, una volta ottenuta la nomina, non guardandoci mai
alle spalle e facendo sempre e solo gli interessi degli uomini.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Dobbiamo
avere il coraggio della critica: solo così opereremo quel cambiamento che
vogliamo e che ci è dovuto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Per questo,
senza non poca sofferenza e tormento,ma certe che la differenza di genere è
anche questo, chiediamo a quante tra di voi non condividano l’operato dell’Assessora
Bulbarelli in materia di PO, di unirsi a noi e sommergere il Governatore con
mail e fax di disappunto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Abbiamo lottato
due anni ,non possiamo permettere che nulla cambi e che ancora una volta le
donne lombarde non abbiano rappresentanza in Giunta, perché politiche di genere
non vuol dire sempre e solo contrasto alla violenza o conciliazione
lavoro-famiglia, politiche di genere vuol dire innescare sinergie e interazioni
con tutti gli assessorati per poter applicare quella prospettiva di genere, il
famoso mainstreaming, non ancora completamente e massicciamente applicato,
poiché il genere fa la differenza ,è la differenza, dalla sanità alla ricerca
universitaria, dalla casa ai tempi della città e della politica, dal welfare
alle tutele sociali e sindacali, dall’arte alla scuola……<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Ci auguriamo
siate in molte a condividere questo nostro sentire, questa nostra iniziativa
spontanea non contro una donna,ma per le donne ,nata dalla nostra frustrazione
di non avere, ancora una volta, voce e possibilità di essere il cambiamento ,
di operare un rinnovamento tangibile con le donne e per le donne, anche in
questa Giunta Paritaria che noi tutte, con sforzo e superando i nostri spazi
ideologici, abbiamo voluto:<b> per contare,
per cambiare, per essere quel valore aggiunto che meritiamo di essere!<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Angela Ronchini<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Presidente Ass. Articolo 51
Laboratorio di Democrazia Paritaria<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span lang="EN-US" style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: EN-US;">Tel.
0284174602<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span lang="EN-US" style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: EN-US;">Cell.
3349455338<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span lang="EN-US" style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: EN-US;">Fax
0242101943<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<a href="mailto:ass.articolo51@yahoo"><b><span lang="EN-US" style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: EN-US;">ass.articolo51@yahoo</span></b></a><b><span lang="EN-US" style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: EN-US;">.com<o:p></o:p></span></b></div>
<div align="right" class="MsoNormal" style="text-align: right;">
<span lang="EN-US" style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: EN-US;"> </span><b><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Milano 21 Marzo 2014<o:p></o:p></span></b></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
articolo51http://www.blogger.com/profile/01446678912024811579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2945110986823721998.post-71665889491094494042014-03-09T00:41:00.002-08:002014-03-09T00:41:20.938-08:00NON VOGLIAMO UNA GUERRA CIVILE........<b>di Barbara Stefanelli da La27esima ora</b><br />
<b><br /></b>
<b><br /></b>
<b><br /></b>
<b><br /></b>
<div class="contenuto_articolo" style="background-color: white; border: 0px; color: #787a7a; font-family: Georgia, Palatino, serif; font-size: 14px; line-height: 21px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="border: 0px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin-bottom: 1em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Non vogliamo una guerra civile tra i generi. Non la vogliamo oggi, che è l’8 marzo per un’inedita coincidenza tra calendari festivi e agende parlamentari, e non la vogliamo per i prossimi 364 giorni. Usciamo dunque subito da ogni contrapposizione ideologica e proviamo a farci una domanda semplice: la parità uomo-donna alla Camera, prevista da alcuni emendamenti alla legge elettorale, è una forzatura inaccettabile o potrebbe rivelarsi una spinta per l’Italia?</div>
<div style="border: 0px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin-bottom: 1em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Noi non abbiamo dubbi. La qualità futura della nostra democrazia — e del nostro vivere insieme — passa da una partecipazione attiva delle donne alla vita pubblica. Perché non è solo questione di principi e diritti. Ma di scelte e comportamenti: quelle «buone pratiche» che migliorano la società.</div>
<div style="border: 0px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin-bottom: 1em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Partiamo da qui.</div>
<div style="border: 0px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin-bottom: 1em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span id="more-21784" style="border: 0px; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"></span>E dalla considerazione che, oltre all’articolo 3 contro ogni discriminazione, la Costituzione con l’articolo 51 sollecita «appositi provvedimenti» per promuovere pari opportunità nelle assemblee elettive. Non esiste una traduzione automatica, univoca, di questa indicazione che tuttavia ha carattere precettivo. La proposta — avanzata da un fronte di parlamentari (soprattutto donne, ma non solo) indipendenti da partiti o gruppi — è di stabilire un’alternanza di genere nella composizione delle liste e di dividere a metà i posti di capolista.</div>
<div style="border: 0px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin-bottom: 1em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
L’obiezione è quella del merito: Thatcher e Merkel non hanno avuto bisogno di quote. È la stessa che venne sollevata quando si discusse di quelle norme che dal 2012 impongono un graduale aumento delle donne ai vertici delle società quotate in Borsa. Vediamo allora come è andata nelle aziende che hanno applicato la legge Golfo-Mosca. Una legge — vale la pena ricordarlo — destinata a restare in vigore fino al 2022. Il tempo di attivare un circuito, diretto e indiretto, di equità.</div>
<div style="border: 0px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin-bottom: 1em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Il primo effetto, naturalmente, è stato quantitativo. Siamo passati dal 6 al 18%. Cerchiamo però di capire se c’è stato un balzo anche qualitativo per le imprese coinvolte. Studi dell’università Bocconi, che fa un monitoraggio costante, dimostrano che nelle posizioni di leadership è scesa l’età media e si è alzato il livello di competenza. In generale, nelle aree aziendali dove più forte è la diversità — la famosa diversity — i risultati sono migliori. Cosa è successo? Che l’aumento di trasparenza e competizione nella selezione ha innescato meccanismi virtuosi: non solo per le donne.</div>
<div style="border: 0px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin-bottom: 1em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Ma la politica, si dice, è un’altra storia… Davvero è così? Nel 1993 passò una legge, poi abrogata, che stabiliva una rappresentanza di genere «non inferiore a un terzo degli eletti». Si fece in tempo a votare in alcuni Comuni. Il risultato — facile da confrontare con altre città — è che quel terzo obbligatorio mise in moto un ripensamento della classe dirigente locale: più investimenti nel sociale e nei servizi; meno corruzione.</div>
<div style="border: 0px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin-bottom: 1em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
La verità è che buone leggi si rivelano sempre buone medicine. Vanno assunte quando il sistema — il corpo democratico, in questo caso — ne ha bisogno. Se fossimo in Finlandia, dove le donne in Parlamento sfiorano il 45%, non cercheremmo rimedi. Ma siamo in Italia e non ce la passiamo bene quanto a divari di genere (restiamo 71esimi su 134 Paesi analizzati). L’Italia è il Paese dove meno di una donna su due ha un lavoro retribuito e l’indice di fertilità è tra i più bassi d’Europa. Questi due dati da soli raccontano che qualcosa deve cambiare. Serve una cura, per tutti.</div>
<hr style="clear: both; margin: 0px; visibility: hidden;" />
</div>
<div class="contenitore_condividi" style="background-color: white; border: 0px; color: #787a7a; font-family: Georgia, Palatino, serif; font-size: 14px; height: 30px; line-height: 21px; margin: 20px 0px 15px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline; width: 483px;">
<div class="social_ico" style="border: 0px; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<a href="http://27esimaora.corriere.it/articolo/che-genere-di-questione/?pr=1&id=21784" name="&lid=27esimaora.corriere.it/articolo/che-genere-di-questione/?pr=1&id=21784&lpos=homearticle-box = 1__link-position = 5" style="border: 0px; color: #2c5eb5; float: left; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: bold; margin: 0px 15px 0px 120px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></a></div>
</div>
articolo51http://www.blogger.com/profile/01446678912024811579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2945110986823721998.post-90791991042043392952014-03-07T13:46:00.002-08:002014-03-07T13:46:39.659-08:00ITALICUM E PARITA' DI GENERE<div style="background-color: white; border: 0px; color: #121212; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 20px; margin-bottom: 10px; padding: 0px; text-align: justify;">
<u style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px;"><strong style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px;">La lettera delle parlamentari ai leader di partito</strong></u></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #121212; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 20px; margin-bottom: 10px; padding: 0px; text-align: justify;">
In queste ore si sta discutendo alla Camera la nuova legge elettorale, un traguardo importante ed atteso da parte dei cittadini e delle cittadine italiane.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #121212; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 20px; margin-bottom: 10px; padding: 0px; text-align: justify;">
Siamo consapevoli dell'importanza e della necessità di approvare nuove regole che presiedano al buon funzionamento della nostra vita democratica e che definiscano la rappresentanza e l'efficienza del nostro sistema politico.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #121212; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 20px; margin-bottom: 10px; padding: 0px; text-align: justify;">
Siamo altresì convinte che non sia possibile varare una nuova legge senza prevedere regole cogenti per promuovere la presenza femminile nelle istituzioni e per dare piena attuazione all'articolo 3 e all'articolo 51 della Costituzione.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #121212; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 20px; margin-bottom: 10px; padding: 0px; text-align: justify;">
Per questo abbiamo sottoscritto in maniera trasversale alcuni emendamenti. La nostra convinzione è che l'intesa politica raggiunta possa guadagnare in credibilità e forza da una norma capace di collocare il nostro Paese tra le migliori esperienze europee.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #121212; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 20px; margin-bottom: 10px; padding: 0px; text-align: justify;">
La responsabilità della politica sta ora nel trovare una soluzione ad una questione di civiltà e di qualità della democrazia che troverebbe il favore non solo delle donne, ma di tutti i cittadini che hanno fiducia nelle nostre istituzioni e nella possibilità di renderle migliori.</div>
articolo51http://www.blogger.com/profile/01446678912024811579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2945110986823721998.post-85693047427863508032014-03-04T01:01:00.002-08:002014-03-04T01:01:35.306-08:00PERCHE' UNA DONNA AI VERTICI FA BENE NON SOLO ALLE DONNE, MA AL PAESE<div class="scritto_da" style="background-color: white; border: 0px; color: #787a7a; float: left; font-family: arial !important; font-size: 11px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
di <a href="http://27esimaora.corriere.it/author/lella-golfo-e-alessia-mosca/" name="&lid=27esimaora.corriere.it/author/lella-golfo-e-alessia-mosca/&lpos=homearticle-box = 1__link-position = 2" rel="author" style="border: 0px; color: #464646; font-family: inherit; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;" title="Articoli scritti da: Lella Golfo e Alessia Mosca">Lella Golfo e Alessia Mosca</a></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; clear: both; color: #787a7a; font-family: Georgia, Palatino, serif; font-size: 14px; height: 0px; line-height: 21px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
</div>
<div class="tag" style="background-color: white; border: 0px; color: #787a7a; font-family: arial; font-size: 11px; margin: 5px 0px 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Tags: <a href="http://27esimaora.corriere.it/tag/quote-di-genere/" name="&lid=27esimaora.corriere.it/tag/quote-di-genere/&lpos=homearticle-box = 1__link-position = 3" rel="tag" style="border: 0px; color: #cc2026; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: bold; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;">quote di genere</a></div>
<hr class="pre_postbody" style="background-color: white; color: #787a7a; font-family: Georgia, Palatino, serif; font-size: 14px; line-height: 21px; visibility: hidden;" />
<div class="contenuto_articolo" style="background-color: white; border: 0px; color: #787a7a; font-family: Georgia, Palatino, serif; font-size: 14px; line-height: 21px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<div style="border: 0px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin-bottom: 1em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Abbiamo letto con interesse l’articolo di Sergio Rizzo pubblicato giovedì sul Corriere. Come più volte è stato segnalato sul suo giornale, le prossime nomine delle società del Ministero dell’Economia e delle Finanze sono un importante banco di prova per la politica, chiamata a dimostrare concretamente il proprio grado di credibilità, trasparenza e responsabilità nei confronti dei cittadini. Quello che gli inglesi chiamano <em style="border: 0px; font-family: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">accountability</em>.</div>
<div style="border: 0px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin-bottom: 1em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Valutazione delle competenze e criteri di reclutamento chiari non sono un “libro dei sogni”. Lo scorso giugno, con il Governo Letta, una circolare ha stabilito che l’istruttoria sulle singole candidature sarà svolta dal Dipartimento del Tesoro, supportato, nel processo di ricerca e valutazione dei candidati, da due società di <em style="border: 0px; font-family: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">executive search</em> e da un Comitato di garanzia. Sul sito del Ministero sono attualmente presenti tutte le cariche in scadenza e da rinnovare. Non è solo burocrazia ma una prassi di trasparenza e meritocrazia che apre le porte ai cittadini.</div>
<div style="border: 0px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin-bottom: 1em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span id="more-21530" style="border: 0px; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"></span>È un primo passo e crediamo che in questa direzione tanti meriti abbia la cosiddetta legge “Golfo-Mosca” (n. 120/2011) che ha certamente aumentato la trasparenza nel percorso di analisi e scelta dei curricula. Probabilmente, il ragionamento è stato: i «se proprio dobbiamo far entrare delle donne, almeno che siano brave», ma poco importa. Il nostro obiettivo non era di portare al vertice le donne in quanto donne ma di migliorare l’intero sistema, rimuovendo ostacoli e facendo sì che la selezione fosse trasparente e fondata sul solo criterio del merito.</div>
<div style="border: 0px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin-bottom: 1em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 13px; font-style: inherit; font-weight: inherit; line-height: 19px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">La legge ha dato, fino a questo momento, risultati importanti: nelle società quotate la rappresentanza femminile è aumentata da circa il 6 al 18 per cento. Mentre nelle 9 società controllate direttamente dal MEF che hanno rinnovato i propri organi sociali dopo l’entrata in vigore della legge la percentuale delle donne è arrivata al 25,6 per cento. Non solo: ricerche ancora in corso documentano un generale efficientamento dei Consigli di Amministrazione e una maggiore trasparenza nelle nomine.</span></div>
<div style="border: 0px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin-bottom: 1em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 13px; font-style: inherit; font-weight: inherit; line-height: 19px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Quella che abbiamo davanti, dunque, è un’occasione enorme: per le donne, che possono finalmente mettere alla prova dei mercati le loro qualità – e magari, vincendo sui mercati, far vincere il Paese – , per la politica, che può dimostrarsi all’altezza della fiducia dei cittadini, ma, in un senso più ampio, per l’intera società che ha la speranza di cominciare a essere governata da princìpi auspicabili di competenza e responsabilità. E ci auguriamo che, oltre a congruo numero stabilito dalla legge, nei CdA delle big pubbliche in scadenza le donne abbiano anche ruoli di guida e siedano nei comitati più importanti. Avere una donna Amministratore Delegato di Finmeccanica sarebbe un bel segnale e un innegabile passo avanti in una reale cultura di parità.</span></div>
<div style="border: 0px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin-bottom: 1em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 13px; font-style: inherit; font-weight: inherit; line-height: 19px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">È nostra convinzione che il dovere di un parlamentare non si limiti all’approvazione di una proposta di legge (e dei suoi decreti attuativi!) ma consista soprattutto nel seguirne la vita e gli effetti nella società civile, attraverso azioni di monitoraggio, controllo e, se necessario, intervento. Per questo motivo invitiamo tutti a vigilare sulla corretta applicazione della legge, non solo per queste nomine ma anche per tutte quelle che saranno decise nelle tantissime società partecipate dagli enti locali. Il decreto attuativo dà facoltà di segnalazione di eventuali inadempienze a «chiunque ne abbia interesse». Oltre a una Commissione istituita presso il Dipartimento delle Pari Opportunità, si sono mosse anche altre associazioni che stanno promuovendo la legge e vigilando sulla sua corretta applicazione, tra cui la Fondazione Bellisario.</span></div>
<div style="border: 0px; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin-bottom: 1em; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Questo significa credere nelle battaglie e portarle fino in fondo. Non tanto e non solo per le donne ma per il Paese. Se vogliamo crescere dobbiamo aprire i cancelli ai più meritevoli, dobbiamo costruire una società in cui tutti possano concorrere per il migliore dei posti e in cui il capitale umano di una donna non valga la metà di un uomo.<span style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: 13px; font-style: inherit; font-weight: inherit; line-height: 19px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"> </span></div>
<hr style="clear: both; margin: 0px; visibility: hidden;" />
</div>
<div class="contenitore_condividi" style="background-color: white; border: 0px; color: #787a7a; font-family: Georgia, Palatino, serif; font-size: 14px; height: 30px; line-height: 21px; margin: 20px 0px 15px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline; width: 483px;">
<div class="social_ico" style="border: 0px; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<a href="http://27esimaora.corriere.it/articolo/perche-una-donna-ad-di-finmeccanica-e-nelle-altre-big-pubbliche-cambierebbe-leconomia-e-la-politica/?pr=1&id=21530" name="&lid=27esimaora.corriere.it/articolo/perche-una-donna...mbierebbe-leconomia-e-la-politica/?pr=1&id=21530&lpos=homearticle-box = 1__link-position = 4" style="border: 0px; color: #2c5eb5; float: left; font-family: inherit; font-style: inherit; font-weight: bold; margin: 0px 15px 0px 120px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;"></a></div>
</div>
articolo51http://www.blogger.com/profile/01446678912024811579noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2945110986823721998.post-17333555452789877762014-02-06T23:53:00.002-08:002014-02-06T23:53:59.994-08:00GENITORE UNO E GENITORE DUE.....?<div class="MsoNormal">
Circa 20 anni fa arrivò sui teleschermi italiani una fiction
americana che ha segnato un epoca e molti comportamenti:Friends. Il quotidiano newyorkese di sei amici, tre ragazzi e tre ragazze. Ebbene Ross, uno dei ragazzi, appare in
prossimità di diventare padre….solo che la ex moglie è lesbica e nel prosiego
della storia sposerà la compagna , con cui convive e cresce il piccolo Ben,
figlio di Ross.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Perché raccontare questa storia? Perché ,così come Rachel
abbandona , coraggiosamente, il marito all’altare ribellandosi al matrimonio
borghese e rinunciando ad una vita “comoda” (ho sempre ammirato la capacità di
affrontare, senza giudizi e pregiudizi, anticipando il cambiamento di costume,
della cinematografia americana argomenti ancora difficili, favorendone la presa
di coscienza) nel suo presentare un fatto estremamente scabroso, lo rende
normale : Ben nasce da un padre e da una madre ed a loro, rispettivamente, con
questi appellativi si rivolge.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Questo serve a ricordare a quanti tra i Sindaci di Comuni amministrati da
forze”progressiste”,compresa Milano, che togliere dai moduli di iscrizione alle
scuole materne e/o primarie, i termini <b>PADRE</b>
e <b>MADRE</b>, non è segno di anti discriminazione nel riconoscimento per
eventuali figli di coppie omosessuali, ma di ignoranza mista ad un progressismo
estremo e fine a se stesso.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Ritengo che le scelte sessuali attengano al privato di
ognuno di noi e perciò insindacabili ,
scelte che non mi scandalizzano e che rispetto, altro è ,invece, voler
sovvertire l’ordine naturale delle cose, intendendo con ciò quel meraviglioso
procedimento che è il concepimento e la crescita di un nuovo essere umano.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Forse due uomini o due donne potranno anche essere atti a
crescere ed educare un bambino, ma ,di certo, non potranno <b>MAI </b>raccontare<b> </b>a quel
bambino di averlo generato insieme: per farlo un bambino, come un cane ,un
gatto, un pinguino, un elefante e così via,servono <b> IMPRESCINDIBILMENTE</b> un
elemento<b> maschio</b> (seme) e un
elemento <b>femmina</b> (ovulo),
indipendentemente che il bambino nasca per via naturale, con fecondazione in
vitro, assistita , utero in affitto,
madre surrogata e chi più ne ha più ne metta.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Ci sarà sempre un padre ed una madre che hanno dato la vita
a quel bambino e il definirli genericamente genitore 1 e genitore 2 , non
cambierà la realtà che a quel bambino andrà raccontata.<o:p></o:p></div>
<div style="background: white; line-height: 14.4pt; margin-bottom: 6.0pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 4.8pt;">
E’ di moda citare la nostra
Costituzione ad ogni piè sospinto, anche perché in essa è scritto tutto e il
contrario di tutto, per cui anche per matrimoni e adozioni gay, si è detto e
stradetto che la Costituzione cita i termini famiglia e genitori, generici, nei
seguenti articoli:<o:p></o:p></div>
<div style="background: white; line-height: 14.4pt; margin-bottom: 6.0pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 4.8pt;">
“<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt;">L'art. 29 stabilisce che "La
Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul
matrimonio. Il matrimonio è ordinato sulla eguaglianza morale e giuridica dei
coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità
familiare".<o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 14.4pt; margin-bottom: 6.0pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 4.8pt;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt;">L'art. 30 stabilisce che "È
dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se
nati fuori dal matrimonio. Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede
a che siano assolti i loro compiti. La legge assicura ai figli nati fuori dal
matrimonio ogni tutela giuridica e sociale, compatibile con i diritti dei
membri della famiglia legittima. La legge detta le norme e i limiti per la
ricerca della paternità".<o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 14.4pt; margin-bottom: 6.0pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 4.8pt;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt;">Sostenendo la tesi che è la
stessa Costituzione a volere essere sanciti i diritti al matrimonio e
all’adozione per le coppie omosessuali……potrebbe in effetti sembrare…potrebbe
,ma non è così.<o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 14.4pt; margin-bottom: 6.0pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 4.8pt;">
<br /></div>
<div style="background: white; line-height: 14.4pt; margin-bottom: 6.0pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 4.8pt;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt;">La Costituzione fu scritta nel
1946 e nessuno, nemmeno i più comunisti tra i padri fondatori all’epoca,, in
Italia e nel resto del mondo, potevano pensare ad una famiglia che non fosse
costituita da un uomo ed una donna, né pensare a figli nati fuori da un
matrimonio o famiglie allargate, non dimentichiamoci che il Migliore dovette
tenere a lungo nascosta la sua relazione con la Jotti, Botteghe Oscure era
ancora più “bacchettona” di Via del Gesù,figurarsi immaginare una relazione
pubblica tra uomini o donne, onde per cui il termine genitori può solo essere
inteso come <b>PADRE </b>e <b>MADRE.<o:p></o:p></b></span></div>
<div style="background: white; line-height: 14.4pt; margin-bottom: 6.0pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 4.8pt;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt;">Quindi lasciamo che i pargoli
abbiano un padre ed una madre, perché scrivere sulla scheda genitore 1 e
genitore 2 non eviterà a quel bambino la domanda “perché non hai un
papà/mamma?”….i bambini parlano, si confrontano, colpiscono con pervicacia e
determinazione ciò che trovano differente, chiedono, esigono spiegazioni….e non
sanno leggere…..la scheda non l’hanno attaccata allo zainetto…per cui che i
Sindaci si preoccupino che le mense servano cibo sano e adatto, che ci siano
maestre preparate e pazienti che non urlino o picchino, che raccontino favole
di cavalieri coraggiosi e principesse battagliere, che insegnino a sognare
viaggi col Piccolo Principe, che spieghino che non ci sono elefantini rosa che vivono
separati da quelli grigi, ma solo tanti elefantini colorati che iniziano a
camminare per mano, maschi e femmine…..poi il percorso che prenderanno sarà una
loro scelta ..perché si ricordi sempre che “i figli non ci appartengono,
arrivano attraverso noi, ma la loro anima abita la casa del futuro, dove
nessuno di noi può e deve entrare”…..con o senza le delibere municipali.<o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 14.4pt; margin-bottom: 6.0pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 4.8pt;">
<br /></div>
<div style="background: white; line-height: 14.4pt; margin-bottom: 6.0pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 4.8pt;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt;">Angela Ronchini<o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 14.4pt; margin-bottom: 6.0pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 4.8pt;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt;">Presidente Ass. Art.51
Laboratorio di Democrazia Paritaria<o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 14.4pt; margin-bottom: 6.0pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 4.8pt;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
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