martedì 27 dicembre 2011

LOTTARE SEMPRE E COMUNQUE: IL DESTINO DELL'ESSERE DONNA!

Non credo ci sia bisogno di commenti: se chiediamo, andiamo zittite perchè abbiamo chiesto. Se non pretendiamo nessun maschietto offrirà di sua sponte o cederà di sua sponte....dobbiamo sempre e solo lottare....siamo con voi DONNE DELL'OCA!

Angela Ronchini

 

 

Palio, chiesero diritto di voto
Sospese 30 donne dall'Oca

La decisione è arrivata perchè le ocaiole si erano rivolte alla giustizia ordinaria, anziché agli organi interni



SIENA - Meno di un mese fa avevano ottenuto il riconoscimento del diritto di voto (a partire dal 29 aprile 2012) dall'assemblea della contrada. Ma la stessa contrada, quella dell'Oca, ha deciso ora di sospendere le 30 donne «ribelli» che hanno firmato il secondo ricorso in tribunale per ottenere il diritto di elettorato, anziché rivolgersi agli organi interni.
Un atteggiamento che ha fatto impuntare i vertici della contrada fino a decidere per la sospensione a tempo indeterminato. «Questa decisione serva per capire che tutto ciò che riguarda le contrade deve risolversi al loro interno - ha spiegato Antonio Degortes, figlio del popolare fantino Aceto e vicario alle pubbliche relazioni della contrada - se la prima volta abbiamo considerato giustificabile che queste signore si rivolgessero al tribunale, la seconda no».
Il vicario alle pubbliche relazioni della contrada dice che le donne «erano coscienti perfettamente che questo sarebbe stato il risultato finale- aggiunge Degortes - non è una minaccia contro di loro ma una tutela per il futuro, affinchè le discussioni avvengano dentro le contrade e non nei tribunali». La decisione dell'assemblea dell'Oca di allargare anche alle donne l'elettorato attivo e passivo è arrivata a inizio dicembre, dopo un dibattito di tre anni: nel 2008 le contradaiole erano uscite ampiamente sconfitte da un referendum interno; nel 2010 il giudice aveva respinto una loro richiesta, spiegando che un gruppo ristretto non poteva chiedere il diritto di voto per tutte le donne della contrada, comprese quelle che non avevano fatto ricorso in tribunale.
Allora le 30 hanno presentato un secondo ricorso prima che il cambiamento epocale arrivasse dall'interno. Così la sospensione è scattata lo stesso e ora nessuna delle 30 «sospese» ha voglia di parlare. Bocche cucite, quindi, tranne Degortes: «Il segnale c'è stato due anni fa, quando la contrada disse che si sarebbe adoperata per estendere la partecipazione delle donne. Ma invece di dare fiducia alla dirigenza dell'Oca hanno portato la questione in tribunale».

Da Il Corriere della Sera

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