martedì 15 aprile 2014

UN PICCOLO PASSO PER LE DONNE, UN GRANDE PASSO PER LA DEMOCRAZIA PARITARIA



TRE DONNE AI VERTICI DI ENI, ENEL, POSTE ITALIANE, TRE PRESIDENTI IN TACCO E GONNA.


Ieri, a mercati chiusi, sono state comunicate le prime nomine per i colossi pubblici,gli assets strategici controllati dallo Stato, per cui il Premier, il primo di area PD in 20 anni a dover fare le sudette nomine, aveva annunciato “volti nuovi e molte donne”.
In effetti sentire nomi al femminile per ENI, ENEL, POSTE ITALIANE, fa effetto, ci ha fatto sperare che ,finalmente, il Fattore D, le competenze, il merito, il valore delle donne, la democrazia paritaria, avesse preso l’ascensore per il potere, per i luoghi del decidere, sfondando quel tetto di cristallo che fino ad ora era antitutto.
All ’entusiasmo iniziale, poi, a ruoli annunciati, è subentrata un pò di delusione, infatti abbiamo capito che era il contentino per aggirare il problema dei vertici in rosa, che , se realizzati, deporrebbero grande potere nelle mani delle donne, non ancora gestibili, normalmente non corruttibili, efficienti, preparate, laboriosissime, senza troppa voglia di molteplici incarichi, per poter meglio fare.
Infatti , se possono far rumore tre Presidenti donna in ENI, ENEL, POSTE ITALIANE, sappiamo tutte e tutti, che in quel tipo di azienda il, anzi, LA , Presidente è rappresentativa e non esecutiva.
Il potere decisionale, gestionale, esecutivo, risiede tutto nelle mani degli Amministratori Delegati…e quelli tutti uomini sono stati nominati!
Certo che forse qualche cv femminile poteva essere trovato per essere una Amm. Delegata di ENI, ENEL, POSTE ITALIANE, è impensabile non ci sia una donna adatta al ruolo tra le migliaia di cv che le fondazioni hanno raccolto, tra le docenti universitarie, nella dirigenza manageriale delle stesse aziende,ma , evidentemente, l’Italia politica, vecchio o giovane che sia il Premier, non è ancora pronta a riconoscere alle donne il loro valore, le loro capacità, il loro merito.
Certo queste nomine formali , ma non sostanziali, lasciano l’amaro in bocca, percepiamo l’ennesimo raggiro, l’ennesima esclusione, io, però, per una volta, voglio vedere il bicchiere mezzo pieno e in queste nomine trovare il lato positivo.
Ragazze, vediamola così: su quelle poltrone, seppur solo formali, ci sono donne, donne coi fiocchi, il tacco 12, il loro vissuto, i loro cv, i loro meriti.
Donne, appunto….non uomini,donne: tre uomini in meno che occupano una poltrona nei luoghi del decidere, una poltrona che dà visibilità, che può essere di esempio e stimolo per altre donne.
La nostra cultura è ancora profondamente e saldamente maschilista e machista, tradizionalista e abitudinaria: le innovazioni, il nuovo ,in questo Paese hanno presa lenta, per cui ogni azione che cominci a scalfire un angolo, un’immagine, un’abitudine, sia benvenuta, tutto serve, tutto ritorna utile.
Quando portammo la Giunta Formigoni in Tribunale perché con una sola donna, dissero che eravamo matte, che ottenere il potere con le quote era umiliante, ci faceva assomigliare a dei panda..però quelle donne messe in Giunta per terrore dell’azzeramento, hanno costituito un precedente, hanno creato nell' opinione pubblica, nonostante il silenzio dei media tutti, un’immagine, un pensiero, un ragionamento, un cambiamento delle abitudini.
Ci si è abituati all’ idea che una Giunta può e deve essere paritaria, con tutti i mezzi disponibili, le donne hanno capito che il merito, le competenze, vanno chieste anche agli uomini, che per noi conta …ESSERCI, occupare le posizioni, dobbiamo contare sulla quantità, poi verrà la qualità.
Abituiamoci al potere, facciamoci vedere al potere: ora abbiamo dovuto salire le scale, ma siamo in cima…poi cominceremo a scendere per prenderci il vero potere, quello sostanziale.
Le abitudini italiche sono dure a morire, ma come d'ora in poi, sarà difficile accettare un Premier di 60/70, perché gli italiani una volta presa una strada difficilmente tornano indietro, se non costretti,così per quelle poltrone: ora ci siedono donne, ci si abitua, diventa normale, più donne saranno stimolate a scalare carriere da “top manager”, come si diceva ai miei tempi ed allora mettendo a confronto i cv si dovrà chiedere anche agli uomini stesse competenze e merito…allora occuperemo qualche poltrona da Amm. Delegato….fino ad esprimere, direi tra una decina d’anni, un Premier donna , magari giovane e mamma.
Questa volta voglio essere ottimista, certo la battaglia non è finita, c’è un Italicum da fermare, un’alternanza di genere da imporre, una doppia preferenza di genere da far applicare, le liste women friendly, l’allergia delle donne a votare le donne, il ritornello della dignità venuta meno con le quote, da combattere….e altro ancora, ma un altro passo è stato fatto, seppur formale e non sostanziale, verso quella democrazia paritaria compiuta che tutte auspichiamo.
Occupiamo, ragazze, occupiamo ed accettiamo posti….cambiamo le abitudini, l’immaginario collettivo, facciamo vedere che non temiamo le responsabilità, che siamo ben armate e pronte alla guerra per il potere.
Nel lontanissimo 1974, io e una mia amica, entrammo nell’aula di analisi matematica della Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano, perché, eravamo matricole di Architettura, quelle materie bisognava farle lì, dato che Architettura era perennemente occupata e dedita solo alle materie più specificatamente creative, diciamo.
Raggiungemmo l’ultima fila in alto sotto lo sguardo attonito, eravamo in ritardo, del Docente e di circa 300 matricole tutti maschi…..
Allora eravamo solo noi due, ingegneria era considerata feudo indiscusso ed indiscutibile dei ragazzi,oggi credo che il numero di iscrizioni nei vari campi della Facoltà di Ingegneria sia di poco superiore in maschi , anche in specializzazioni molto tematiche e specifiche.
Ecco, ogni passo è un cambiamento, un metro in meno verso la metà della vera ed effettiva parità di genere.
Forza ragazze, sebbene consapevoli della strada ancora lunga da fare.. diciamoci, parafrasando l’Astronauta Armstrong, mentre poggiava il piede sulla Luna: “ UN PICCOLO PASSO PER LE DONNE, UN GRANDE PASSO VERSO LA DEMOCRAZIA PARITARIA!”
Angela Ronchini
Presidente Associazione Articolo 51 Laboratorio di Democrazia Paritaria.