domenica 19 gennaio 2014

LETTERA APERTA ALLE AMICHE DI USCIAMO DAL SILENZIO

Vorrei rispondere alla “LETTERA APERTA” delle amiche di USCIAMO DAL SILENZIO, vorrei rispondere perché, fermo restando il mio sostegno alla 194 e la mia solidarietà alle donne di Paesi estremamente Cattolici Romani , dove non è il credo religioso, ma la Chiesa ad avere un grosso potere, dissento sul come e perché oggi la 194 sia in pericolo e lo spettro della sua abolizione più vicino che mai prima.
Se il Premier spagnolo ha potuto mettere severi steccati invalicabili alla libera scelta delle donne, non è per le pressioni della Chiesa o di chi sa altro, ma perché noi donne lo abbiamo permesso.
Non conosco la realtà, la società civile, l’associazionismo femminile, il quotidiano socio culturale spagnolo, ma conosco bene quello italiano.
Se la 194 è in pericolo, se aumentano gli obiettori di coscienza , è perché noi lo abbiamo permesso perdendoci  per strada, permettendo così una nuova presa di potere del maschilismo e della cultura patriarcale dell’uomo padrone, difesa strenuamente da noi stesse donne.
Abbiamo perso di vista l’obiettivo, anzi abbiamo permesso lo nascondessero, proprio quegli uomini che con la pillola, l’aborto legalizzato, la contraccezione, l’accesso allo studio, al lavoro, alla gestione del proprio corpo ed all’immagine di esso, l’entrata nei santuari maschili della politica, hanno visto minacciato il loro potere e la loro supremazia.
Noi ragazze di 60 anni siamo state “Penelopi alla guerra”,abbiamo lottato per imporci nel lavoro, per scegliere se essere madri e mogli, per gestire tutto e tutti nella follia di dimostrare di essere in grado di fare tutto, di non aver bisogno degli uomini, limitandoci a sentirci soddisfatte per qualche piatto lavato o un pannolino cambiato. Abbiamo studiato il doppio, lavorato per due, affrontato tribunali per un posto nella stanza dei bottoni, felici di poter chiedere separazione e divorzio, orgogliose di non aver bisogno di …..”lui”.
Ed abbiamo sbagliato. Loro, gli uomini, impermeabili ad ogni tipo di responsabilità, pubblica o privata che sia, ufficialmente non coinvolgibili, hanno avuto il tempo per organizzarsi, per pensare come riconquistare le posizioni perse, ma facendo in modo che la colpa fosse solo ed esclusivamente nostra.
Mentre noi eravamo occupate a dimostrare i nostri super poteri, loro hanno avuto modo di diventare , imparare ad essere ed apparire  vittime di erinni in zoccoli e gonnelloni o in taiuller e 24 ore…..quelle che vogliono soldi, usano i figli come merce di scambio, vogliono il potere a tutti i costi, magari con le quote….e noi ci siamo cascate.
Occupate a difenderci dagli stereotipi, ne abbiamo creati noi stesse, ci siamo rinchiuse in essi, ci siamo combattute, divise, osteggiate.
E loro, gli uomini, hanno ben saputo applicare il DIVIDE ET IMPERA .
Abbiamo deciso che essere belle era una colpa, curare l’aspetto significava avere una testa vuota, abbiamo deciso che “signorine” vogliose di vita facile, fossero più importanti di vittime della violenza, abbiamo deciso che per essere libere dovevamo essere avvocati, medici, docenti,psicologhe, dimenticando casalinghe, commesse, maestre, infermiere, cassiere di supermercato, pensionate, nullatenenti…..insomma ci siamo discriminate da noi stesse, abbiamo stabilito che per parlare delle nostre problematiche servivano le esperte ,non considerando che l’esperta conosce la teoria e non la pratica…
In questo frattempo gli uomini hanno occupato i media,  i posti di potere e….costruito associazioni per la difesa dei padri separati, divorziati, hanno fatto in modo  che le donne separate ,divorziate, appaiano come arpie cattive, sanguisughe, esseri senza scrupoli che usano i figli come arma di ricatto.

Scrivono ai giornali che li pubblicano, mentre non pubblicano mai le controrepliche delle donne che spiegano che di quei figli loro si occupano solo dopo e per condannare, condizionare, punire  noi che OSIAMO ribellarci e pretendere uguale dignità.
Hanno ottenuto decreti di aiuto, di sostegno cosa che noi non abbiamo mai avuto, anzi…..
Hanno ottenuto uno status sociale che a noi è sempre stato negato troppo prese a rinchiuderci in aule universitari e case delle donne.
In merito all’aborto è lo stesso: loro non hanno più potere di decisione ed allora ecco il piagnisteo del diritto dei padri,dei programmo NASKO e noi giù ad usare slogan sessantottini senza fare un passo oltre.
Per vincere dobbiamo cambiare stile ed obiettivi: dobbiamo prendere il potere punto e basta.
Ed allora non urliamo “l’utero è mio e lo gestisco io”, chiediamo che un medico dentro una struttura pubblica pagata coi nostri soldi NON POSSA DICHIARARSI OBIETTORE: le sue idee le professi altrove, non in una struttura pubblica sia essa statale, regionale, comunale, peché è come se un medico di pronto soccorso si rifiutasse di intervenire perché il paziente non gli aggrada o un impiegato all’anagrafe rifiutasse un certificato perché non gli piace il colore degli occhi.
Cambiamo il nostro stile di lotta: basta col corpo, basta con le immagini, basta con gli stereotipi, che noi stesse abbiamo creato, basta coi gonnelloni e gli zoccoli….basta con le case delle donne, gli studi di settore….siamo donne usiamo la nostra migliore qualità…LA CONCRETEZZA!
Quindi colpiamoli con le leggi, imponiamoci nelle sedi di partito per le candidature al femminile, studiamo e propagandiamo il voto delle donne per le donne, ribelliamoci a nomine ai vertici tutte e sempre al maschile qualunque sia lo schieramento e il colore politico, puntiamo sul numero, sulla quantità, la qualità verrà poi.
Usciamo dagli steccati dell’essere diverse:lo siamo, lo sappiamo, non vogliamo essere uomini, ma possiamo imparare a sfruttare i loro metodi.
Troviamo forme perché i media ci diano ascolto senza essere Belen o escort o ammazzate, assediamo i tribunali quando qualche stalker o stupratore viene “graziato” o giustificato.
Dimentichiamoci la correttezza e il rispetto culturale, non accettiamo che donne vadano in giro coperte, che ragazzine rom lascino la scuola perché la loro cultura le vuole mogli e madri…tracciamo una nuova rotta, siamo donne il coraggio non ci manca.
Stranamente si torna a parlare di rivisitare la 194, proprio ora che si deve fare la nuova legge elettorale che tutti, e sottolineo tutti al maschile, vogliono le preferenze, ben sapendo che queste colpiranno le donne e la presenza femminile….ancora una volta ci hanno gettato l’osso su cui litigheremo , per estrazione culturale e posizione ideologica, mentre faranno una legge a loro uso e consumo e quando ce ne accorgeremo sarà tardi.
Non consideriamo vittoria l’alternanza di genere, altro amo cui abbiamo abboccato,pretendiamo ben altro.
Siamo uscite da dietro le quinte, non facciamoci ricacciare indietro ancora una volta. La meta, il goal stavolta deve essere altro dalla libertà di scegliere se essere madre o quanti centimetri di pelle esporre: dobbiamo puntare ad essere in tante sull’ascensore per il potere, dobbiamo costringerli a chiedere …..le “quote azzurre”!
Forza ragazze, stavolta non facciamoci imbambolare, dobbiamo fargli prendere coscienza che il tempo della conquista è passato: ORA E’ IL TEMPO DELL’OCCUPAZIONE!

Angela Ronchini
Presidente Ass. Articolo 51 Laboratorio di Democrazia Paritaria  




giovedì 9 gennaio 2014

PUNTUALIZZAZIONI E RUMORS

Si susseguono, quasi a ritmo giornaliero, i rumors che vorrebbero un vicino rimpasto, Marzo, della Giunta di Regione Lombardia, rumors che mettono in evidenza la volontà di alcuni consiglieri di maggioranza, di veder sostituire la Assessore con  ASSESSORI, al maschile.
Crediamo, allora, sia necessaria una puntualizzazione  , per quanti sollecitano detti “rumors”, sul perché Regione Lombardia ha una Giunta Paritaria nel pieno rispetto dell’Art. 11 dello Statuto Regionale.
Questa Giunta, è bene ricordarlo, non è solo frutto del rispetto della parità di genere  del Governatore Maroni, ma è anche e soprattutto  frutto di una lunga e difficile battaglia legale che l’associazionismo femminile lombardo tutto, senza distinzione di ideologia e partito,con a capofila Ass. Articolo 51 Laboratorio di Democrazia Paritaria, ha condotto nelle aule di tribunale , fino all’ottenimento di una sentenza epocale presso il Consiglio di Stato il 21 Giugno 2012, che ha cambiato molto su tutto il territorio nazionale, con la necessità di considerare l’obbligo ,finalmente, alle Giunte paritarie ed a inserire norme specifiche ad applicazione di ciò, in tutti gli Statuti  come da Legge 215 del 23 Novembre 2012.
Il Governatore Maroni non è certo stato obbligato alla Giunta Paritaria, diciamo che “non poteva non fare diversamente”.
Le continue pressioni di consiglieri eletti per conquistare una poltrona , ci inducono a pensare quanta ,ancora, scarsa considerazione in certi ambiti, abbiano le conquiste faticose delle donne di sfondare il fatidico tetto di cristallo.
Costoro, inoltre, dimostrano una considerevole supponenza, per non chiamarla ignoranza, perché dovrebbero sapere che, parafrasando una frase dell’allora Governatore Formigoni costretto al rimpasto per evitare l’azzeramento della Giunta , “assessora femmina  va sostituita con assessora  femmina”, altro non c’è, a meno che a poco più di un anno dall’insediamento , il Governatore Maroni non voglia operare un “suicidio politico”.
L’Associazionismo femminile, Art. 51 in particolare, manterrà l’allerta massima su questa situazione e non permetterà che questa Giunta torni al passato , chiedendo, anche, un impegno solenne e pubblico  al Governatore Maroni che questa Giunta  RESTA E RESTERA’ PARITARIA NELLA SUA FORMA DEL 7 A 7.
Da parte nostra abbiamo già preparate le valigie per un eventuale andar per tribunali, perché non permetteremo mai un rimpasto, cottura, sfornamento, che non preveda una effettiva parità di genere.
La politica degli annunci o dei sussuri e grida, per ottenere ciò che si desidera e condizionare scelte, non ci appartiene ed è per questo che abbiamo ritenuto necessario ricordare come e perché Regione Lombardia ha una Giunta Paritaria ed una Assessora alle Pari Opportunità, che ben rappresentano la maggioranza delle cittadine lombarde votanti.
Margareth Tatcher era solita dire: “ IN POLITICA SE VUOI CHE UNA COSA SIA DETTA, DILLA AD UN UOMO. SE VUOI CHE SIA FATTA DILLO AD UNA DONNA”.
Ecco noi siamo pronte ad agire silenziosamente e nell’indifferenza generale: i rumors li lasciamo agli uomini.
Angela Ronchini
Ass. Articolo 51 Laboratorio di Democrazia Paritaria
Per contatti:
Tel.0284174602
Cell.3349455338

Fax 0242101943

mercoledì 1 gennaio 2014

UN INCREDIBILE ANNO......

E come sempre siamo arrivati al 31 Dicembre, come sempre cerchiamo di fare un bilancio di ciò che è accaduto nei 12 mesi in partenza ecaricando di sogni e speranze i 12 in atteraggio.
Il 2013 è stato, senza ombra di dubbio, e a mia modesta memoria di sessantenne, l’anno dell’incredibile.
E’ iniziato con una campagna elettorale per le politiche, che porterà gli italiani a votare, letteralmente, sotto la neve, cosa insolitissima, visto che da noi, non si sa perché, si deve votare solo con il caldo primaverile, massimo di giugno…..poi in un freddo primo pomeriggio di Febbraio, verso le 15, mi pare di ricordare, il primo accadimento che mai avremmo pensato poter vedere: le dimisssioni di Papa Benedetto XVI.
“Dichiaro di rinunciare al ministero…”
Questa la formula pronunciata da Benedetto XVI, in lingua latina: “Ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il 19 aprile 2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, alle 20, la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice”. “Carissimi Fratelli, vi ringrazio di vero cuore per tutto l’amore e il lavoro con cui avete portato con me il peso del mio ministero, e chiedo perdono per tutti i miei difetti”. 

Quando la striscia rossa “dell’ultima ora” apparve sui tg ,non ero certa di leggere bene e, ho avuto, per un attimo, la sensazione di essere dentro un romanzo di Dan Brown.

L’imbarazzo, l’espressione di panico, misto alla consapevolezza di non sapere cosa fare, di Padre Lombardi  alla conferenza stampa convocata poche ore dopo in fretta e furia, il Pontefice aveva colto di sorpresa tutti, e già ciò costituisce un assoluto in seno alla Chiesa che” sa sempre prima”,che non è mai colta impreparata, resterà indellebile nella mia memoria, il suo accarezzare e mostrare continuo ai giornalisti un volume con le”regole”, dava il senso dello smarrimento, dell’imprevidibilità dell’accadimento. Faceva quasi tenerezza il suo tentativo di rispondere, spiegare il come, la procedura, perché proprio il 28 Febbraio alle ore 20 e poi la sede vacante e l’apertura dei procedimenti, cosa avrebbe fatto,dove sarebbe andato, che posizione avrebbe avuto un Papa non più Papa, ma nemmeno morto, un Papa che “era sceso dalla Croce”.
Credo che l’elicottero che il 28 Febbraio sorvola San Pietro nel tramonto, ci abbia fatto vivere a tutti la sensazione di un deja-vu del film “Angeli e Demoni” con il camerlengo che si fa esplodere sulla Piazza gremita di San Pietro in attesa della fumata bianca….e tutti, in fondo, ci aspettavamo accadesse qualcosa del genere.

L’elezione di un Papa argentino, poco conosciuto, proveniente dai Gesuiti, che sceglie di chiamarsi Francesco, nome mai usato tra i Papi, completa la sensazione di romanzo e richiama Nostradamus e la profezia del Papa Nero che non è un Papoa africano, ma il Capo dei Gesuiti, come Bergoglio….appunto:  sarà vicina la fine del mondo? Non penso, certo che però in campo politico la fine del mondo in Italia c’è stata.

Infatti a,ncora non ci eravamo ripresi da tutto ciò che sotto una nevicata intensissima, almeno a Milano, siamo andati a votare, ognuno con un desiderio di vittoria, ognuno con l’arma potentissima della matita, almeno gli esseri pensanti che sanno usare e capiscono il valore di quell’arma, non gli utili idioti del non voto di protesta che servono solo a quelli che vorrebbero contestare.

E il voto è stato la seconda incredibilità del 2013…praticamente un pareggio a tre PD PDL M5S…..che ha messo il povero Bersani nella atroce condizione di chi è arrivato primo, ma non ha vinto.

60 giorni di umiliazioni, di un Paese ancora il mano al Preside, di grillini ignoranti e presuntuosi che pretendono, minacciano, ma non propongono.

60 giorni di streaming televisivi, che ci hanno fatto vivere già da subito l’arroganza dei primi arrivati, che si sono presi tutte le cariche di Camera e Senato nella folle idea di fare un governo di minoranza, ossia un governo che andasse a cercarsi i voti volta per volta, poi l’incapacità di eleggere un nuovo Presidente impallinando da se stessi,gli arrivati primi, i loro stessi candidati, nella brillante pensata di poter ripetere il 2006 ed eleggersi da soli un Presidente amico.

I grillini, quelli nuovi, che candidano un vecchissimo comunista arrogante e siccome non riescono a farlo eleggere occupano il Parlamento e minacciano la marcia su Roma…..

Poi l’odiato Berlusconi, il nemico da abbattere, trova la soluzione ,pensando al danno che sta subendo il Paese Italia e cercando di trasformare quell’assurdo pareggio in qualcosa di propositivo e necessario.

Eccoci quindi alla rielezione per la seconda volta, cosa non prevista dalla Costituzione e mai accaduta, di un Presidente della Repubblica, che tra i mal di pancia del Pd e delle sue senonoraquando, obbliga ad un governo delle larghe intese PD/PDL……il Premier ha meno di 50 anni e già questo è incredibile per gli standard italiani, coi Ministri è praticamente, sempre per quegli standard, una classe di primina quella che va a governarci.

E tra quella classe una ministra di colore e una italianizzata ex campionessa olimpica, tanto per non farci mancare nulla.

E finalmente il Parlamento varca la soglia del 31% di presenza femminile fissata dall’ONU nel 1995 alla IV Conferenza Mondiale sulla Donna di Pechino,come limite minimo per incidere su un cambio di passo….che ,però, in Italia ancora non si vede.

Sembra veramente un cambio generazionale prepotente e promettente, visto che ,poi, a pungolare ci sono un Renzi, un Salvini, una Meloni.

Invece sappiamo tutti come è andata: l’odio ventennale si è materializzato, i PM si sono scatenati un giudice ha condannato, lo scandalo è scoppiato, subito sopito, il rieletto ha permesso si calpestasse la Costituzione fino al voto palese in Senato, che fu usato contro gli avversari l’ultima volta nel ventennio fascista…..il tradimento, un governo di minoranza, la sensazione che più che Letta in Italia governi la Merkel che gli ordini partano da Berlino…insomma il golpe che nessuno vuole ammettere.

Nel frattempo la Lombardia diventa leghista, finisce il ventennio formigoniano, il nuovo Governatore insedia una Giunta “rispettosa della parità di genere”, nasce il primo Assessorato alle PO di Regione Lombardia: grande e importante vittoria delle donne che hanno voluto fortemente questa Giunta con tutti i mezzi possibili..tribunali inclusi.


La crisi morde ancora di più, i posti di lavoro diminuiscono, il potere di acquisto degli stipendi varca a mala pena la terza settimana del mese, la voglia di ritorno alla nostra vecchia liretta aumenta….e mentre Bruxelless minaccia e pretende, anche in Francia si fanno largo ,con una donna, Marine Le Pen, quelli che dell’euro hanno le borse piene.

Economisti, sociologi, politologi cominciano a dichiarare, timidamente, che l’euro altro non è stato che  la Werchmatt senza cannoni e panzer della Germania che sembra stia vincendo quella guerra di conquista che per due volte aveva perso.

L’Italia perde Telecom, Alitalia, l’acciaio ILVA, sta per perdere Eni, Enel, Finmeccanica,persino la Rai, riportiamo in Italia la moglie di un dissidente kazako, ma i Marò sono ancora in India,famiglie adottanti bloccate in Congo, tifosi arrestati in Polonia, i femminicidi sono doppiamente giornalieri, i rom e i migranti, clandestini o meno, la fanno da padroni, Kabobo ammazza, ma è da comprendere……ci preoccupiamo di clandestini con satellitare e telecamera che pagano 6000$ per venire ad invaderci, ma non dei pensionati che rovistano tra i rifiuti per mangiare dopo aver lavorato una vita….chiudiamo fabbriche per i più svariati motivi su ordine dei tribunali senza pensare che avremo altri disoccupati e conseguenti nuclei familiari ed indotto legato, in difficoltà, ci dicono essere prioritari lo ius soli, la legge contro l’omofobia e i matrimoni gay, intanto, però, vediamo sparire silenziosamente la libertà di espressione e apparire all’orizzonte la Hazet 36, mentre la Polizia, sempre più delegittimata, toglie caschi e concorda con chi manifesta, quelli seri ,ovviamente, non i distruttori di città che nessuno persegue, anzi diventano eroi, anche senza Franca Rame che li difende.

In tutto questo i media televisivi e cartacei, si occupano del matrimonio di Belen, che non si sa che meriti abbia, della presunta figlia di Balotelli, ancora della Minetti,delle solite escort, della compagna di Berlusconi , che come lui è colpevole di un qualcosa a prescindere……

Muoiono  Andreotti,con 50 anni di misteri, Jannacci, Califano, Magni, Franca Rame, Margherita Hack e tanti /e altri/e , che data l’età, non hanno nulla di incredibile, ma che i media dichiarano esserlo.

Mi fermerei qui….in questa sintesi, poco breve, dell’incredibile 2013, tanto ancora dovrei dire e scrivere, ma preferisco concludere con la notizia più inaspettata e incredibile che questo 2013 mi ha portato: divento Nonna!

Una riflessione? Un bilancio? Positivo ? Negativo?.....Direi tutto sommato positivo, perché le cose incredibili portano sempre cose credibili e tutto ha una sua ragione di essere, è sempre necessario un rito di passaggio, prima di grandi cambiamenti….nel bene e nel male il Parlamento è ringiovanito, una idea che è necessario un ponte tra esperienza e intraprendenza ha iniziato la sua costruzione, certi tabù sono stati scardinati……

Per il 2014 cosa aspettarsi? Data l’età non ho sogni pindarici o grandezze da raggiungere, non mi aspetto molto, solo che sia un anno “usato sicuro” e ovviamente il mio primo nipote!

Angela Ronchini

Presidente Ass. Articolo 51 Laboratorio di Democrazia Paritaria