domenica 22 gennaio 2012

E FINALMENTE FORMIGONI SCOPRE LE DONNE......COME ASSESSORI

Bresciana, cattolica, laureata in pedagogia, presidente della commissione Sanità. Quello di Margherita Peroni è per ora l'unico nome «sicuro», l'unico su cui tutti i rumors del Pirellone convergono, dopo la confessione arrivata dallo stesso Formigoni. «Sto ragionando a un rimpasto della mia giunta», ha rivelato il governatore in un'intervista al Corriere .
Poche certezze, tante ipotesi. Di sicuro c'è per esempio che domani Roberto Formigoni incontrerà tre suoi assessori: Stefano Maullu (Attività produttive), Romano La Russa (Sicurezza) e Alessandro Colucci (Sistemi verdi). Con un obiettivo preciso: ottenere un passo indietro da almeno uno dei tre «convocati». In cambio, l'assessore dimissionario si troverebbe spianata la strada per la segreteria provinciale del Pdl, i cui congressi sono ormai in calendario per il secondo weekend di febbraio (il segretario Alfano ha decretato l'incompatibilità tra cariche di partito e responsabilità amministrative). Ma Formigoni ha dalla sua un'arma ancora più potente. E cioè il ricorso presentato dall'associazione Articolo 51 contro l'esecutivo della Regione Lombardia, colpevole di contare un solo assessore donna su 16 esponenti di giunta. Il ricorso è stato accolto pochi giorni fa dal consiglio di Stato. Non è il giudizio di merito. È la fissazione dell'udienza per arrivare a sentenza. Ma è comunque molto più d'un primo passo. La decisione «vera» arriverà in aprile. Ma fin da ora rappresenta un'occasione troppo ghiotta per non essere colta. Lasciar spazio alle donne e «liberarsi», insieme, degli assessori diventati più ingombranti. Entrerà Margherita Peroni e uscirà con ogni probabilità Massimo Buscemi, attuale titolare delle deleghe alla Cultura, ex socio di Ponzoni nella Pellicano, nonché genero dell'imprenditore Piero Daccò in carcere per la vicenda del San Raffaele. Ma il rimpasto, complice anche l'opportunità dei congressi provinciali del partito, sarà con ogni probabilità più largo. Potrebbe entrare nella partita anche Sante Zuffada, uomo vicino a Mario Mantovani, le cui quotazioni sono giudicate da più parti in netta ascesa. Altri nomi spendibili sono quelli dei ciellini Mario Sala e Mauro Parolini (in pole position però per un'altra poltrona, quella di segretario dell'ufficio di presidenza, in sostituzione di Ponzoni).
La terza casella dovrebbe essere riempita ancora una volta da una donna. Potrebbe arrivare dalla società civile, dal mondo delle professioni. Oppure no. La stessa associazione Articolo 51 ha scritto ieri una lettera aperta al governatore per «caldeggiare» due candidate: «Noi ci permettiamo di suggerirle due nomi: Tiziana Maiolo, che ci ha sostenute dal primo momento, ed Elena Paganelli, giovane militante. Ciascuna di loro saprebbe impostare quella politica di genere che darebbe un nuovo primato alla Regione Lombardia, togliendole di dosso quella maglia nera che la relegava agli ultimi posti nella politica delle quote».
Andrea Senesi-----Da Il Corriere della Sera

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