Circa 20 anni fa arrivò sui teleschermi italiani una fiction
americana che ha segnato un epoca e molti comportamenti:Friends. Il quotidiano newyorkese di sei amici, tre ragazzi e tre ragazze. Ebbene Ross, uno dei ragazzi, appare in
prossimità di diventare padre….solo che la ex moglie è lesbica e nel prosiego
della storia sposerà la compagna , con cui convive e cresce il piccolo Ben,
figlio di Ross.
Perché raccontare questa storia? Perché ,così come Rachel
abbandona , coraggiosamente, il marito all’altare ribellandosi al matrimonio
borghese e rinunciando ad una vita “comoda” (ho sempre ammirato la capacità di
affrontare, senza giudizi e pregiudizi, anticipando il cambiamento di costume,
della cinematografia americana argomenti ancora difficili, favorendone la presa
di coscienza) nel suo presentare un fatto estremamente scabroso, lo rende
normale : Ben nasce da un padre e da una madre ed a loro, rispettivamente, con
questi appellativi si rivolge.
Questo serve a ricordare a quanti tra i Sindaci di Comuni amministrati da
forze”progressiste”,compresa Milano, che togliere dai moduli di iscrizione alle
scuole materne e/o primarie, i termini PADRE
e MADRE, non è segno di anti discriminazione nel riconoscimento per
eventuali figli di coppie omosessuali, ma di ignoranza mista ad un progressismo
estremo e fine a se stesso.
Ritengo che le scelte sessuali attengano al privato di
ognuno di noi e perciò insindacabili ,
scelte che non mi scandalizzano e che rispetto, altro è ,invece, voler
sovvertire l’ordine naturale delle cose, intendendo con ciò quel meraviglioso
procedimento che è il concepimento e la crescita di un nuovo essere umano.
Forse due uomini o due donne potranno anche essere atti a
crescere ed educare un bambino, ma ,di certo, non potranno MAI raccontare a quel
bambino di averlo generato insieme: per farlo un bambino, come un cane ,un
gatto, un pinguino, un elefante e così via,servono IMPRESCINDIBILMENTE un
elemento maschio (seme) e un
elemento femmina (ovulo),
indipendentemente che il bambino nasca per via naturale, con fecondazione in
vitro, assistita , utero in affitto,
madre surrogata e chi più ne ha più ne metta.
Ci sarà sempre un padre ed una madre che hanno dato la vita
a quel bambino e il definirli genericamente genitore 1 e genitore 2 , non
cambierà la realtà che a quel bambino andrà raccontata.
E’ di moda citare la nostra
Costituzione ad ogni piè sospinto, anche perché in essa è scritto tutto e il
contrario di tutto, per cui anche per matrimoni e adozioni gay, si è detto e
stradetto che la Costituzione cita i termini famiglia e genitori, generici, nei
seguenti articoli:
“L'art. 29 stabilisce che "La
Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul
matrimonio. Il matrimonio è ordinato sulla eguaglianza morale e giuridica dei
coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità
familiare".
L'art. 30 stabilisce che "È
dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se
nati fuori dal matrimonio. Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede
a che siano assolti i loro compiti. La legge assicura ai figli nati fuori dal
matrimonio ogni tutela giuridica e sociale, compatibile con i diritti dei
membri della famiglia legittima. La legge detta le norme e i limiti per la
ricerca della paternità".
Sostenendo la tesi che è la
stessa Costituzione a volere essere sanciti i diritti al matrimonio e
all’adozione per le coppie omosessuali……potrebbe in effetti sembrare…potrebbe
,ma non è così.
La Costituzione fu scritta nel
1946 e nessuno, nemmeno i più comunisti tra i padri fondatori all’epoca,, in
Italia e nel resto del mondo, potevano pensare ad una famiglia che non fosse
costituita da un uomo ed una donna, né pensare a figli nati fuori da un
matrimonio o famiglie allargate, non dimentichiamoci che il Migliore dovette
tenere a lungo nascosta la sua relazione con la Jotti, Botteghe Oscure era
ancora più “bacchettona” di Via del Gesù,figurarsi immaginare una relazione
pubblica tra uomini o donne, onde per cui il termine genitori può solo essere
inteso come PADRE e MADRE.
Quindi lasciamo che i pargoli
abbiano un padre ed una madre, perché scrivere sulla scheda genitore 1 e
genitore 2 non eviterà a quel bambino la domanda “perché non hai un
papà/mamma?”….i bambini parlano, si confrontano, colpiscono con pervicacia e
determinazione ciò che trovano differente, chiedono, esigono spiegazioni….e non
sanno leggere…..la scheda non l’hanno attaccata allo zainetto…per cui che i
Sindaci si preoccupino che le mense servano cibo sano e adatto, che ci siano
maestre preparate e pazienti che non urlino o picchino, che raccontino favole
di cavalieri coraggiosi e principesse battagliere, che insegnino a sognare
viaggi col Piccolo Principe, che spieghino che non ci sono elefantini rosa che vivono
separati da quelli grigi, ma solo tanti elefantini colorati che iniziano a
camminare per mano, maschi e femmine…..poi il percorso che prenderanno sarà una
loro scelta ..perché si ricordi sempre che “i figli non ci appartengono,
arrivano attraverso noi, ma la loro anima abita la casa del futuro, dove
nessuno di noi può e deve entrare”…..con o senza le delibere municipali.
Angela Ronchini
Presidente Ass. Art.51
Laboratorio di Democrazia Paritaria
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