lunedì 5 maggio 2014

LETTERA APERTA AL SINDACO PISAPIA

Egregio Sig. Sindaco,
Chi scrive è una residente di Via Stresa, laddove Giovedì 1 Maggio un gruppo di antagonisti ha occupato la Palazzina ex ufficici amministrativi della Regione, al num. 24, creando notevoli disagi, caos ,sporcizia e il senso di frustrazione che vive chi si sente impotente di fronte all’arroganza di una minoranza che calpesta i voleri e i sentire della maggioranza.
Io e Lei apparteniamo alla generazione degli anni 70, per meglio dire, la generazione che frequentava il Liceo negli anni 70, la generazione che ha fatto della politica e della difesa delle idee il suo credo di vita, anche, magari ,facendo altro.
Io e Lei siamo stati e siamo su posizioni politiche diverse, Lei non ha avuto il mio voto, né mai lo avrà, ma io e Lei apparteniamo, appunto, a quella generazione che si è scontrata, combattuta, insultata nelle assemblee, nelle manifestazioni, abbiamo concezioni e visioni della gestione della res pubblica differenti,Lei è per la fantasia al potere, per i diritti di tutti e di tutto, per i fratelli mussulmani e i rom da integrare, per l’esproprio proletario e gli indiani metropolitani,per i centri sociali e gli antagonisti, per gli orti e le ciclabili, io per l’ordine, il rispetto delle regole, i doveri prima dei diritti, la responsabilità individuale e non collettiva, l’energia nucleare e i parcheggi, le case e le infrastrutture, non amo i rom, rispetto i mussulmani, ma niente burqa e moschea, voglio l’esercito per le strade e le forze dell’ordine hanno sempre ragione, però, Lei è comunque il Sindaco della mia città, non il mio Sindaco, ma il Sindaco della mia città, per cui mi aspetto da Lei che curi e tuteli anche i miei interessi di cittadina milanese, il che comporterebbe che io non mi debba trovare ad avere disagi ogni 15 giorni , perché groppuscoli di giovani nullafacenti , prendono possesso di luoghi pubblici e privati per le loro feste e i loro assurdi proclami.
Mi aspetto dal Sindaco della mia città che non permetta che ciò accada, non solo per rispetto dei residenti , soprattutto anziani,di quella Via, ma per i tanti giovani non antagonisti che feste vorrebero fare , ma non possono perché senza lavoro o anche con il lavoro,non hanno possibilità di avere luoghi di incontro , dato che i locali costano e i soldi, se ci sono, certamente non possono servire per pagare affitti di luoghi dove festeggiare.
Questi giovanotti e giovanotte, con la kefiah intorno al collo, le bombolette spray per imbrattare i muri, i capelli rasta, fiumi di birra e musica hip hop, droghe varie considerate normali abitudini, con ai piedi le Nike e che arrivano in taxi alla riunione del collettivo, strano come certi termini non passino mai di moda, in un momento di crisi e difficoltà a superare la seconda settimana del mese per la maggioranza dei milanesi, costeranno a noi comunità un mucchio di soldi perché i condomini, secondo il regolamento voluto dalla Sua Assessora all’Urbanistica, dovranno farsi carico ,per il decoro, di ripulire le facciate imbrattate dagli slogan, dai graffiti, restaurare vetri sfasciati e portoni sfreggiati, per non parlare di macchine danneggiate, e il conto gli amministratori non lo presenteranno a Lei, Sig. Sindaco, ma a noi con le prossime rate di spese condominiali e sarà un conto salato, per non contare, poi, che i mezzi e il personale AMSA  dovranno fare  ore straordinarie per ripulire e anche questi costi ce li ritroveremo da pagare noi cittadini elettori.
Lei è il Sindaco di Milano non del Leoncavallo e se Milano non è Beyruth , non è nemmeno il dominio del caos e del disturbo.
Non creda, Sig. Sindaco, che tutto ciò aggrada anche a chi a Lei ha dato il suo voto:a nessuno piace vedere sperperati i propri soldi per far festeggiare qualche scalmanato che vuole fare il rivoluzionario a spese della comunità, che si sente trendy pensando ad una Milano di orti e pollai in P.zza Duomo.
Le chiedo ,Sig. Sindaco, di dimettersi da studente rivoluzionario che vuol cambiare il mondo, abbiamo i  capelli bianchi, ormai, lasciamo la fantasia al potere nel cassetto della giovinezza  e cambiamola Milano sul serio, da persone adulte, esperte, realiste quali la nostra età ci richiede, anche per quei giovani, cui dovremmo essere guida ed esempio.
Milano è in uno stato pietoso, buche, sporcizia, venditori ambulanti nelle vie del lusso, mezzi ATM e MM, una volta orgoglio della città, obsoleti e inefficienti, impossibilità di avere parcheggi, micro e macro criminalità dilagante, quartieri degradati dall’arrivo di orde di clandestini, centri sociali che vandalizzano e distruggono per ragioni varie e mai capite e conosciute, per cui non sprechiamo tempo e denaro per permettere occupazioni inutili e fini a se stesse.
Riporti Milano a quella che era , dimostri di essere il Sindaco di tutti e tutte, rinunci Lei e la Sua Giunta a dimostrare che si può governare con l’ideologia: non si può Sig. Sindaco, non si può governare con l’ideologia.
Per governare serve il pugno duro e la fermezza, bisogna dire più no che sì, come i buoni genitori per educare devono essere rigidi e fermi, così per governare una città.
Lo sappiamo dare sempre ragione, dire sì, comporta meno problemi,meno attacchi, meno accuse, rende più facile la vita a Lei, ma non a noi che a Milano dobbiamo vivere, muoverci, lavorare.
Solo così governando con fermezza e senza il paraocchi ideologico,magari con metodi da far torcere il naso agli arancioni e ai radical -chic, poi, potrà trovare spazio per l’ideologia.
Solo così potrà essere il Sindaco di Milano, di tutti i milanesi, di tutte le milanesi.
Grazie
Dott.ssa Angela Ronchini
Ass. Articolo 51 Laboratorio di Democrazia Paritaria
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