mercoledì 24 luglio 2013

AL GOVERNATORE MARONI, ALL'ASSESSORA BULBARELLI ,ALLA CONSIGLIERA DI PARITA'

COMUNICATO STAMPA


ASSOCIAZIONE ARTICOLO51
Laboratorio di Democrazia Paritaria
Iscritta Albo Regionale Lombardia Num. 424

Ass. Articolo 51 Laboratorio di Democrazia Paritaria ,denuncia la assoluta discriminazione di cui sono vittime le donne -madri di Regione Lombardia grazie al DGR 144 che stanza aiuti ai "genitori" separati e/o divorziati o in fase di separazione e/o divorzio . Con il termine "genitori" si è voluto da parte della Giunta Maroni agirare l'ostacolo , per poi favorire solo ed esclusivamente i padri.
Ci stupiamo che il Governatore Maroni abbia potuto apporre la sua firma ad un provvedimento che lede , chiaramente ,i diritti delle donne, mettendole ancora una volta in una situazione di minoranza e, soprattutto, mandando un messaggio che determina sempre e soltanto la colpevolizzazione delle madri, favorendo, altresì, la ormai diffusa opinione che essere donna in questo Paese conta molto meno  di nulla.
La violenza e gli abusi contro le donne passano anche da provvedimenti che dovrebbero servire ad aiutare un cambio culturale e non a radicare, ancora di più, un maschilismo che fa dell'Italia il Paese dove le donne hanno diritti scritti, ma mai applicati, il detto DGR 144 sembra andare fondatamente nella direzione di discriminazione di genere che in , Regione Lombardia, sembrava essere superata dall'avvento di una Giunta Paritaria, Giunta che, ovviamente, non è stata, a questo punto, scelta consapevole della necessità di riconoscere la parità di genere, ma soltanto dal rischio di incorrere in una impugnazione.
Il provvedimento è passato in attuazione, senza grossi clamori di stampa e questo, ci ha suscitato grandi perplessità ,proprio per quel termine "genitori" che abbiamo intuito, ed a ragione, essere un escamotage.
Anche se si parla di "genitori" e non espressamente di "padri", tutta una serie di indicazioni fa ritenere squilibrato il provvedimento.
Infatti:
1) La fragilità economica è motivata - anche - dai "provvedimenti di natura economica a favore del minore e del coniuge ritenuto più debole", e questo si riferisce evidentemente all' assegno posto, nella stragrande maggioranza dei casi, a carico del padre/marito;
2) il testo non menziona il purtroppo diffusissimo inadempimento ai provvedimenti giudiziari riguardanti l' assegno, mentre questa è una causa tipica di fragilità economica, fondamentalmente per le donne/madri;
3) la previsione di alloggi a canone agevolato è indirizzata al coniuge cui normalmente non viene assegnata la casa già coniugale, ovvero quasi sempre il marito;
4) i provvedimenti giudiziari sono - giustamente - reclamabili e modificabili, ma vengono assunti allo stato del momento della separazione, e tengono quindi conto delle criticità; provvidenze successive squilibrano in danno dei più deboli;
5) l' espressione "impegni assunti in sede di separazione" si presta all' equivoco di chi - per interesse - la direbbe riferita solo alle separazioni consensuali, mentre in sede giudiziale i provvedimenti sono autoritativi ma altrettanto da rispettarsi;
Inoltre a fronte delle facilmente prevedibili doglianze dei "padri separati" il controllo dell' adempimento deve essere molto attento e scrupoloso e di questo nel DGR 144 non c'è menzione, perchè sappiamo bene che detto adempimento non è così facilmente e bonariamente eseguito dai padri.
In questo Paese dove si ammazza una donna ogni due giorni, in cui le urla delle donne sono ignorate, le denunce inascoltate, dove si continua a pensare allo stupro come reato contro la morale e non contro la persona, vedi recente sentenza della Consulta contro la carcerazione degli autori degli stupri di gruppo,  dove si lotta per una legge contro l'omofobia, ma non contro la donnafobia, dove qualsiasi giornale è pronto a pubblicare lettere di padri eternamente con problemi, ma mai a pubblicare le repliche delle madri, che tempo per lamentarsi non ne hanno,  non possiamo accettare che Regione Lombardia, ancora una volta, indossi la maglia nera della discriminazione di genere.
Il difficile momento economico e sociale del Paese mette in costante difficoltà donne e uomini siano esse madri o siano essi padri....ma le donne sono partite già da una posizione di svantaggio sociale, economico, morale.
Ass. Articolo 51 Laboratorio di Democrazia Paritaria chiede al Governatore Maroni, all'Assessora Bulbarelli, alla Consigliera di Parità, un deciso intervento di modifica e controllo di detto DGR 144, affinchè sia equilibrato nel rispetto dei generi e chiede alla Lista Maroni Presidente e Lega Nord, che hanno fortissimamente voluto detto provvedimento, un confronto pubblico perchè anche le madri separate e/o divorziate possano far sentire la loro voce di difficoltà!


La Presidente
Dott.ssa Angela Ronchini



Ass. Articolo 51 Laboratorio di Democrazia Paritaria
Via Stresa 16-20125-Milano
Tel.0284174602
Cell. 3349455338
Fax 0242101943

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