mercoledì 8 ottobre 2014

LETTERA APERTA ALL'ON. MARIA STELLA GELMINI COORDINATORA FI REGIONE LOMBARDIA



Egregia Onorevole,
Ci vediamo costrette ,ancora una volta, ad intervenire riguardo al possibile, paventato, continuamente preteso rimpasto della Giunta di Regione Lombardia.
Come be Lei sa, l'assetto e la Composizione di detta Giunta, non solo è frutto del riconoscimento del Valore D ,voluto dal Governatore Maroni, ma anche e soprattutto, da una lunga e costosa battaglia legale delle donne di Articolo 51 Laboratorio di Democrazia Paritaria, unitamente a moltissime altre associazioni femminili, che ha tracciato una linea di non ritorno con la epocale sentenza del 21 Giugno 2012 in Consiglio di Stato che ha sentenziato le Giunte debbano essere OBBLIGATORIAMENTE PARITARIE O, QUALORA IL NUMERO DEGLI ASSESSORATI FOSSE DISPARI, AL NUMERO PIU' VICINO ALLA META' NUMERICA.
Questo ha, di fatto azzerato la prima Giunta Formigoni, a seguito di questa sentenza anche la seconda Giunta, nata per arginare l'eventuale azzeramento, è stata, già al Tar dichiarata illegittima per la stessa ragione di non equilibrio di genere, sentenza del 21 Novembre 2012.
I continui rumors giornalistici , le richieste degli ormai noti consiglieri regionali Gallera ed Altitonante, di valorizzare SOLO CHI HA I VOTI oltre a mettere in evidenza che per avere voti bisogna dar modo di crearli i voti e in nessun partito vengono valorizzate le candidature al femminile , oltretutto si osteggia la doppia preferenza di genere, sono chiaramente tesi a voler sostituire le donne presenti in Giunta.
Lei ,spero con Lei il Presidente Berlusconi, sia ben consapevole che questo sarebbe solo un suicidio politico in una delle due Regioni a guida centrodestra, per di più un un panorama dove, dopo il DDL Del Rio, ciò che era e sarebbe rimasto col voto popolare di centrodestra è diventato di centrosinistra, perché procederemmo immediatamente alla impugnazione al Tar della eventuale Giunta non paritaria.
Unendo alle precedenti sentenze ,quella del Tar Lazio dello scorso 8 Settembre 2013, che ha, praticamente, sentenziato l'obbligo anche per il Governo ad una compagine paritaria, nel dichiarare illegittima per mancanza di parità di genere, la Giunta del Comune di Civitavecchia , Lei, che è un Avvocata, sa quanto facile sarebbe vincere questo eventuale ricorso, dando modo alle opposizioni, che mal hanno digerito la vittoria della Lega, di avere motivi di chiederne le dimissioni e prendere anche l'importantissima Regione Lombardia.
A questo va aggiunto che, pur sapendo quale suicido stanno chiedendo al Governatore Maroni, detti consiglieri dimostrano non l'attaccamento al Partito ed al rispetto per gli elettori, le elettrici lombarde che hanno chiaramente espresso la loro volontà ormai ventennale di non essere amministrati da una compagine di sinistra, ma solo i loro personalismi e le loro ambizioni di "arrivare" ad una po,poltrona indipendentemente da ciò che questo potrebbe ,poi, causare.
Credo che vada anche sottolineato il fatto che la disaffezione dell'elettorato di centrodestra, che noi tocchiamo con mano perché raccogliamo le lamentele, le critiche, delle persone comuni , quelle che ci chiedono aiuto per il degrado di Milano ,non trovando riscontro proprio in quei consiglieri troppo occupati ad occuparsi di MM4. EXPO, bilanci o arrampicata alle poltrone, dipende anche dall'eccessivo accumulo di cariche che questi consiglieri hanno, cariche che ,però, non utilizzano per il bene comune.
Lo sventolio delle bandiere, gli osanna tra i soliti soliti e fedeli sostenitori, non serviranno a riportare il popolo di centrodestra al voto, non per FI....mi spiace Coordinatora ,ma questa è le realtà, possa o meno piacere, per cui sottoporre la Giunta ad un ricorso , per sostenere le ambizioni di consiglieri già con pluri incarichi, non sarebbe certo mossa logica ed intelligente.
Noi questo dovevamo, per la fatica e la lotta che ci è costato quel ricorso, anche dovendo lottare contro l'immagine di galline o bambole da pettinare, che noi donne di centrodestra abbiamo avuto, abbiamo ed avremo , se non troviamo il coraggio anche all'interno di FI di imporre uno Statuto che obblighi alla parità di genere ed a favorire nelle liste candidature e ruoli preminenti di donne.
Certo essere Panda in via di estinzione, protette, non ci piace, ma non possiamo fare altro ,se non chiedere misure cogenti e transitorie fino ad una democrazia paritaria compiuta e definita, che deve necessariamente passare dall'acquisizione del ruolo della donna in politica, anche imponendo con tutti i mezzi possibili, a consiglieri recalcitranti, la necessità della Giunta Paritaria.
Questo le dovevamo per la stima e il rispetto di quanto da Lei fatto fino ad ora.
Cordialmente
Dott.ssa Angela Ronchini
Presidente Ass. Articolo 51 Laboratorio di Democrazia Paritaria

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